domenica 4 novembre 2018

Maltempo e distruzione dell'ambiente - Piano urgente per salvare montagna, boschi e fiumi


Risultati immagini per boschi distrutti dal vento

L'impressionante bilancio dei disastri territoriali prodotti dagli eventi meteo/idrogeologici, con l'abbattimento totale di decine di migliaia di ettari di boschi in montagna, con due milioni di metri cubi gli schianti in Trentino, un milione nel bellunese e poi ancora in Alto Adige e Lombardia, e in pianura di migliaia di alberi urbani e stradali, chiede da subito una risposta alle urgenze immediate e subito dopo la definizione di un grande progetto regionale forestale.

Mettere a disposizione di tutti i rilievi foto-televisivi (già in corso)sulla stato dei luoghi

2 Nella già avviata ripulitura di alvei, rive e fasce di pertinenza, dagli alberi (e altri grandi detriti) che rischiano alle prossime piogge di intasarli in centinaia di punti, mettendo in pericolo ponti e strade, rispettare la naturalità dei corsi d’acqua, anche lasciando gli spazi in cui il fiume si è allargato.

3 Ripulire, con un Piano e una direzione regionale, i territori dai milioni di mc di ramaglie e di sottobosco prima che intasi fiumi, invasi e laghi e ne alteri la qualità delle acque, organizzandone ( anche con cippatrici) un utilizzo sostenibile e anche redditizio

Recuperare al più presto la maggior parte possibile di tronchi in larga parte comunque riutilizzabili economicamente con il controllo e interventi diretti della Regione, per impedire fenomeni di accumulo speculativo.

Stabilizzare al più presto i versanti sovrastanti abitati, strade coltivi, che hanno perso quasi ogni copertura vegetale di trattenimento  del suolo stabile, con tecniche di ingegneria naturalistica quanto più semplici ed efficaci e di più rapida riuscita possibile

6 Progettare, finanziare e attuare un piano regionale pubblico di selvicoltura con re-impianto di alberi, dove necessario (da valutare sito per sito) e gestione forestale,  basato innanzitutto su criteri ecologici prima che economici, senza  propendere verso un ripristino artificiale, lasciando libera la capacità di recupero spontaneo degli ecosistemi.
Sospendere la validità dei piani economici in atto, almeno fino alla valutazione dei danni avvenuti nelle foreste del Veneto

Sospendere l’attività venatoria finché non verranno accertate le reali perdite subite dalla fauna selvatica

Rivedere il piano delle Grandi Opere e Grandi (e piccoliEventi come i campionati mondiali di sci Cortina 2021, le Olimpiadi del 2026, il prolungamento dell’autostrada A27 e altri costosi interventi su nuova/grande viabilità, nuove cementificazioni di argini, ecc.
Non è con le cosiddette Grandi Opere che si risolvono i problemi della montagna: trasferire al recupero della montagna i finanziamenti regionali per le Olimpiadi.

Michele Boato - micheleboato14@gmail.com

Ecoistituto del Veneto, Mountain Wilderness e Per altre Strade

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