giovedì 26 febbraio 2015

Messaggio bioregionale in bottiglia, da ascoltare, annusare, toccare...

"Due uomini occupavano la stessa stanza d'ospedale, uno dei due riusciva a mettersi seduto sul letto e guardare fuori dalla finestra descrivendo quello che vedeva all'altro costretto alla degenza. Raccontava di piazze giardini uccelli bambini e altro della vita quotidiana della città. Un giorno l'uomo che stava vicino alla finestra andò via e l'altro chiese di essere spostato nel letto vicino e quando molto faticosamente riuscì a guardare fuori vide solo un enorme muro bianco che chiudeva la vista ad ogni cosa, quando chiese informazioni alle infermiere sull'uomo venne a sapere che era cieco e tutto quel che raccontava era frutto della fantasia. Al di là della facile retorica del vero cieco della storia, spesso nella convivenza siamo oltre che ciechi, sordi un po' pigri e anche distratti e non ci accorgiamo quando il nostro vicino lo è veramente e ha bisogno di ascolto cura e attenzione."


Un'amica mi ha scritto: "esci dal guscio che ti sei creato dalla scatola dorata che non ti appartiene. Grida agli stupidi la loro ignoranza…. ESCI!"

Io le ho chiesto: "come fai a sapere che sto in una scatola, come fai a sapere che è dorata, come fai a sapere che non mi appartiene, anche se volessi come riconosco gli stupidi ed a che tipo di ignoranza ti riferisci, e se poi gli stupidi gridano la loro ignoranza
più forte della mia che faccio? Va bene se esco più tardi, ora sto scrivendo?"

Naturalmente non mi ha più risposto!

Al di là della facile retorica sulla mancanza di ascolto manca anche la capacita di mettersi in gioco con ironia sarcasmo e umorismo.
Nella storia della portatrice d'acqua cinese mi sono immedesimato sempre nel vaso di terracotta rotto rigonfio d'acqua e gocciolante lungo il cammino ma quando mi giro a guardare indietro invece della scia verde e fiorita, come nella storia, trovo sempre più spesso solo desolazione!

Ora mi chiedo come ho fatto a seminare tanta aridità? Gli altri esistono veramente? Sono io che non esisto?

Sono indeciso se mettere questo messaggio in una bottiglia e mandarla a navigare nel mare della telematica, ma a che pro?

Se non hai potere nessuno ti ascolta e se ti hanno ascoltato diventi un po' più ricco, hai alimentato il tuo ego, "paventando" tutto sotto l'ottica della didattica e della comunicazione.

Ma che importanza hanno i percorsi, l'importante è provare emozioni, basta poco, un po' di semplicità per provare e dare emozioni e non serve, come dice De André, imparare la Treccani a memoria. E' sempre infinitamente più difficile essere semplici che fare i complicati. 

Potrei parlare per ore delle pietre del Salento, enormi orologi solari, calendari astronomici, geometria e geografia sacra, le due G tanto care ai templari. Sapevano già tutto i templari ma che te ne fai del sapere se non produce. Se non lo sai trasmettere è solo un enorme e ingombrante fardello che ti porti dietro, che ti pesa le spalle.

Non lo so dove voglio arrivare oggi, sto andando avanti a braccio. Quello che mi manca veramente è solo l’amore, finirò per morirne senza. Vado in giro con la mano tesa come i ragazzi balcanici chiedendo elemosina e ricevendo solo pesci in faccia! Soprattutto dalle persone più care e da cui ci si aspetta di più. Almeno ho da mangiare.. i pesci!

E quell'idea di gioia amore e armonia che intravedo in fondo al cuore è solo illusione o esiste veramente?

Ferdinando Renzetti

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