mercoledì 2 maggio 2018

Trasmutazione energetica bioregionale, ossia la trasmutazione a debole energia degli elementi chimici

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Correntin Louis Kervran (1901-1983), biochimico francese, nel finire degli anni sessanta, ci rivela una delle tante meraviglie che la Natura attua incessantemente, nel mondo minerale, nei vegetali e negli esseri viventi, il cosiddetto l’effetto Kervran’, ossia la trasmutazione a debole energia degli elementi chimici.

Se l’uomo si affanna ad inquinare il sistema solare con la fissione nucleare radioattiva, non riuscendo a progettare una più pulita ma caldissima fusione, la Natura opera la tanto ostacolata fusione fredda allegramente e impunemente sotto il suo naso.

Si tratta della trasformazione di taluni elementi chimici in altri, meccanismo spiegabile attraverso poche nozioni della “noiosa” chimica. Gli elementi si contraddistinguono per il numero dei protoni che hanno nel nucleo, ad es. l’Idrogeno ha un protone, il Calcio ne ha 20, se un elemento ha 12 protoni non può essere che il Magnesio, ma nel nucleo dell’atomo ( es.: Potassio con 19 protoni) possono essere ospitati anche i neutroni, in tal caso si avrà un isotopo, ad es. l’isotopo dell’Azoto avrà sempre lo stesso numero di protoni 7, ma un numero variabile di neutroni.


Ora è proprio attraverso l’unione dei nuclei di due elementi isotopi, ossia nel sommarsi in un unico nucleo di tutti i protoni (e neutroni) che si forma un altro elemento. Esempio il Magnesio con 12 protoni “accoglie” gli 8 protoni dell’Ossigeno e si trasmuta in Calcio con 20 protoni (e relativa dote di neutroni).

Poveri noi e povero Lavoisier, non è tutto vero quello che ci hanno insegnato: “nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma” (e già si trasmuta), soprattutto nella materia vivente.


Bene fine della “noiosa” chimica e inizio della magia della Natura.
Kervran, nato in una famiglia contadina, si era chiesto da giovane da dove tirassero fuori il Calcio le galline, per il guscio delle loro uova, se quel minerale non era presente nel suolo dell’aia, anni dopo, con gli esperimenti, sottratto il Calcio dalla dieta, i gusci deposti diventavano molli, mentre con l’integrazione di Potassio l’uovo tornava normale, nell’ovario della gallina avveniva la magia il Potassio con l’Idrogeno generavano il Calcio (protoni 19 + 1 = 20).


Da oggi ogni agricoltore guarderà con sospetto e invidia il prodigioso animale da cortile. Il bello è che queste trasmutazioni avvengono anche nell’uomo, nei minerali e nelle piante, ovunque ma ogni caso ha la propria dinamica, per l’uomo ad es. non è il Potassio a fare il Calcio osseo… ma restiamo nell’ambito agricolo e vediamo vari casi “magici”.

Primo tra tutti quello della fondamentale clorofilla, molecola con al centro un atomo di Magnesio + 4 di Azoto e poi Carbonio, Idrogeno, Ossigeno. Il Magnesio normalmente non viene usato come concime, occorre invece il Calcio (calce o calcare) che gli enzimi di alcuni microrganismi nel terreno trasmutano in Magnesio (in questo caso dal Calcio con 20 protoni, si genera Ossigeno 8 e Magnesio 12, ora che siete esperti chimici potete farvi pure i conti).

Un altro caso è quello del bilancio Azoto/Carbonio, le piante hanno bisogno di Azoto, il famoso ciclo dell’Azoto, lo prendono dall’aria, da batteri che lo producono (il caso dei rizobi nelle leguminose) e dal terreno. Negli esperimenti di coltura sotto campana però si nota la diminuzione di Azoto assoluta nel terreno, mentre, aumenta il Carbonio (idrati di carbonio), l’Azoto sottratto al terreno non si ritrova nella pianta, cosa sarà successo? L’Azoto che ha 7 protoni si trasmuta in Carbonio 6 + l’Idrogeno; al contrario con l’ingiallimento delle foglie all’aria il Carbonio catturando l’Idrogeno si trasmuta in Azoto, come pure il letame fermentato all’aria aumenta l’Azoto a scapito del Carbonio ed ecco servito un bel concime azotato.

Distinguiamo ora le piante in calcifughe e calcicole. Le prime tollerano terreni argillosi, acidi ossia poveri di calcio, queste piante infatti fabbricano da sé il Calcio (K+H=Ca); le seconde si allocano su terreni ricchi di Calcio, ossia alcalini, calcarei, queste piante infatti non fabbricano calcio, così è necessario che questo sia presente nel terreno o aggiunto mischiando della calce viva (Ca – H = K); Va ricordato che il Calcio occorre alle piante per sintetizzare il Potassio. Infatti il Potassio presente nelle piante risulta maggiore di quello sottratto al terreno, le piante sintetizzano il Potassio a partire dal Calcio.

Tra i concimi Kervran si sofferma sul Litotamnio, alga secca finemente tritata (Lithothamnium calcareum), questa abbonda all’interno delle barriere coralline ed è ormai prodotta industrialmente, si rivelò sui finire degli anni 60 in Bretagna, un potente fertilizzante per l’aumento di Potassio e Magnesio nei terreni a scapito del Calcio.

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Ma più importante è l’obiezione che Kervran pone a riguardo della concimazione minerale ove questa non va fatta in funzione di quello che le piante assorbono dal terreno ma in funzione di ciò che sarà trasmutato, l’agronomia classica parla infatti di “restituzione” al suolo mentre l’autore parla di sostituzione, un concime completo contiene Azoto, Fluoro e Potassio, e non Magnesio, ricordate il caso della clorofilla e per ultimo il caso del Potassio, bene è ovvio che le piante fanno da sé nel momento in cui gli si danno le sostanze giuste da trasmutare. Questo concetto della “sostituzione “ è fondamentale e dovrebbe far rivedere la qualità dei concimi adottati. Inutile dire che l’industria dei fertilizzanti mal sopporti le scoperte sulle trasmutazioni, per non parlare delle scuole d’agraria dove questi argomenti sono ignorati.

Va detto che Madre Natura è così generosa che i casi sono infiniti e i più ancora tutti da studiare. Per fortuna grazie a personaggi come Steiner, Pfeiffer, C.Roudaut e altri, queste conoscenze si sono diffuse e circolano tra quegli onesti coltivatori che praticano l’agricoltura biologica e ancor più biodinamica, dove gli equilibri con la terra sono rispettati e fondamentali.
Spero che i lettori abbiano apprezzato questo articolo se non altro per vedere stimolata la propria curiosità a riguardo di un argomento purtroppo non trattato esaustivamente dalla scienza, ma sicuramente apprezzato e sperimentato all’interno di quelle pratiche agricole naturalistiche alle quali si rinvia per la scoperta di ulteriori magie della Natura.

Giuseppe Moscatello

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Riferimenti bibliografici:
Kervran C. Louis, Prove in Biologia delle Trasmutazioni a debole energia, Antonio Giannone Editore Palermo1986.
Kervran C. Louis, Alla Scoperta Delle Trasmutazioni Biologiche, Edagricole, Bologna 1969.
P. Brunetti, A. Papa:Louis Kervran: storie di ordinaria...rimozione, “Frigidaire” aprile 1990.


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Di questo e simili temi ne parleremo durante il Collettivo Bioregionale Ecologista che si tiene a Treia dal 23 al 24 giugno 2018:   http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2018/03/bioregionalismo-treia-23-e-24-giugno.html

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