lunedì 28 novembre 2011

Reato di negazionismo dell'olocauso e di blasfemia - Posizioni dell'UCPI e dell'ONU.. e commenti

Grazie all’ottimo lavoro di Merimar, che individua e raccoglie articoli e notizie di un certo interesse, ho appreso queste due eccellenti notizie, ovviamente da verificare, e per le quali sarebbe interessante poterne intuire gli sviluppi. Anche in considerazione che ora in Italia abbiamo un governo “tecnico” che, di fatto, non ha una base elettorale a cui dar di conto, per cui potrebbe farsi carico del varo di leggi di ogni genere e natura, compresa una legge liberticida sul cosiddetto revisionismo/negazionismo.    Maurizio

ECCO QUI SOTTO LE DUE NOTIZIE:
1a  Notizia
Da:  COMUNITA’ EBRAICA DI ROMA  http://www.romaebraica.it/negazionismo-shoah/#
Blog/News   Shoah: “Reato negazionismo contrario alla Costituzione”
in: Giornata della Memoria | Pubblicato da: Redazione  Negazionismo-Shoah.
L’Unione delle camere penali (Ucpi) esprime la sua “ferma contrarietà” in merito alla proposta dell'allora ministro della Giustizia, Angelino Alfano, di introdurre nell’ordinamento il reato di negazionismo: “L’idea di arginare un’opinione, anche la più inaccettabile e infondata, con lo strumento del diritto penale è in aperto contrasto con il chiaro dettato della Carta costituzionale, che all’articolo 21 non pone limiti di sorta alla libertà di manifestazione del pensiero”.
Il reato di negazionismo, secondo l’Ucpi, andrebbe a cozzare “con il principio, ineludibile in un ordinamento liberaldemocratico, secondo cui il diritto penale può e deve sanzionare un fatto dell’uomo, quando esso sia lesivo e colpevole, non una sua opinione per quanto essa sia lontana dal comune sentire, e persino odiosa”.
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2a  Notizia

L’ONU decide: blasfemia e revisionismo/negazionismo sono legittimi

La Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite si è riunita lo scorso giugno a Ginevra e ha pubblicato il “Commento generale n. 34“.
La dichiarazione proviene dalla Commissione per i Diritti Umani, un gruppo di diciotto “esperti indipendenti” che hanno il compito di vegliare sull’esecuzione del Trattato Internazionale sui Diritti Civili e Politici ICCPR, il trattato del 1966 sui diritti umani che stabilisce la libertà di opinione e di espressione e altri diritti fondamentali. I commenti generali della Commissione rappresentano interpretazioni autorevoli delle clausole dell’ICCPR. Al contrario delle risoluzioni tanto pubblicizzate prodotte dal Consiglio per i Diritti Umani e dall’Assemblea Generale, le clausole dell’ICCPR sono legalmente vincolanti per gli oltre 165 firmatari.”
Il “commento” regolamenta la questione della libertà di espressione, che (articolo 12) comprende anche la libertà di abbigliamento, che probabilmente avrà effetto anche sulle leggi che in Europa vietano il velo integrale indossato da alcune donne islamiche.
Ho dato un’occhiata veloce al documento: probabilmente un lettore attento potrà cogliere gli elementi fondanti per una regolamentazione più libera di Internet. L’articolo 43.3, ad esempio, vieta la chiusura di interi siti per bloccare specifici contenuti.
All’articolo 46 leggiamo che:
“Gli Stati membri devono accertarsi che le misure antiterrorismo siano compatibili con il paragrafo 3. Delitti come “istigazione al terrorismo” e “attività estremista”, come i delitti di “elogio”, “esaltazione” o “apologia” del terrorismo devono essere definiti in maniera chiara in modo che non comportino un’interferenza non necessaria o sproporzionata con la libertà di espressione”.
All’articolo 47, leggiamo che le leggi sulla diffamazione:
“dovrebbero permettere una difesa basata sulla veridicità e non dovrebbero applicarsi a forme di espressione che per loro natura non sono soggette a verifica“.
All’articolo 48 leggiamo chiaramente:
“Divieti riguardanti dimostrazioni di mancanza di rispetto per una religione o per altri sistemi di credenza, comprese le leggi contro la blasfemia, sono incompatibili con il Trattato, salvo nelle specifiche circostanze di cui all’art. 20, paragrafo 2, dello stesso [...]. Così ad esempio non sarebbe permissibile che tali leggi discriminassero in favore o contro certe religioni o sistemi di credenza, i loro aderenti rispetto ad altri, o credenti religiosi rispetto a non credenti. Né sarebbe permesso che tali proibizioni venissero usate per impedire o punire la critica di capi religiosi o commenti su dottrine o dogmi di fede”.
E ancora più chiaramente – perché qui non si contemplano eccezioni – all’articolo 49 leggiamo:
“Le leggi che penalizzano l’espressione di opinioni riguardanti fatti storici sono incompatibili con gli obblighi che il Trattato impone agli Stati riguardo il rispetto per la libertà di opinione e di espressione. Il Trattato non permette generici divieti di espressione di opinioni erronee o interpretazioni incorrette di eventi passati. Nessuna restrizione al diritto di libertà di opinione deve essere mai imposta e, per quanto riguarda la libertà di espressione non deve andare oltre ciò che è consentito al paragrafo 3 o è richiesto all’articolo 20″.
Una nota nel testo fa esplicitamente riferimento al caso del negazionista/revisionista francese, Robert Faurisson e alle “leggi della memoria” francesi (“So called “memory-laws”, see Faurisson v. France, No. 550/93.”), ma presumo che dovrebbe valere per analoghe leggi, in alcuni paesi dell’Est, che mirano a punire chi fornisce versioni “incorrette” della storia del periodo comunista.
Non siamo giuristi, ma ci sembra che la conclusione sia chiara.
Leggi che vietano presunte bestemmie e leggi che vietano il revisionismo storico dovranno essere abrogate. Mentre il testo non parla delle vaghe leggi che in molti paesi vietano sentimenti di “odio”, qualunque cosa ciò possa significare. Wikipedia fa riferimento a un articolo 54 del Commento, secondo cui le leggi sull’”odio” non raggiungerebbero un livello sufficiente di serietà da essere accettabili, ma nella versione attuale, non esiste un tale articolo.

P.S. Non hanno firmato il Trattato, e potranno quindi continuare a legiferare come vorrano, il Vaticano, gli Emirati Arabi, la Malesia, l’Arabia Saudita, il Kosovo, Singapore e alcuni altri Stati. Gli Stati Uniti hanno posto diverse “riserve”.

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Commenti sull'evento dell'olocausto


POSSO CHIUDERE QUESTA QUASI INUTILE DISCUSSIONE, BEN DEFINITA DA JOE FALLISI, “LEZZO DI MORTE” CON UNA SERIE DI ASSERZIONI?

ECCOLE:

1. Da modesto ricercatore storico, sia pure impegnato in altri argomenti, ma comunque in base a quello che ho potuto leggere e documentarmi, non ritengo veritiero, nè possibile che ci sia stato uno sterminio di circa 4 milioni di ebrei, nè tantomeno eseguito per lo più con un assurdo uso di ancor più assurde “ camere a gas”. E non mi risulta neppure che ci siano stati ordini, programmi e organizzazioni in tal senso. Ma questo è soltanto un mio parere in base a quel poco su cui ho potuto documentarmi e applicando a queste conoscenze i parametri soliti della ricerca e indagine storica, che mi inducono a ritenere illogiche e non fattibili storicamente le attestazioni olocaustiche.

2. In ogni caso mettersi a discutere su questo argomento per dimostrare un avvenuto massacro o la sua negazione, lascia il tempo che trova, perchè l’argomento stesso richiede conoscenze specialistiche di vario genere, non alla portata di tutti, oltre ad uno studio comparativo di testi e documenti alla loro fonte, non accessibile a tutti. Si finisce quindi per credere e ripetere, fideisticamente, quanto è stato fino ad oggi pubblicato, sia da fonti sterminazioniste che revisioniste. Un pò poco.

3. Comunque sia, credo siamo tutti d'accordo che se per ipotesi, ammesso e non concesso, ci fosse stato un genocidio del genere, esso sarebbe condannabile in tutti i sensi e per gli ideatori ed esecutori di questa ignobile carneficina, non ci sarebbero aggettivi sufficienti a squalificarli.

3. Mi risulta invece che ci sono stati massacri inaudibili e feroci che hanno coinvolto la popolazione civile, da parte di tutti i partecipanti alla seconda guerra mondiale, così come nella  Storia ci sono sempre stati massacri del genere. Proprio gli ebrei e guarda caso i tedeschi, sono stati oggetto del più alto numero di perdite civili in questo senso. I primi a causa delle deportazioni nei campi di concentramento e relative perdite, aggiunte a numerose esecuzioni che vennero praticate per vari motivi e i secondi per un repulisti etnico che si volle praticare durante e dopo la guerra. Stendiamoci un velo pietoso, perchè sarebbe altrettanto assurdo sostenere la bontà delle proprie idee rinfacciando agli altri i “loro” massacri.

Ps. Tanto per la precisione:
La critica di C. Mattogno, molto ben articolata, al famoso rapporto Leuchter riguarda più che altro correzioni e precisazioni su le osservazioni espresse dallo specialista americano e su alcuni lacunosi suoi metodi di indagine, non su la sostanza del suo assunto (impossibilità fisica e mancanza di riscontri  a che le camere a gas siano esistite). Non sono laureato in chimica, nè sono esperto in camere a gas, per cui mi limito a riferire quanto da me letto e che mi è sembrato (entro questi limiti ovviamente) plausibile.

3. Viceversa è vero che Wiesenthal, il cacciatore di nazisti, ha dovuto ammettere che nei territori del Reich non ci furono camere a gas, ma ovviamente dava per scontato che queste ci fossero negli altri campi definiti di sterminio. Se così non fosse gli sterminazionisti avrebbero chiuso bottega.

Maurizio
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E' vero che occorrerebbero conoscenze specialistiche per discutere al meglio di tale materia, ma non è vero che non si possa, soppesando con senso della razionalità e dell'equità, la documentazione e le argomentazioni fornite dall'una e dall'altra parte, farsi un'idea verosimile di quegli accadimenti. Se ricordi, fin dall'inizio ho sostenuto che l'autentico buco nero (e per me cartina di tornasole implacabile) NON è Auschwitz (che gli stessi sterminazionisti seri tra di loro ammettono tranquillamente, contro la vulgata ufficiale, NON essere stato innanzi tutto un campo di sterminio - era nato come campo di lavoro per lo sforzo bellico tedesco, e questo rimase essenzialmente -, dove, nei tanti anni della sua esistenza, avvennero molti cambiamenti strutturali e che, essendo il più ampio e popolato di tutti i lager, produsse anche il più gran numero di racconti e affabulazioni, spesso di seconda mano e vari di pura fantasia), bensì il complesso dei 3 campi dell'Operazione Reinhard(t) (Belzec, Treblika II, Sobibor) e di Chelmno (in tutti e quattro si fece uso, come gas letale, NON dello Ziklon B, ma del monossido di carbonio) e le attività delle Einsatzgruppen, della Polizia d'Ordine (e delle Waffen SS) nei territori orientali occupati. C'è una cosa che salta all'occhio immediatamente: i sopravvissuti di Auschwitz furono molti, sull'altro fronte quasi nessuno. Non so se hai studiato l'argomento. Io sì, per quel che ho saputo e potuto. E sono giunto alle conclusioni che ho esposto. Se qualcuno mi dimostrerà il contrario cambierò d'opinione. Ma, visto che il più grande specialista del revisionismo in materia è Carlo Mattogno e i suoi libri dedicati a questi lager li ho trovati MOLTO deludenti, credo che non succederà. Joe

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Le camere a gas sono tecnicamente impossibili sia nella descrizione dei "supestiti", sia per il consumo di Zyklon, sia per le porte non a tenuta stagna, sia per i tempi di esecuzione, sia per il numero di gasati per turno, e per tanti altri motivi che chi ha studiato e ha un minimo di intelligenza capisce.
Tagliamola qui, sono tanti anni che studio la questione e più avanzo mi convinco delle balle tramandate e bevute facilmente. Parliamo dei tedeschi dopo la guerra e di quanti più degli ebrei sono morti in campi di concentramento anglo americani e nei trasferimenti forzati. Con questo non voglio negare la persecuzione dei nazisti al popolo ebraico ma le camere a gas non sono esistite per impossibilità tecnica e i camions a gas sono una bufala. I tedeschi avrebbero avuto altre tecnologie per eliminare esseri umani in modo rapido e meno complesso. La materia è talmente vasta che non può essere discussa via mail. Ognuno ha le sue informazioni e chi le approfondisce attraverso i documenti storici si avvicina di più alla realtà.
Saluti cordiali e basta polemiche perchè io cerco la verità senza un colore della camicia e della coscienza.  P. Deola


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Repliche di Joe:

1) Sì, la materia è vasta e occorrono, ben più che dichiarazioni apodittiche (su ognuna delle affermazioni/negazioni che hai fatto potrei inondarti di documenti e argomentazioni critiche di segno contrario), stimoli alla lettura e all'indagine personale. Io, che a mia volta studio da anni tutta questa faccenda, non ho altra pretesa in semplici scambi di posta elettronica. Delle mostruosità commesse dagli alleati contro il popolo tedesco ho "parlato" molte volte. Chi mi legge lo sa. Sa anche che non considero affatto "male assoluto" il "nazifaSSSSismo". Prima di tutto perché non c'è limite al male che il tirannoantropo può infliggere alla specie propria e alle altre. In secondo luogo perché di gran lunga più letali si sono dimostrati, prima, durante e dopo il Secondo megamacello, i "democratici" (capitalisti privati e di Stato). La convalida di ciò è quel che sta avvenendo ai giorni nostri, preludio di una terza carneficina mondiale. Suoi fautori sono, con tutta evidenza, i "progressisti" anglogiudamericani, ovvero gli eredi legittimi dei "liberatori" del 45.
2) ... in un ultimo sforzo verso la razionalità e l'equità, ripropongo, sui comandanti dei lager in Polonia e le loro confessioni o non-confessioni, un mio messaggio che, mi sembra, contiene un'osservazione di cui qualsiasi individuo onesto dovrebbe tener conto.

Riguardo alle testimonianze del personale nazista, ci sono due fatti che pesano come pietre sepolcrali sulla versione dei revisionisti relativa a Belzec, Sobibor e Treblinka, secondo costoro chimerici "campi di transito": 1) dei ventinove portati a giudizio e condannati in Germania nel corso degli anni 50, 60 e 70, almeno VENTISEI, prima di "lavorare" nei lager, avevano svolto l'apprendistato (perfettamente consono) all'interno dei centri statali adibiti all'attuazione del programma di eutanasia cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Eugeneticahttp://cronologia.leonardo.it/ciceri/ciceri2.htmhttp://it.wikipedia.org/wiki/Eugenetica_nazistahttp://it.wikipedia.org/wiki/Aktion_T4http://www.olokaustos.org/argomenti/eutanasia/index.htmhttp://www.ushmm.org/wlc/article.php?lang=en&ModuleId=10005200); 2) NON UNO di loro, prima, durante o dopo i processi, negò la presenza e l'uso delle camere a gas in tutti e tre i campi dell'"Operazione Reinhard". Ancorché uomini vinti in cattività essi erano pur sempre soldati e tedeschi, non mafiosi e pentiti televisivi aummaumma. Franz Stangl, per esempio, che era stato sovrintendente del Programma T4 al Castello di Hartheim e in seguito comandante a Sobibor e poi a Treblinka, sapeva benissimo di non poter attendersi alcuna "clemenza" dalla corte. A maggior ragione avrebbe potuto e anzi dovuto, nel caso la verità fosse stata radicalmente diversa dalle accuse, denunciare davanti al mondo queste ultime come infami menzogne, salvando così, insieme, il suo onore e quello del III Reich. Ammise tutto, anche in colloqui successivi alle udienze, sostenendo di aver fatto il suo dovere.

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