sabato 31 marzo 2012

Treia, all’alba - Maratonina di prima mattina e “Pesce d’Aprile” – Non occorre prenotare... (tanto non ci saremo..)

Esterno del Circolo Vegetariano VV.TT. di Treia



Il 1° di aprile, giorno per antonomasia dedicato agli scherzi ed ai lazzi, era in effetti una festa per sdrammatizzare la vita, per alleggerire le tensioni e portare un tocco di goliardia, magari pure un po’ profana, anche nelle chiese e nei conventi…

Nell’antico calendario romano  questo giorno, le calende d'aprile, era considerato nefasto "tempestatem significat", scriveva Columella,  ma subito dopo venivano giorni favorevoli.  Il 2 e 3 aprile erano giorni comiziali ed il 4 aprile si svolgevano i giochi dedicati alla Magna Mater, che  secondo i libri Sibillini corrispondevano al momento il cui la statua della Dea era stata portata da Pegaso a Roma. Il 5 aprile  veniva celebrata la festa della Fortuna Primigenia, dea della provvidenza della natura, patrona di tutto il popolo romano, il suo culto fu l’ultimo ad essere cancellato  ed era ancora in auge nel VI secolo d.C. Sfidando le durissime pene dei papi-padroni, i devoti si recavano a Palestrina a chiedere aiuto alla Dea. Il tempio dedicato a Fortuna si erge ancora oggi in quella città, parzialmente inglobato nel Palazzo Colonna.


Eh, quelli della paganità erano altri tempi… i sacrifici primaverili, in verità dedicati a Bacco, si compivano con l’offerta di focacce a base di formaggio, latte, uova  e farina.. e non c'era la barbara usanza di far secco l'agnello... che però non manca mai alla mensa papale pasquale.


Ma torniamo al 1° di aprile, che è meglio... La teoria più credibile, per giustificare l'origine del ripetersi  di lazzi e scherzi  in questo giocoso giorno di primavera,  è quella del  “Risus Paschalis”  una tradizione nordica  nella quale  (per tutto il medioevo) si compivano atti impudici  spesso legati a più antichi riti “bacchici” che sancivano l’inizio della primavera e del risveglio della natura. Infatti anche il “pesce” (simbolo del primo aprile) è un antichissimo simbolo fallico e l’idea di attaccare un pesce finto sulla schiena dei giovinetti  voleva significare che essi avevano raggiunto la maturità ed erano pronti ad usarla…. (Una specie di ‘avviso ai naviganti’ per celebrare la  maturità sessuale).

Negli anni questa tradizione si è trasformata in una presa in giro della eccessiva semplicità  e goffagine  e  chi ne rimane vittima dimostra di non essere stato abbastanza accorto nell’interpretare le reali intenzioni di chi lo provoca  -appiccicandogli un pesce nel posteriore. Infatti l’appiccicare il pesce sulla schiena significa che la vittima è stata “gabbata”...  
 

Ma di  simili tradizioni goderecce  sono piene le cronache locali delle provincie  d’Italia, dove l’uomo è ancora legato alla terra, agli animali ed alla fecondazione delle zolle. E quest’anno a fecondare le zolle dell'orto di Treia ci penseranno  i partecipanti alla “Maratonina di prima mattina” una celebrazione fantastica  iniziata dal Circolo vegetariano tanti anni fa.


Tutti coloro che vogliono partecipare debbono presentarsi a Treia, davanti all'ingresso del Circolo VV.TT., in Via Sacchette 15/a, in tenuta ginnica, alle ore 3.30,  prima dell’alba, muniti di secchiello e paletta per la raccolta del guano che i numerosi piccioni  depositano davanti all'uscio, poi  il concime verrà da ognuno disperso nell'orto, in salita e di corsa. La luna quasi piena illuminerà l’operazione ridicola  ma utile  e feconda (tra l'altro gli escrementi di piccione lasciati davanti all'uscio farebbero scivolare i soci).

La cerimonia conclusiva  si tiene alle ore 12.00, sempre  nelle adiacenze  del Circolo Vegetariano VV.TT., dove verranno distribuiti i cotillons (pesci d’aprile) che daranno diritto a ricchi premi di consolazione, fra cui il libro di Peter Boom “2020, il Nuovo Messia” in cui si annuncia l’imminente fine del mondo.  La manifestazione termina  all’aperto con la condivisione di biscotti e dolcetti che ognuno dei partecipanti avrà portato con sé.
Paolo D’Arpini
Info.  circolo.vegetariano@libero.it – Tel. 0733/216293


Nota: In una delle trascorse edizioni ebbi la sorpresa di leggere sulle pagine romane del Corriere della Sera la pubblicazione del nostro Pesce d’Aprile. Una notizia di cronaca dal duplice valore che descriveva questa iniziativa del Circolo, definendola “uno scherzo e quindi non soggetta a controlli di partecipazione”.

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