domenica 11 gennaio 2015

Clima che avanza. L'Africa ha già raggiunto l'Italia


La fascia climatica che circonda il nostro pianeta dall'equatore ai tropici, quella per intenderci dove le temperature sono più elevate a causa dell'incidenza dei raggi solari, si è allargata di 250 chilometri verso nord e di altrettanto verso sud. 


Ciò ha comportato lo spostamento di condizioni climatiche, relegate in precedenza in Africa, oltre le sponde del Mediterraneo. 

Da tale spinta l'anticiclone delle Azzorre è ormai finito a latitudini più settentrionali rispetto al passato, si da interessare a volte l'Islanda e  l'Inghilterra, mentre  gli anticicloni africani, in particolare quello Sahariano, vengono sospinti oltre le coste africane fino a giungere nella Spagna meridionale, in Francia del sud, in Italia e in Grecia. 

E' questa ormai una situazione, secondo gli esperti, definitiva. 

Per noi italiani vorrà dire in futuro periodi estivi roventi e grande siccità, oppure, come è accaduto nell’ultima estate umido, afoso e piovoso. Uno scenario certamente non allegro e purtroppo non finisce qui, i flussi di aria più fredda provenienti dal Polo Nord o anche dall'Atlantico, inevitabilmente si scontreranno con l'aria calda stagnante e con la grande evaporazione del Mediterraneo, per cui nel periodo autunnale dovremmo assistere impotenti a fenomeni meteo estremi. In questa nuova situazione climatica si potrebbero generare anche nel nostro mare degli uragani, anche se di minor forza rispetto a quelli atlantici.

Che fare allora? Ci rimane la strada dell'adattabilità, cioè prepararci a questi scenari futuri in maniera reale attraverso una serie di  interventi sul territorio capaci di fronteggiare o limitare l'irruenza di possibili "bombe d'acqua" e, soprattutto, proteggere i nostri boschi dagli incendi estivi. Insomma se questa è la nuova collocazione climatica dell'Italia sarà bene prenderne atto e non aspettare che siano gli "dei" a risolvere i problemi che ogni estate ci colpiranno.


Gabriele La Malfa

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