domenica 11 novembre 2018

La sopravvivenza necessaria, ultima ratio

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L’esistenza è fatta di cose semplici e tutto sommato accessibili a tutti i viventi: cibo, aria, acqua, soddisfazione dei bisogni fisiologici, riparo, socializzazione, procreazione… Ma in questo momento storico la virtualizzazione ha raggiunto livelli altissimi di astrazione dal vissuto quotidiano e dalle reali necessità. La vita è diventata quasi un grande ”game” alla Nirvana. Quando arriverà la Grande Crisi? Quella finale?
La dura realtà fatta di cose concrete spazzerà le nebbie dell’immaginario e del sogno ad occhi aperti.
Politica, finanza, potere, ricchezza… tutta immondizia più sporca di quella che si accumula nelle strade di Napoli, di Calcutta, del Cairo, di Buenos Aires, di New York e persino del paesello sui monti, Treia compresa.
Vengo al dunque, in questo momento si parla molto dell’imminente crollo economico/ambientale mondiale e di come poter risolvere i problemi della produzione energetica, funzionale al mantenimento della struttura tecnologica in cui la nostra civiltà sguazza e sprofonda.
Si continua a spingere il dibattito verso la crisi energetica mentre il vero problema è la crisi del petrolio visto non solo come carburante ma soprattutto come materia prima per la produzione di presidi chimici e beni di consumo. Diceva l’amico Benito Castorina: “Una visione più ampia suggerisce un cambiamento di rotta: la realizzazione di tutti i composti e i derivati del petrolio con le materie prime vegetali, scelta che rappresenta il piano strategico per un mondo senza rifiuti…”
Sabbie mobili. Viviamo con la paura di sprofondare e siamo già con l’acqua alla gola, quindi tutto ciò che facciamo peggiora soltanto la situazione. Ed allora lasciamo che le cose vadano come debbono andare… proviamo a “galleggiare nella mota” se ci riesce…
Insomma.. La nostra civiltà è agli sgoccioli e possiamo aspettarci solo il crollo ignominioso e generale. Un tracollo annunciato e temuto e auspicato… ed infatti da più parti si preconizza la fine del sistema come evento liberatorio.
Non voglio far la parte del catastrofista ma vi consiglio di cominciare attivamente a trovare soluzioni alternative, basate sulla personale conoscenza ed esperienza “pratica” di ognuno per affrontare i rischi a venire. E buon divertimento nella “sopravvivenza quotidiana”.
Paolo D’Arpini
Rete Bioregionale Italiana

1 commento:

  1. In linea con quanto espresso nel post, mi sento di aggiungere che la catastrofe tecnologica avverrà con il crollo del sistema magnetico terrestre, avvenuto il quale nessun sistema basato su elettricità e magnetismo potrà funzionare. Addio inverni al calduccio del riscaldamento a gas, fornelli a gas per cucinare e ... auto con cui spostarsi di 100 metri per andare a prendere il caffè al bar. Non per nulla, molti secoli, anzi, millenni fa, qualcuno disse : "I vivi rimpiangeranno i morti".
    E, solo pochi anni fa, quello stesso Spirito ha detto: "Sto trattenendo la dinamo terrestre il più possibile, per dare agli uomini il tempo di riconoscersi, pentirsi e cambiare, ma non potrò farlo ancora per molto, perché le cause karmiche premono sempre più per scaricarsi su chi le ha generate."

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