venerdì 13 giugno 2025

Petrolieri americani fanno causa a Greenpeace...

 


Una giuria in Nord Dakota si è già espressa a favore di una condanna che, se confermata porterebbe Greenpeace negli Usa e Greenpeace International a pagare oltre 660 milioni di dollari

Una cifra folle, frutto di una causa pretestuosa intentata dal colosso petrolifero Energy Transfer, il cui presidente ha finanziato la campagna di Trump

È un eclatante caso di SLAPP: cause legali strategiche che le aziende usano sempre più spesso per sopprimere la libertà di parola e di protesta, spegnendo ogni forma di dissenso.

La nostra voce e quella del pianeta rischiano di spegnersi per sempre!

Ma noi non ci lasceremo zittire!

Se Greenpeace venisse messa a tacere, chi difenderebbe gli oceani dalle estrazioni petrolifere e dallo sfruttamento minerario? Chi fermerebbe gli incendi dolosi che divorano le foreste primarie per far spazio all’agricoltura industriale? Chi denuncerebbe le tonnellate di plastica che soffocano i mari?

Aiutaci a resistere, per esistere: firma la petizione!

Time To Resist

Greenpeace è sotto attacco, come mai prima d’ora.

La denuncia milionaria intentata da Energy Transfer rischia di mettere a tacere l'associazione. Aiutaci a resistere, firma la petizione!


Nota - Sì, è vero. Un gruppo di compagnie petrolifere americane, guidato da Energy Transfer, ha fatto causa a Greenpeace per danni legati alle proteste contro il Dakota Access Pipeline. Le aziende sostengono che Greenpeace abbia orchestrato una campagna di disinformazione e abbia incitato i manifestanti a comportamenti dannosi durante le proteste del 2016 e 2017. Greenpeace, d'altra parte, respinge le accuse, definendole una causa SLAPP (Strategic Lawsuit Against Public Participation) volta a sopprimere il dissenso. (AI Overview)


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