Recentemente alcuni canali alternativi hanno comunicato che l'icona ambientalista Greta Thumberg, aggregata alla Flottiglia diretta a Gaza, è stata tratta in arresto per un paio di giorni dalle forze sioniste e -a detta dei suoi sostenitori- maltrattata e offesa con male parole. Era da un po' di tempo che non si sentiva più parlare di Greta, la sua stella è stata offuscata da varie ombre. Dopo momenti di gloria e di attenzione mondiale, con inviti da vari premier e articoli su tutti i giornali del globo, la star era eclissata.
Personalmente non ce l'ho con Greta, in fondo le sue azioni hanno in qualche modo aiutato la causa ecologista, oltre a quella sua personale, tanti giovani si sono interrogati sul consumismo, prima di venire risucchiati dalle spire del sistema...
Ricordo una piccola "distinzione" intercorsa tra me ed una cara amica ecologista, Marinella Correggia, che tempo fa mi rimproverò per il mio scetticismo nei confronti delle azioni portate avanti da Greta: "Caro Paolo, noi condividiamo la pratica e la teoria eco e veg da molti decenni. quando non erano affatto di moda. Non so quanto tempo è passato dalla prima volta che ti conobbi a Calcata, al mitico Circolo Vegetariano VV.TT. Ma proprio x questo, secondo me, x evitare che ci confondano con la destra negazionista, noi ecologisti totali dobbiamo evitare di usare parole tipo "Gretinismo". Spero di poterti venire a trovare x discuterne? Un abbraccio anche a Caterina, con la quale devo sempre sviluppare il discorso sulla riconversione dei lavoratori dei macelli..."
Marinella Correggia
Mia rispostina: “Cara Marinella, capisco perfettamente la tua posizione. L’uso delle parole è importante nel nostro ambiente sociale, come pure lo è la moderazione e l’aggiustamento al politicamente corretto. Ho sempre militato nella sinistra e nell’ambito ecologista. Pensa che fino a qualche anno fa sono stato iscritto al PD, malgrado tutte le pecche dimostrate da questo partito, poiché mi considero un “moderato” e cerco di restare in un solco di politica “ragionevole”. Per anni, come ben ricorderai, ho cercato di adeguarmi a questi dettami e ad una posizione mediana, senza pretendere di ottenere più di quel che era possibile, nelle situazioni in cui mi son venuto a trovare. Purtroppo giunto ad una età avanzata mi sono accorto che questo atteggiamento morbido non fa più per me. Diciamo che mi sono un po’ stufato… e che ritengo che sia giunto il momento di cambiare un po’ tono. I tempi estremi in cui viviamo me lo impongono. Oggi uso appellativi che danno un senso concreto al mio nuovo atteggiamento: "buonista, radical chic"… -e perché no?- anche "gretino e gretinista", termini che configurano bene il tipo indicato, ed in fondo sono termini che non qualificano una appartenenza politica bensì superano qualsiasi appartenenza. Forse perderò anche gli ultimi estimatori per questo mio linguaggio volgare? Pazienza, più pazienza e più tolleranza sarà richiesta ai miei estimatori residui. D’altronde, come ogni possesso accumulato, non posso portare la loro stima (o disistima) con me nella tomba, men che meno nell’oltretomba. Comunque, cara Marinella, la mia posizione non è così tragica, è semplicemente tragicomica… vedrai che qualcuno sarà in grado, malgrado tutto, di apprezzare la mia sincerità. In fondo sono uno di quelli che inneggia al “parla come mangi” ed in questo periodo faccio buon uso di peperoncino, aglio e cipolla. Buona vita a te ed a noi, un abbraccio affettuoso".
Paolo D'Arpini
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