domenica 28 febbraio 2021

Terre bioregionali raccontano



...nella leggerezza della trasformazione dello spazio mi libero dai pensieri notturni, mi risveglio nell'abisso dei sogni e affondo i piedi in “terre battute” sollevando polvere e solitudine per mare e per amore l’universo di colore di danze di suoni, lungo la mia strada, di quella cultura di tradizione antica: prismatica polposa, complessa e succosa. 

Terre battute dai venti infuriati dai monti, sereno incanto splendente di sole bianco, dense sfumate nuvole di piombo, grigio verde ed intenso blu, colpo d occhio rotondo dove l invisibile realtà del continuo infinito presente accende la luce della propria anima e illumina la vita attorno a se. L’ignoranza è l’oscurità e questa oscurità persiste finche non brilla la luce. E’ solo con la luce della luna che l’uomo può vedere la luna. accendo la luce della mia anima percorrendo rotte migratorie come un pastore errante all’alba in un villaggio deserto, è questa la mia esperienza con il mondo sul mondo seguendo le terre battute di sentieri già trattati dall'ovvietà e dalla necessità di essere ciò che già si è. 

Infatti è nell'esperienza di ogni essere vivente che la coscienza è fissata nel presente. Il passato è nella memoria ed il futuro nell’immaginazione. il senso di presenza è costante nell’immediatezza del momento vissuto. 

Terra battuta viaggio etnico, di una etnia immaginaria che è quella nostra di adesso dove si mischiano la musica balcanica e i tamburi africani, le melodie arabe e quelle popolari, le distorsioni e i canti religiosi, storie di fughe e di ritorni e di divagazioni tra l’Adriatico e i paesi disabitati del sud. Immagine poliedrica del mondo, dove ogni nostro scoop sia un beat, si fa con un flash uno scoop che faccia beat. Un giorno una lumaca incontra una tartaruga che le dice: dai, salta su! la lumaca sale sul guscio della tartaruga e da quel giorno girano il mondo felici. Mastico argilla, cenere e argilla seduto su una zolla, penso… penso e aspetto. Una mattina in una piccola casa di terra un padre sveglia il figlio e in una luminosa e assolata giornata estiva lo porta in cima al colle e gli dice: figliolo guarda…! Un giorno il figlio, sul far della sera torna, entra col padre nella piccola casa, estrae dalla tasca una candela, la accende e tutta la casa si riempie di luce. 



La Terra  racconta: 

Le terre parlano su un treno sgangherato che vibra all'inverosimile, rumoroso e puzzolente, due vagoni con motrice a nafta, dalle parti di Catanzaro sul far della sera. le terre parlano nell'attesa e nel silenzio della stazione di Taranto dove non sapendo che fare, in mancanza di certezze ho preso il treno verso casa. Ora metto in ordine le terre nella terrateca, ho pure una zolla dei calanchi di Aliano all'alba. Le terre parlano mentre il sole brilla nello stellato cielo d'autunno una canzone d amore si diffonde in lontananza da un borgo antico nascosto dal tempo e dall'incuria dell uomo. le terre parlano nei luoghi dove di raccontano storie di semplicità e amicizia. Le terre parlano dall'albero dove qualche anno fa Fiordicampo si arrampicò fino alla cima cosi abbiamo deciso di chiamarlo col suo nome. 

Le terre parlano dove oggi si celebra la luce parlano di un rotondo quadrato prezioso e bello colorato in modo innaturale con il rosso carminio verde ocra e blu che animano un grande vaso di fiori. Le terre parlano di un'idea contrario dell idea superamento dell idea stessa dalla base al vertice dall istinto alla fantasia. le terre parlano da questo piccolo angolo di mondo dove sto seduto davanti allo schermo del computer poggiato su un vecchio tavolo riciclato profumato di polvere antica. le terre parlano in questa giornata di pioggia, parlano di noi sospesi in un tempo senza tempo e in uno spazio senza spazio, di noi che guardiamo verso un cielo di luce unica vera essenza del nostro essere domani del fico secco e dell uva passa…

Nella leggerezza trasformazione dello spazio da verticale in orizzontale molti dubbi nessuna certezza se non la bellezza effimera morbida e fugace nella terra dell’abbastanza: la materia comincia dove in fondo tutto finisce, la terra. Quella terra a volte arida aspra a volte asciutta ed essenziale. una terra calda spesso pure lontana, pezzo di luce, quanto d aria che respiriamo in lucenti frantumi miraggi visioni di sogni su confini naturali autentiche vibrazioni di chi attraversa paesi e mari su un guscio di noce, magnetiche emozioni che fanno parte della storia di ogni uomo. tracce di viaggio nel montaggio delle attrazioni di racconti e orizzonti. estensioni di pulsazioni propulsioni filo nascosto della forma dell’acqua attraverso il grande amore su piroghe trasportare dalle correnti come semi e pollini per scoprire cosa c'è oltre e oltre ci sono altri popoli abitanti della stessa dimensione e del medesimo pianeta incontro tra culture fonte di scambio e ogni volta che ci si confronta a ognuno resta qualcosa dell altro e tutto non sarà mai più come prima. cosi sono arrivato a casa e aperto il bagaglio vi ho trovato un po' di tutte le terre che avevo percorso caricate tutte diversamente a livello energetico, anche di colori diversi e tutte che mi parlavano e mi raccontavano con la loro memoria intrinseca l'essenza del mondo che si sgretola e si consuma rinnovandosi continuamente o l’immensa memoria del mondo e della terra che continuamente si rinnova dall'alto e si consuma dal basso.

Questa è un'altra storia che racconterò o forse ho già raccontato...

Ferdinando Renzetti 

ferdinandorenzetti@libero.it


Nessun commento:

Posta un commento