E’ dal 1998 che anno dopo anno si registra, soprattutto nel nord del nostro Paese, una continua diminuzione delle precipitazioni, mentre le regioni centro meridionali subiscono a volte le cosiddette “bombe d’acqua” che causano frane, allagamenti e a volte vittime. Studiosi del NOAA e della NASA ha studiato questo fenomeno che interessa il clima del Mediterraneo, incrociando dati storici, studio degli anelli degli alberi, osservazioni satellitari, inquinamento delle superficie dei mari e indagando specificatamente sulle recenti opere dell’uomo (degli ultimi 200 anni) che vanno dai disboscamenti alla nascita di grandi invasi d’acqua con sbarramenti artificiali. Alla fine lo studio ha dimostrato che quello che sta accadendo nei Paesi del Mediterraneo è la peggiore siccità degli ultimi 900 anni. La mappa della siccità nell’area del Mediterraneo. |NASA/ Goddard Scientific Visualization Studio
Lo studio ha dimostrato che tutta l’area Mediterranea è influenzata da fenomeni atmosferici di portata planetaria e, quindi, dall’andamento della North Atlantic Oscillation e della East Atlantic Pattern, circolazioni atmosferiche che interessano l’Oceano Atlantico e di conseguenza interferiscono con le condizione climatiche di tutto il bacino del Mediterraneo. Oltre a ciò si è aggiunta la correlazione con l’impronta umana soprattutto in Medio Oriente che nell’ultimo secolo ha prodotto vasti disboscamenti, introdotto in agricoltura la monocoltura, aumentati a dismisura spazzi urbani a discapito dell’ambiente naturale, incentivato l’allevamento di capre e deviato corsi d’acqua.
Ciò ha facilitato in tutta l’area mediorientale l’arrivo di una pesante siccità, la quale anch’essa ha influenzato e influenza il clima del bacino del Mediterraneo. La situazione si è talmente radicalizzata che nei prossimi anni dovremmo cancellare dalle nostre memorie storiche le stagioni come i nostri nonni ci raccontano, e, quindi, prevedere fenomeni di prolungate siccità e di estremizzazioni meteo in Italia, in particolare sulle regioni meridionali (nubifragi e bolle di calore). Tutto questo ci obbliga a dotarci di Strategie Nazionali sui Cambiamenti Climatici, creando in ogni città italiana piani di prevenzione e di intervento contro fenomeni climatici avversi.
I Paesi del bacino del Mediterraneo che secondo lo studio saranno sempre di più coinvolti in questo cambiamento climatico sono: La Spagna meridionale, la Francia meridionale, tutta l’Italia, la Grecia e la Turchia. L’UE da qualche anno ha invitato tutti gli Stati membri a dotarsi di Piani Nazionali di Adattamento ai Cambiamenti Climatici ( PNA). Anche l’Italia si è attivata, ma al momento a parole…
Filippo Mariani - Accademia Kronos
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