In poche parole per me bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica, rappresentano un modo di sentire e di affrontare la vita, che ci permea a vari gradi e livelli ed in tutti i settori del nostro vivere: i rapporti con gli altri esseri viventi e la natura, i rapporti sociali, quelli familiari, l’atteggiamento sul lavoro, qualsiasi esso sia, con la salute e l’alimentazione, con l’ambiente civile, col luogo che ci ospita, ma prima di tutto con noi stessi; un percorso che prima di tutto, ci porta a conoscere la nostra vera natura, priva di condizionamenti. Solo così potremo tornare, non al primitivismo, ma ad un’integrazione naturale con il mondo di cui facciamo parte.
Il livello di consapevolezza dell’essere umano sta aumentando, i modelli consumistici ed economicistici stanno mostrando il loro fallimento, la gente è sempre più stanca di essere presa in giro e comincia a farsi molte domande e a cercare a volte disordinatamente e troppo facilmente soluzioni a portata di mano ma che non sempre sono vere. Si tratta a volte semplicemente di spostare l’attenzione da un’illusione ad un’altra. L’essere umano ha bisogno di vincere la noia e la solitudine e ritrovare, momento per momento, nella sua vita, un nuovo giochino. Secondo me invece bisogna imparare a fare i conti con noia e solitudine, per trovare un giusto equilibrio e riscoprire un amore per noi stessi, come quello dei bambini.
I motivi di riflessione sono tanti, gli spunti dentro e fuori di noi si sprecano. Ogni momento può essere vissuto con un sentire “spirituale” e questo si può e si deve trasferire nel nostro modus vivendi, qualsiasi sia la situazione che stiamo attraversando.
Parlare di bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica ha il merito di puntare un faro su questi aspetti del vivere che ad un piccolo cercatore come me può illuminare un percorso accidentato ma entusiasmante e che una volta intrapreso, anche non conoscendo l’arrivo (che forse non esiste), non si può più arrestare.
Caterina Regazzi
RispondiEliminaCommento di A.N.: “"...nel bioregionalismo è importante la consapevolezza?"
Mia rispostina: "...senza consapevolezza non può esistere il bioregionalismo, che equivale all'Ecologia Profonda, ovvero alla consapevolezza che tutto è Uno"
Il non essere consapevoli di noi stessi porta ad essere manovrati da altri. A questo servono i continui e costanti frastornamenti (= frastorna menti) che il mondo ha sempre offerto e offre, a seconda dell'epoca. Quando la mente è frastornata, il nostro essere interiore divino non riconosce gli agenti esterni estranei e cade preda della volontà altrui.
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