lunedì 12 agosto 2013

Energia dalle acque reflue? Esperimento con le alghe in Spagna....

Chiclana de la Frontera,  cosi si chiama la città situata sulla costa sud-occidentale della Spagna, prima al mondo ad aver avviato sul proprio territorio un impianto di produzione di biofuel algali a partire dai propri liquami.
Il progetto, che usufruisce di un finanziamento attraverso il “7 ° Programma Quadro della Commissione Europea” (7 ° PQ). Il 7 ° Programma Quadro della Commissione Europea sostiene progetti legati all'energia, in linea con gli obiettivi della direttiva europea 2009/28/CE. La direttiva europea impone che il 20% di energia deve essere prodotta da combustibili rinnovabili entro il 2020, come parte della riduzione di anidride carbonica (CO2), con un ulteriore requisito che il 10% di biocarburanti devono essere legate ad attività al trasporto.
Il progetto che è stato chiamato “All-gas”, per richiamare la parola spagnola algas, ovvero alghe, utilizza un nuovo processo rivoluzionario per produrre bioenergia sostenibile e punta ad una rapida crescita delle alghe a basso costo che sarà coltivata negli impianti di trattamento delle acque reflue, cercando di superare le questioni controverse legate alla prima generazione di biocarburanti. Le alghe hanno molti vantaggi rispetto alla prima generazione di colture di biocarburanti, come l'olio di palma, canna da zucchero e colza che sono state e sono oggetto di controversie, come l’occupazione di grandi superfici di terreno, utilizzo di molta acqua e sottoprodotti come i fertilizzanti.
Inoltre la nuova tecnologia permetterà di abbassare i costi legati allo smaltimento dei fanghi di depurazione e di utilizzo di energia elettrica necessaria per il processo di trattamento acque reflue standard riducendo le relative emissioni di CO2. Le alghe consentono rendimenti più elevati, la crescita è molto rapida, occupano meno terreni e non fanno la concorrenza alla produzione di alimenti prodotti dalla terra.

L’impianto utilizza solo acqua di scarico proveniente da strutture ricettive, case, uffici e luce del sole. Le acque vengono usate per formare stagni artificiali per poi coltivare le alghe.
L’impianto attualmente è in fase di test e sta operando all’interno di uno spazio di circa 200 metri quadrati, il primo raccolto ha l’obiettivo di fare il pieno alla prima auto entro dicembre 2013. La piena operatività sarà raggiunta nel 2015, quando pienamente operativa, la struttura sarà in grado di far crescere e trasformare quasi 3 tonnellate di alghe in un anno, abbastanza da ottenere carburante per alimentare 200 auto private o 10 camion.


(Fonte: Accademia Kronos)

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