Secondo i dati del Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale di ricerca ambientale, se tutta la popolazione mondiale avesse lo stesso stile di vita e gli stessi consumi degli italiani, il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra è caduto il 24 maggio 2018.
Il “Giorno del Sovrasfruttamento della Terra” indica per ogni anno la data in cui l’umanità ha finito di consumare tutte le risorse che il nostro pianeta è in grado di produrre in quello stesso anno: questi calcoli sono basati sull’indicatore ambientale detto “Impronta ecologica” …
L’Impronta ecologica misura la domanda annuale dell’umanità di risorse naturali e può essere confrontata con la biocapacità, che misura la capacità della Terra di rigenerare tali risorse in un anno.
Il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra per l’Italia è calcolato attribuendo l’Impronta ecologica di un Italiano medio a tutta la popolazione mondiale e quindi confrontandola con la biocapacità globale.
“Se tutti gli abitanti della Terra consumassero le risorse come fanno gli Italiani, avremmo bisogno di 2,6 pianeti Terra“, ha dichiarato Mathis Wackernagel, Ph.D., CEO e co-fondatore del Global Footprint Network. “Ma chiaramente abbiamo solo una Terra a disposizione, e non adattarsi ai suoi limiti diventa un rischio per tutti noi. Se il nostro pianeta ha dei limiti, l’ingegno dell’uomo sembra non averne. Vivere secondo le capacità del nostro pianeta di sostenerci è tecnologicamente possibile, economicamente vantaggioso ed è la nostra unica possibilità per un futuro più florido. Costruire un futuro sostenibile per tutti deve essere la nostra priorità“.
Quasi ogni anno, il Giorno del Sovrasfruttamento cade sempre prima nel calendario e questo succede a partire dai primi anni ’70, quando l’umanità ha iniziato a vivere in deficit ecologico.
Gli effetti del deficit ecologico globale stanno diventando sempre più evidenti in forma di deforestazione, erosione del suolo, perdita degli habitat naturali e della biodiversità, accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera e cambiamento climatico.
Con un valore pro capite di 4,3 ettari globali (o gha), noi Italiani abbiamo un’impronta ecologica decisamente superiore alla media Mediterranea (3.2 gha pro capite), sebbene inferiore a quella dei Francesi (4,7 gha pro capite), e maggiore di quella degli Spagnoli (3,8 gha pro capite). Tutto ciò è dovuto principalmente al settore dei trasporti e al consumo di cibo. Agire su queste due sfere di attività quotidiane darebbe quindi le più alte possibilità di invertire la tendenza e ridurre l’impronta degli italiani.
Il lancio della versione italiana del Footprint calculator consente agli italiani di scoprire come le proprie attività quotidiane influenzino la loro impronta ecologica, ovvero il consumo di risorse naturali. Il Global Footprint Network ha lanciato il nuovo Footprint Calculator su http://www.footprintcalculator.org/it
L’Impronta ecologica di una persona rappresenta la misura di superficie di pianeta produttiva necessaria a fornire tutto ciò che la persona stessa richiede alla natura, compresi la produzione di cibo, fibre e legno, le aree per le infrastrutture urbane e l’assorbimento delle emissioni di anidride carbonica dovute all’utilizzo di combustibili fossili.
Fonte: Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio - redazione@ salviamoilpaesaggio.it
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