giovedì 25 febbraio 2016

17 aprile 2016 - Il 95% degli italiani forse non sa che per il referendum contro le trivelle si vota "Sì" per dire "No"




Il 95% degli italiani forse non  sa che  per il referendum contro le trivelle si vota "Sì" per dire "No"  

"Il Consiglio dei ministri ha fissato il referendum sullo stop alle trivelle e la consultazione si terrà il 17 aprile 2016.

Quindi ci sarà un referendum non affiancato alle elezioni amministrative, come era stato proposto e richiesto nella speranza di far risparmiare all'erario 300 milioni di euro,  invece  il presidente della RepubblicaSergio Mattarella, ha ufficialmente firmato il decreto che conferma il referendum sulle attività petrolifere a mare - entro le 12 miglia dalla costa - per i titoli abilitativi già rilasciati, "per tutta la durata di vita utile del giacimento". A volte certe foto possono molto, come quella degli attivisti di Greenpeace, entrati in azione a Roma, a piazza Venezia davanti all'Altare della Patria, per protestare pacificamente contro la strategia energetica del governo e invitare gli italiani a votare al referendum sulle trivelle del prossimo 17 aprile. Gli attivisti hanno disseminato la piazza con una trentina di piccole trivelle e aperto un lungo striscione: "L'Italia non si trivella". Greenpeace tramite Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, dichiara: "Siamo in questo luogo così simbolico per il Paese per ricordare ai cittadini che il referendum del prossimo 17 aprile riguarda l'Italia nella sua interezza.

«Le trivelle sono una grave minaccia per i nostri mari, e già questo sarebbe motivo sufficiente per respingerle. Ma esse rappresentano anche un indirizzo energetico insensato, che condanna l'Italia alla dipendenza dalle fonti fossili. Un favore alle lobby del petrolio che espone a rischi enormi economie importanti come il turismo e la pesca», dicono da GreenPeace. 
«Sotto i nostri fondali c'è una quantitativo di petrolio che, se potessimo estrarlo in un colpo solo, corrisponderebbe a meno di due mesi dei consumi dell'Italia. Andrebbe poco meglio col gas: circa sei mesi. Vale la pena deturpare i nostri mari per così poche risorse che non sarebbero neppure dell'Italia ma delle compagnie petrolifere?».

Altre reazioni, il M5s:  "Il governo è rimasto sordo agli appelli di tutte le associazioni ambientaliste e ha tirato dritto per la sua strada. Si voterà il 17 aprile per il referendum su alcune trivellazioni offshore e non insieme alle amministrative, in un election day che avrebbe tra l'altro fatto risparmiare centinaia di milioni di euro ai cittadini. Un referendum nato già azzoppato nei contenuti e che con questa decisione il governo vuole definitivamente affossare". 

Univerdela decisione del governo di fissare il referendum sulle trivellazioni è "antidemocratica e scellerata, una truffa pagata coi soldi degli italiani. Il governo ha fissato la data truffa del 17 aprile, per impedire vera informazione e boicottare la partecipazione al voto sprecando oltre 300 milioni di euro , è una vergogna cui il presidente della Repubblica della Repubblica, Sergio Mattarella, può porre rimedio accogliendo la richiesta delle Regioni che sono una fondamentale articolazione della Repubblica italiana di cui Mattarella è il supremo garante. E' assurdo che il Governo ancora difenda scelte petrolifere dannose e di retroguardia mentre le società petrolifere rinunciano alle domande di ricerca perché non economicamente convenienti. Siano quindi gli italiani a decidere con il voto se vogliono un futuro di fossili o di energie rinnovabili''.


Ancora Greenpeace aggiunge: "L'Italia non si trivella, il 17 aprile possiamo votare per allontanare le trivelle dai nostri mari. Estrarre il pochissimo gas, il pochissimo petrolio che ci sono sotto i nostri fondali avrebbe ricadute insignificanti per l'occupazione, le casse pubbliche, la bolletta energetica del paese. Ma sarebbe invece un rischio enorme, un danno per i nostri mari e con essi per la bellezza dell'Italia, per il turismo, la pesca, le comunità costiere".

Vogliamo un diverso futuro energetico e ci rimane solo di farlo sapere a più persone possibili: "IL 17 APRILE 2016 PARTECIPA AL REFERENDUM E   VOTA Sì per dire No alle trivelle"


Doriana Goracci

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