domenica 6 aprile 2025

Energia elettrica anti-ecologica e anti-paesaggistica - Ovvero: come danneggiare l'ambiente con la scusa del "green"...

  


Stiamo stravolgendo il bene più prezioso del popolo italiano: il paesaggio e la natura, soprattutto delle regioni  centrali e meridionali. Interessi mafiosi, connivenze politiche locali, società di comodo di stranieri, personaggi “disinvolti”, ecc.

Tutti stanno “dandosi da fare” per distruggere quel poco di bello che è rimasto nel nostro Paese. Cime delle montagne e colline del Sud sono ormai preda di uno scempio senza fine attraverso antiestetiche torri eoliche le cui pale il più delle volte sono ferme a causa dell’assenza di vento e campi e campi di pannelli solari a terra, che spesso non sono nemmeno collegati al sistema distributivo. I pannelli solari vanno bene (in modo oculato) se installati su nuove abitazioni, lungo le autostrade in forma di barriere frangirumore, su capannoni industriali e simili impianti.

Già  da anni  diverse  associazioni, tra cui la Rete Bioregionale,   stanno denunciando, con dati scientifici, l’inutilità  e dannosità di tale scelta per la produzione di energia, definita "rinnovabile". Ciò soprattutto a causa del consumo enorme di risorse e conseguente inquinamento legato alla  produzione di pannelli solari e pale eoliche. Per costruire questi marchingegni serve una quantità di energia che spesso non viene nemmeno compensata dalla ricarica energetica, sia perché spesso gli impianti non sono nemmeno collegati alla rete e sia per la durata limitata del funzionamento. Lo smaltimento successivo, dopo pochi anni dall'installazione, comporta altro spreco energetico ed inquinamento.   Per non parlare dell'impatto paesaggistico, dell'inaridimento dei suoli e  conseguenti danni da dilavamento, dell'abbandono della produzione agricola  e abbandono dei territori.

Purtroppo  l’attuale Governo, anche sulla spinta delle politiche cosiddette "green" della UE,  sta facilitando all'inverosimile l'installazione di pannelli solari a terra e pale eoliche in zone dove spesso non tira neanche vento. Si assiste  così al fenomeno della “saturazione”, che sta causando lo stravolgimento dei connotati fisici e geografici del territorio.

A chi fa capo il business della falsa produzione "pulita"? Qual è il ruolo delle rinnovabili in Italia, trasformate in poco tempo da opportunità ad affare industriale? Il Centro ed il  Sud Italia è sempre più terra di conquista per le società energetiche, con mega e mini impianti che  stanno creando impatti significativi sul territorio mentre le infrastrutture energetiche (elettrodotti, centri di trattamento e stoccaggio, cavidotti, centrali di smistamento) e quelle di supporto (strade, cementificazione, ecc.) creano profitto per pochi ed impatti rilevanti per l’ambiente e le comunità locali.

Tutto ciò diventa  SERVITÙ ENERGETICA, nel disinteresse mediatico, al di fuori di ogni criterio di rispetto ambientale e in assenza di Piani paesistici regionali per scongiurare impatti ambientali in aree  sensibili dal punto di vista paesaggistico. In ultimo sono stati esentati i Comuni dal metter bocca sulle nuove  installazioni.

Dietro queste decisioni governative ci sarebbe la decisione (non dichiarata) di vendere l’energia in sovrappiù  prodotta nel nostro Paese ad altri Paesi della Comunità europea – considerato il fermo  delle centrali nucleari nella UE, nonché quelle a  gas a causa  dell'aumento dei costi d'importazione del combustibile (in seguito alle sanzioni  contro la Russia) ed il passaggio al fracking gas di produzione statunitense, molto più costoso e pericoloso (per l'obbligo di costruire rigassificatori e serbatoi in vicinanza dei porti d'attracco delle navi gasiere). Tutto causando il rialzo dei prezzi in  Europa.  Quindi  oggi il  nostro governo, in questo che è il Paese del sole",  spinge per il business delle rinnovabili italiane impestando il territorio di pannelli solari a terra e pale eoliche.

Così si compie LA TRASFIGURAZIONE FISICA E GEOGRAFICA DEL TERRITORIO.

Paolo D'Arpini - Rete Bioregionale Italiana


P.S. - Qui inserisco  nuovamente la nostra proposta per la produzione energetica locale in chiave bioregionale:   https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2014/11/bioregionalismo-e-produzione-energetica.html



Commento di Max Bianco di European Consumers:
L'installazione di un eolico pesante e di pannelli solari a terra  ha danneggiato habitat prioritari. Trasformando in zone antropiche le aree naturali. Ha aumentato la penetrazione in zone forestali con aumento della deforestazione, anche  per tema degli incendi, e conseguente smottamento dei declivi. Ha favorito la deturpazione del paesaggio per non parlare delle innumerevoli infiltrazioni mafiose...

Integrazione di Salvatore La Malfa di Accademia Kronos:
L'installazione  dei pannelli solari e del microeolico andrebbe riservato ad alcuni ambiti urbani, per uso domestico.  Ma questa  idea, decentralizza la produzione e rende quasi inutili gli enormi, ultrapotenti, elettrodotti (pugno negli occhi dell'ambiente oltre che fonte di malattie) e toglie potere e SOLDI ai produttori/distributori di energia (leggasi Enel, Terna, ecc.).


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