sabato 22 agosto 2015

L'orto urbano bioregionale ci salverà dalla fame - L'esempio del Prinzessinnengarten di Berlino



"Possiamo riconvertire quasi tutta l'Italia al Biologico. Oggi, non domani."
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo, Fitopatologo

"Una società cresce e diventa grande quando uomini vecchi piantano alberi alla cui ombra sanno di non potersi mai sedere." (Proverbio greco)

Il Prinzessinnengarten è un orto urbano di circa 6.000 metri quadrati in pieno centro a Berlino, nel cuore di Kreuzberg (a Moritz Platz), nato nel 2009 dal progetto dell’associazione Nomadisch Grün (Verde Nomade) che ha riconvertito un luogo abbandonato in un polmone verde all’interno della città. (Vedi: http://www.designplayground.it/2013/12/prinzessinnengarten-lorto-urbano-piu-bello-al-mondo/) 
La zona dove è sorto il giardino era di proprietà pubblica ed è stata inizialmente noleggiata dal Fondo Immobiliare Berlino. Nel giugno 2012, l’area doveva essere venduta al miglior offerente ma una lettera aperta al Senato e il sostegno di più di 30.000 persone hanno impedito la privatizzazione. Attualmente il Prinzessinnengarten ha ottenuto l’estensione dell’utilizzo per ulteriori 5 anni.
Il nome dell’associazione (Verde Nomade) racchiude il concept del progetto: l’agricoltura mobile. Infatti le piante ornamentali, gli ortaggi e le erbe aromatiche vengono coltivati in cassette di plastica, in cartoni del latte o in sacchi di riso in modo tale che tutto sia facilmente trasportabile in altri angoli della città e le eventuali contaminazioni degli inquinanti con il suolo vengano evitate. In questo modo da un primo orto urbano si possono creare altre aree di coltivazione urbana.
Come organizzazione no-profit, la Nomadisch Grün ha iniziato con la “guerrilla gardening” trasformando terreni inutilizzati in giardini dove coltivare biodiversità come strumento di interazione sociale. L’obiettivo dell’associazione era quello di creare un luogo di scambio e di apprendimento sui temi della coltivazione locale e biologica degli alimenti, sulla biodiversità (oggi nel Prinzessinnengarten sono state impiantate 500 differenti tipi di colture), sul consumo sostenibile e sullo sviluppo urbano.
L’idea del giardino si è espansa diventando qualcosa di più complesso: all’interno di questo ampio giardino sono stati aperti infatti una caffetteria che propone bevande biologiche e un ristorante dove alla base delle ricette ci sono i prodotti freschi coltivati nell’orto stesso. Ci sono inoltre un’area per le api, una zona gioco sugli alberi, un piccolo circo, un mercatino delle pulci (Kreuzboerg Flowmarkt) e una biblioteca sulla sostenibilità ricavata all’interno di un container (per restare in linea con il concept di agricoltura dinamica).

Chiunque può diventare giardiniere a Prinzessinnengarten (il giovedì dalle 15 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 14) e per gli inesperti sono numerosi anche i workshop a cui partecipare per saperne di più. Altrimenti sarete i benvenuti ai festival, i concerti e le mostre che soprattuto in estate animano l’orto urbano considerato il più bello al mondo.
Il funzionamento del giardino dipende esclusivamente dal volontariato e dalle donazioni.  Oggi la storia di questo felice progetto è racchiusa in un libro che ben racconta tutti gli sforzi che sono stati necessari alla realizzazione di questo sogno.

In Italia ... segnali positivi.
Orti urbani. Prendono sempre più campo nelle nostre città. Secondo l'Istat insieme alle aree destinate alla forestazione, gli orti sono quelli che stanno facendo registrare la maggiore diffusione. I piccoli appezzamenti di terra di proprietà comunale sono sempre più utilizzati per la coltivazione ad uso domestico e il giardinaggio ricreativo. Vengono assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e hanno numerosi aspetti positivi. Oltre al valore ambientale, sociale e didattico, contribuiscono a preservare dall'abbandono e dal degrado le aree verdi intercluse tra le aree edificate.
Essi hanno ritagliato lo 0,6% del verde urbano. La maggiore diffusione si ha a Torino con quasi 2 milioni di mq complessivamente. In generale, sono 57 le amministrazioni comunali che nel 2013 hanno scelto gli orti urbani per gestire il verde. I numeri però variano da regione a regione. Gli orti si trovano nell'81% delle città del Nord (dopo Torino, anche Bologna e Parma vantano una vasta superficie pari a 155 mila mq), nel 60% circa delle città del Centro, mentre al Sud si trovano solo a Napoli, Andria, Barletta, Palermo e Nuoro.

Domenico D'Ambrosio

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