L’Italia annuncia il suo ingresso nell’Alleanza nucleare europea.
Il governo di Giorgia Meloni sembra sempre più intenzionato a reintrodurre in Italia la tecnologia del nucleare, che era stata bandita dopo i referendum del 1987 e 2011.
Al Consiglio Energia del 16 giugno u.s. a Lussemburgo, il ministro italiano dell’Energia, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato che l’Italia aderirà all’Alleanza nucleare, lanciata dalla Francia per promuovere questa fonte di energia.Dopo l’arrivo al potere di Meloni, l’Italia aveva deciso di partecipare all’Alleanza nucleare come paese osservatore. “C’è una scelta del governo in questa direzione”, ha detto Pichetto Fratin.
Ed ha aggiunto con sbadata leggerezza: “l’Italia consuma 310 miliardi di chilowattora e la previsione è che già nel 2040 saremo a 600 miliardi. Da qualche parte, quindi, dobbiamo produrre l’energia se vogliamo rimanere un paese del gruppo di testa nel mondo, un paese ricco e che dà futuro ai nostri figli e nipoti” (vedi qui).
Non c’è dubbio che il governo stia mettendo in campo una strategia di dilazione dello sviluppo delle rinnovabili così convenienti per la posizione geografica e l’autonomia energetica del Paese. Ma non sembra più questa la direzione di Pichetto Fratin e Meloni che nascondono un ulteriore ricorso al gas sotto il miraggio del nucleare.
L’Italia si muove lungo una traiettoria sempre più interconnessa con gli Stati Uniti ed il recente accordo bilaterale sul gas naturale liquefatto (GNL), sostenuto da Giorgia Meloni e Donald Trump (vedi qui), si inserisce in una dinamica più ampia che travalica il piano energetico per toccare anche i settori della difesa, del commercio e dell’innovazione tecnologica. Inoltre, il “piano di Azione 2025-2030 Italia-Argentina”, adottato a Giugno dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e dal presidente argentino, Javier Milei, impegna a favorire l’interazione tra le aziende argentine e italiane nello sfruttamento dello shale gas del bacino di Vaca Muerta.
E che dire allora e in questo contesto del progetto di riconversione da carbone a rinnovabili a Civitavecchia voluto da un progetto dal basso e forse anche per questo osteggiato dall’alto?
Stralcio di un articolo di Mario Agostinelli - https://www.labottegadelbarbieri.org/i-freni-alla-transizione-energetica-in-italia/
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