Breve sintesi dell'incontro tenuto a Modena, il 17 febbraio 2018, per il progetto di un sindacato contadino, presso la sede nazionale dei compagni del sindacato Usi-Ait, al quale hanno partecipato rappresentanti di sezioni provinciali Usi-Ait e loro associati, che fan parte di Genuino Clandestino, dai romani di Terra Terra ai seminterrati ai Valsusini e con presenze anche da Trieste e dalla Toscana, ha partecipato anche qualche agricoltore locale incuriosito dal tema e rappresentanti di altre associazioni e reti (produttori e consumatori biologici e biodinamici, Agri.Bio Emilia Romagna, seed savers di Civiltà contadina, la Campagna nazionale per il riconoscimento agricoltura contadina, etc.).
La discussione è stata interessante spaziando dall'autogestione alla gestione collettiva, dal sindacato spagnolo alla Confédération Paysanne, dall'ecologia profonda al bioregionalismo, da Columella all'agricoltura nelle stazioni orbitanti per cercare di definire chi fossero i contadini del nostro tempo. Discussione inframmezzata con degustazione di alcune dame da 5l di derivati dell'uva, patatine fritte e un poco di attività sportiva ed è emersa una condivisa e consensuale intenzione per portare avanti il discorso sul possibile sindacato contadino e dei lavoratori agricoli dipendenti.
Secondo il segretario del sindacato la parte bracciantile e lavoratori agricoli dipendenti potrebbe rientrare nella loro attivita sindacale classica essendo un sindacato di lavoratori salariati mentre per i contadini, di professione o contadini come secondo lavoro, che son stati definiti come "lavoratori autonomi che spesso si autosfruttano", per questi sarebbe piu un discorso sulle iniziative di tipo sociale e di solidarietà intercategoria e /o eventuamente da inserire nella parte sindacale "arti e mestieri". Resta fuori tutta la serie di servizi e assistenza alle aziende contadine e ai cittadini (CAA, CAF,ecc.) che i classici sindacati agricoli offrono e anche il patronato, in quanto Usi Ait non offre servizi.
Si è deciso di cominciare a scrivere dei punti per una carta di intenti che per ora sono i seguenti:
CARTA D'INTENTI
Unione dei contadini e dei lavoratori della terra.
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Detentori di un sapere da diffondere e condividere.
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Alleanza reale e strategica con qualunque altra tipologia di lavoratori in quanto tutti funzionali al mantenimento dell'essere umano in vita.
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Denuncia e contrasto di ogni forma di sfruttamento sia degli esseri viventi che delle risorse naturali.
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Promuovere e realizzare solidarietà, mutuo appoggio, e autogestione.
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Diffondere il valore delle produzioni sane evitando produzioni e pratiche dannose (che possano essere da stimolo anche per altri settori).
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Liberare il mondo rurale dalla dominazione dell'industria.
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Progettare e realizzare reti di distribuzione dei prodotti coerente con le modalità stabilite nel presente testo.
Aldo Nardini - info@agribio.emr.it
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