Il nostro pianeta è un delicato sistema di equilibri e cicli che si ripetono da milioni di anni. Tra questi, l'alternanza tra ere glaciali e periodi caldi ha scandito il tempo geologico con regolarità quasi matematica. Ma qualcosa ha interrotto questo ritmo millenario, e quel qualcosa siamo noi.
Ecco come abbiamo fatto. I protagonisti sono i cicli di Milankovitch, variazioni dell'orbita terrestre che modificano la quantità di energia solare che raggiunge il nostro pianeta. Per milioni di anni, questi cicli hanno provocato ere glaciali ogni 41.000 anni circa. Negli ultimi 800.000 anni, però, questo intervallo si è allungato a 100.000 anni. Perché questo cambiamento? Gli studi del professor Stephen Barker dell'Università di Cardiff hanno identificato un meccanismo preciso: quando tre elementi dell'orbita terrestre – precessione, obliquità ed eccentricità – si allineano in una specifica configurazione, il pianeta esce da un'era glaciale.
Secondo questi calcoli, la prossima glaciazione sarebbe dovuta iniziare tra 4.300 e 11.100 anni da oggi. Ma c'è un ostacolo: l'anidride carbonica che abbiamo immesso nell'atmosfera. Dal 1800 ad oggi, l 'umanità ha rilasciato oltre 1,5 trilioni di tonnellate di CO2, alterando profondamente l'equilibrio energetico della Terra.
Questa quantità è così elevata che i processi naturali impiegheranno migliaia di anni per assorbirla completamente. Le ricerche condotte presso il Potsdam Institute for Climate Impact Research suggeriscono che le nostre emissioni potrebbero ritardare la prossima era glaciale di migliaia di anni.
Siamo quindi di fronte a un paradosso: mentre combattiamo il riscaldamento globale con armi sofisticate, lo stesso fenomeno sta inconsapevolmente bloccando un'era glaciale che avrebbe trasformato radicalmente il nostro habitat.
Gianluca Cobucci - Fondazione Acqua
Canzoncina in sintonia: https://youtu.be/DqDozqKEUkM
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