giovedì 1 gennaio 2015

1 gennaio 2015 - Resoconto di una notte luminosa "senza tempo"



"...mi sveglio arzilla nel giorno assolato, tanta pace ha il mattino (neppure il ciuco ha ragliato). La pace ha guidato stanotte i nostri passi sul fiume ed il respiro nel buoio e nelle strade lucenti. Esseri umani in cammino... Montagne potenti!" (Maria Miani, prosa poetica dedicata alla Notte senza Tempo) 

Oggi primo gennaio 2015, al bar di Maria a prendere i soliti cappuccino bollente e caffè macchiato, mi chiedevo quante volte io e Paolo avevamo festeggiato insieme la Notte senza Tempo a Spilamberto.  Anche se speriamo in un prossimo futuro di trasferire questa manifestazione a Treia.  L'evento di quest'anno dovrebbe essere stato il quinto di Spilamberto  ma ormai li confondo uno con l'altro e ogni volta l'esperienza è nuova anche se è sempre la stessa.....

Cambia il clima, la temperatura, cambia la visibilità, cambia la compagnia, ma c'è sempre il desiderio di stare con se stessi e con gli altri e con l'ambiente che ci ospita. Il freddo  la sera  del 31 dicembre era pungente ed infatti questo mi preoccupava un po' ed aveva scoraggiato dal venire un'ospite da Bologna che ha temuto per il ghiaccio del ritorno, ma noi -indomiti- ci siamo attrezzati con cappotti pesanti, maglioni, scarponi, calzettoni, guanti e capelli e siamo partiti sfidando (si fa per dire) il signor Gelo.

Ma andiamo per ordine: fino all'ultimo non si sapeva chi e quanti saremmo stati: forse 4, forse 5, 6, 7. Alla fine eravamo in quattro umani.  Oltre a me e Paolo la fedele Maria e l'amica Sandra.  Le due sono arrivate puntuali alle 8 e mezza con una teglia di cardo alla besciamella fatta con farina di ceci e tortino di farina di ceci con cipolla. Io e Paolo avevamo preparato stufato di lenticchie per condire la polenta e un'insalata di finocchi e arance. Dopo la cena abbiamo adempiuto al rito della scrittura dei pensierini di buon auspicio per l'anno nuovo e a quelli su quello che vorremmo cancellare (tante volte credo di aver scritto sempre le stesse cose, a forza di dai e dai chissà che non succeda il miracolo!).

Abbiamo letto i primi dopo averli mescolati in un contenitore e dopo averne estratto a caso uno ciascuno:

Di buon auspicio: crescita in intelligenza e perspicacia nella creatività per la solidarietà

Amore e condivisione: non siano solo parole ma un modo di vivere. Cuore ed occhi aperti verso l'esterno e l'interno di noi.

Che sia possibile per tutti noi e per tutti lasciare andare paura, sospetto, diffidenza per poter vedere la luce che ci circonda

il nuovo anno che vorrei, non diverso da quello di ieri.

... e abbiamo messo in tasca (vicini al corpo) quelli da bruciare nel rito di purificazione con l'elemento fuoco.

Dopo esserci bardati ben bene siamo partiti e fra silenzi, risate, chiacchiere e osservazione, piena di meraviglia, di un bel cielo terso e stellato e della sagoma del campanile illuminato in lontananza, siamo arrivati sotto al ponte di Spilamberto. Lì Paolo ha svuotato la sacca dove aveva riposto ben in ordine alcuni pezzi di una cassetta di legno, e una scatola di fiammiferi, dando inizio all'opera di bruciatura dei pensierini sulle cose di cui emendarci. Una piccola fiamma che ha scaldato anche i nostri corpicini, oltre ai nostri cuori. 

Siamo arrivati sul luogo allo scoccare della mezzanotte che è stata annunciata da alcuni lontani (per fortuna) botti. C'era con noi anche la dolce Magò che sembrava contenta anche lei di essere con noi.

Poi abbiamo preso la strada del ritorno passando  dal paese e stavolta c'era una novità,  un gruppo musicale toscano allietava la serata in Via Obici, con  un nugolo di persone che si davano da fare a cantare a ballare. Magò a quel punto ha cominciato a tremare per la confusione così io e Paolo ci siamo allontanati velocemente  seguiti a rilento dalle nostre amiche (che evidentemente apprezzavano la musica) e ci siamo incamminati verso casa.

Arrivati a destinazione abbiamo predisposto per il prasad, qualche fetta di un ottimo panettone, da consumare dopo i canti. Siamo scesi al piano di sotto e abbiamo intonato i nostri soliti canti della sera più il mantra Hare Rama Hare Khrishna.

E' sempre bello per me cantare con Paolo e lo è anche quando ci sono altre persone con noi. Il cuore si scioglie e sembra quasi che le buone vibrazioni si possano diffondere anche fuori di noi.

Il freddo e la camminata avevano favorito la digestione e l'appetito era tornato (d'altronde erano pure  le due del mattino)  così con gusto abbiamo "assaltato" il panettone che avevamo predisposto. Ed infine  saluti, baci e auguri e tutti a nanna!

Buon 2015 a tutti, facciamo tutti il possibile perché sia un buon anno davvero!

Caterina Regazzi 













































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