E’ avviata la fase di attuazione del programma delle misure (PoM.2) conseguente dall'approvazione dell'aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto dell'Appennino Centrale (PGDAC.2) da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri; all’interno del PGDAC.2 è menzionata la pluriennale attività del Consorzio Tiberina verso il "Contratto di Fiume del Tevere nell'area urbana di Roma".
I Contratti Territoriali (i Contratti di Fiume, nello specifico del Tevere) rappresentano strumenti di attuazione programmata delle misure rivolte sia a interventi strutturali sia a indirizzi e prescrizioni per le attività dei portatori d'interesse in un quadro organico d'azione con le specifiche misure degli aggiornamenti dei Piani Regionali di Tutela delle Acque (PRTA.2). In tal senso la natura partecipata dei Contratti di Fiume si inserisce a pieno titolo nella procedura di informazione e consultazione pubblica prevista dall'art. 14 della direttiva 2000/60/CE.
Tale quadro organico d'azione garantisce la dichiarata efficacia nel conseguimento dei risultati attesi. Le Regioni approveranno entro l'anno i PRTA.2 che, secondo l'accordo CE-Italia raggiunto a Bruxelles nel settembre 2013, costituiscono (in virtù dell'art. 13.5 della Direttiva n. 2000/60/CE) specializzazione territoriale degli obiettivi e delle misure del PGDAC.2.
Nelle more dell'approvazione dei PRTA.2 e in preparazione dei necessari raccordi operativi, è opportuno preliminarmente definire un quadro delle attività previste nei Contratti di Fiume riguardanti i territori della regione Tiberina che, attesa la continuità idraulica del reticolo, producono o subiscono gli effetti secondo la naturale dinamica monte-valle. L'univocità delle pressioni e degli impatti che si vogliono contrastare (alle cui informazioni la CE tiene in particolar modo), il grado di attuazione delle misure previste (oggetto di specifici report alla CE), il reciproco condizionamento degli effetti delle misure espresse in un ambito di Contratto (ai fini del raggiungimento reale degli obiettivi dichiarati), il diverso stadio di sviluppo dei Contratti in corso (atteso il necessario coinvolgimento dei portatori d'interesse), la sinergia con le misure regionali dotate di definite risorse finanziarie (che esclude misure di non certa attuabilità e attuazione) e la certezza di tempi e modi di attuazione delle misure e di controllo dei risultati (che include un quadro di responsabilità nei confronti della CE anche in relazione alle attività di monitoraggio), tutti richiedono la massima efficienza di questi strumenti di programmazione concertata fra soggetti pubblici e privati.
Da http://www.unpontesultevere. com/index.php/eventi/143-nota- sul-contratto-di-fiume-del- tevere-nell-area-urbana-di- roma-inviata-ad-autorita-di- bacino-del-fiume-tevere- convocazione-riunione-sui- contratti-di-fiume-30-03-2017 la sintesi inviata dal Consorzio Tiberina all’Autorità di bacino del fiume Tevere a seguito di convocazione ricevuta per l’aggiornamento del quadro in parola relativamente al processo sul Tevere a Roma avviato dal 2014 dal Consorzio Tiberina e inserito nel suddetto PGDAC.2; nella sintesi sono inseriti i riferimenti nel PGDAC.2 all’attività del Consorzio.
Essendo il processo intrinsecamente partecipativo, è importante raccogliere nel corso degli anni i contributi più vari – da fonti diverse (Università, Associazioni, Progettisti, Imprese, etc) – che potrebbero confluire nel “Programma d’azione” del Contratto di Fiume, previa elaborazione del così detto “Documento strategico” (già peraltro a sua volta a buon punto). A fianco della “strumentazione” relativa al ciclo dell’acqua studiata soprattutto con la consorziata Università degli Studi “Tor Vergata”, nella Sezione “Archivio” del portale partecipativo http://www.unpontesultevere. com/ aggiungiamo continuamente i contributi pervenutici; ma sarebbe antinomico, nello spirito dello strumento del Contratto di Fiume, menzionare fin d’ora l’uno o l’altro intervento nelle bozze dei documenti finali. Copiosa è la documentazione dalle Università consorziate. Dall’area di Architettura de “La Sapienza” di Roma, dopo quelli dei Professori Orazio Carpenzano e Antonino Saggio, aggiungiamo un breve “memo” sul pluriennale lavoro (anche sull’Ambito Strategico Tevere del Piano Regolatore Generale di Roma) del Prof. Ruggero Lenci: http://www.unpontesultevere. com/index.php/archivio/144- alcuni-contributi-dal-prof- ruggero-lenci. E’ evidente che un Master Plan, coerente con il P.R.G., con il P.S. 5 e con gli altri strumenti di pianificazione vigenti, potrebbe essere uno degli obiettivi di maggior interesse.
Sia per l'appuntamento presso l'Autorità di bacino sia per la redazione di tutti i previsti documenti si attendono gli abituali contributi da Consorziati e non, da Persone Giuridiche e singoli cittadini, come sempre avvenuto fin dal 2014 nelle elaborazioni fin qui sviluppate. Se la parte tecnico-scientifica è ovviamente della massima importanza nei Contratti di Fiume (e l’approccio del Consorzio, riferito all’intera regione Tiberina – ivi compresi i sub-bacini di tutti gli affluenti del Tevere –, privilegia il coordinamento monte-valle e le relative interazioni, con effetti cumulativi su Roma fino alla Foce e al Tirreno), nel contempo gli elementi vari riconducibili a tematiche di fruizione e valorizzazione non possono essere sviluppati in maniera centralistica o dirigistica, ché altrimenti non incontrerebbero l’interesse dei cittadini.
Interessante, vista la durata tipicamente triennale del “Programma d’azione” dei Contratti di Fiume, sarebbe puntare alla conclusione dello svolgimento dello stesso per il Tevere nell’area urbana di Roma proprio al cadere dei 150 anni della proclamazione a Capitale d’Italia, a inizio 2021.
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