Paolo D'Arpini alle prese con il cappuccino bollente
Quel che è male diventa bene e quel che è bene diventa male. Così fece dire il savio Goethe a Mefisto quando improvvisamente apparsogli davanti fu interrogato dal dottor Faust “Chi sei tu?” e lui rispose “Sono l’emanazione di quella forza che sempre persegue il male ma solo produce il bene”.
Stamattina, 2 agosto 2013, si vede che mi sentivo in vena filosofica davanti al cappuccino ben caldo al bar dell’Arpia di Spilamberto. Trattasi di un soprannome da me affibbiato alla proprietaria perché malgrado le mie ripetute sollecitazioni di servirmi un cappuccino bollente senza schiuma continuava a guardarmi storto e me lo faceva tiepido e schiumoso… Però di tanto in tanto, Caterina ed io, continuiamo a frequentare il locale, anche perché c’è un “book crossing” al quale poter attingere trovandovi interessanti libri. Uno di questi libri ancora lo conservo ed è un compendio di tutte le malefatte religiose compiute da ebrei, musulmani e soprattutto cristiani contro “gli infedeli”, ovvero i cosiddetti “pagani” (quello che i preti non ammetteranno mai, e nemmeno il papa nelle sue reiterate scuse a questi ed a quei perseguitati ha mai chiesto scusa ai pagani
Stavolta però il cappuccino era bello caldo e senza schiuma ed avevamo trovato posto persino ad un tavolino all’aperto di solito sotto occupazione permanente di sfaccendati che vi fanno salottino. Ed osservavo con Caterina che in fondo a non aver più insistito nel chiedere il cappuccino bollente ci ho guadagnato poiché adesso -evidentemente non più irritati dalla mia insistenza- me lo servono come dio comanda. Insomma le cose girano….
Chissà che non giri a mio favore anche l’interrogatorio in procura che mi attende il 20 agosto a Macerata. Sì perché sono stato denunciato dal un prete cattolico, un tal nitoglia, per aver offeso il suo buon nome di cristiano e la sua religione, una storia riferita ad alcuni anni addietro… Comunque meditando così sulle umane vicende e sulle “persecuzioni” religiose contro i pagani del presente ecco che poco prima di allontanarci dal bar mi è caduto l’occhio su un titolone in prima pagina del Resto del Carlino di Modena: “Pagano con carte false…”
Immediatamente ho pensato “ecco ce l’hanno ancora con i pagani sans papier magari sarà un africano animista che è accusato di chissà quali nefandezze… la persecuzione religiosa contro i diversi non finisce mai…”
Ma la veloce riflessione è stata subito smontata e confutata dal resto del titolo “..e scappano”. Come “scappano”? Chi, cosa? Leggendo con più attenzione ho capito finalmente l’arcano, si trattava di lesa maestà bancaria, l’offesa era contro la nuova religione del denaro…
Insomma “Pagano con carte false e scappano”, ovvero alcuni imbroglioni sono andati a far spesa ed hanno pagato con carte di credito fasulle… Ah, che tempi.. “o tempora o mores”, quanto tocca inventarsene per sopravvivere e quante religioni ci sono a contendersi il “primato”?… Noi pagani siamo ormai nell’angoletto….
Pazienza, ci consoleremo con la Festa dell’Acqua Cotta del 8 agosto sul fiume Panaro a Spilamberto….
Paolo D’Arpini
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