domenica 25 dicembre 2011

Fanta/geo/politica - Prepararsi al tracollo finale, voluto dagli "illuminati", con i "G.S.S." (Gruppi di Solidarietà e di Sopravvivenza)

La casa del mago - di Franco Farina


Il governo Monti magari è pure mosso da buona volontà nel cercare di salvare l'Italia dalla bancarotta, ma per molti quello che sta facendo (i sacrifici richiesti agli italiani, le nuove tasse e quant'altro) non sono altro che un palliativo, un rallentamento della fine annunciata.

Il problema va ben oltre il nostro debito pubblico, oltre le economie traballanti di molti stati europei. Il vero problema è da ricercarsi nella decisione degli "Illuminati", i potenti che nessuno conosce ma che in realtà governano il mondo, che pare abbiano deciso di cambiar pagina, di inventare un mondo nuovo, fatto di nuove regole a beneficio, ovviamente, di potenti lobby.

L'esperimento Europa non piace più agli Illuminati e quindi va abbandonato, ogni Stato, secondo loro, dovrebbe tornare ad essere quello che era prima dell'accordo di Roma (nel 1957 i sei Paesi fondatori – Italia, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi firmarono il Trattato che istituì la CEE - Comunità Economica Europea). Per sciogliere questa precaria unione di Paesi sotto un'unica bandiera, basta mandare all'aria le loro economie e far saltare l'euro. Ed è quello che sta accadendo, nonostante ingenti somme dalla BCE vengono continuamente trasferite alle banche dei Paesi membri. Questa pesante trasfusione di ricchezza monetaria dalle finanze ancora forti (oggi restano: la Germania, la Danimarca e l'Olanda) a quelle più malandate come la Grecia, l'Irlanda, la Spagna, l'Italia e tra un pò la stessa Francia, non può durare a lungo, alla fine anche i forzieri della Banca Centrale Europea e dei grandi istituti finanziari tedeschi resteranno vuoti. Senza più unamoneta che tenga uniti i membri dell'UE tutto crollerà e sarà un vero disastro!

Tutto questo è studiato scientificamente a tavolino sempre dagli Illuminati, da chi realmente detiene il potere politico e finanziario del pianeta. Ma da questo eventuale crollo chi ne beneficerà? Sicuramente i tre grandi Paesi emergenti: Brasile, Cina e India e a ruota anche la Corea del Sud. Gli USA dal crollo dell'Unione Europea inizialmente potranno avere dei grossi problemi, ma aiutati dalla stessa Cina riprenderanno il loro ruolo di "Gendarmi del pianeta".

Tra dieci o meno anni ci sarà una nuova mappa del pianeta ed è probabile che saranno ridisegnati anche i confini degli attuali Stati. Per l'Italia, ad esempio, c'è il rischio reale di una scissione e questo analizzando e riflettendo su alcune pubblicazioni, curate dalla Lega Nord, che ridisegnano l'Europa in cui tutte le regioni del nord Italia dovrebbero costituire un nuovo grande stato europeo insieme all'Austria e alla Germania. Certo che questo scenario ipotizzato dai "Padani" potrebbe dire guerra civile, ma se questa è una strada ineluttabile auguriamoci almeno che l'eventuale rivoluzione sia combattuta non con le armi, ma con democratici referendum popolari. Un altro rischio non da poco, è quello che alcuni importanti economisti hanno espresso recentemente in vari summit e cioè che questa recessione globale non sia altro che l'anticamera di una guerra. Questi affermano che quando le economie del pianeta stagnano, serve un evento distruttivo totale (megacatastrofi naturali e guerre) per ripartire. Infatti secondo loro è necessario ricostruire dalle macerie e, quindi, creare lavoro e attivare il mondo dell'industria. Ed allora quale occasione migliore per i Paesi emergenti e per gli USA trasferire una guerra semitotale nel Mediterraneo e in Medio Oriente? E' indubbio che Israele prima o poi effettuerà un massiccio attacco aereo contro le istallazioni nucleari iraniane. Lo ha già detto, perché sa che appena pronta la prima bomba nucleare, l'Iran gliela scaglierà contro. Del resto l'attuale governo fanatico iraniano ha sempre affermato che il suo scopo è cancellare Israele dalla faccia della Terra.

In un evento del genere gli USA, che hanno ribadito recentemente la loro totale assistenza ad Israele in caso di attacco da parte dei Paesi Arabi, interverrebbero subito e, per loro grande gioia, trasferirebbero nel Mediterraneo, lontano dall'America, l'inferno di una guerra anche nucleare. Sarebbe questa una guerra rapida e sconvolgente dove servirebbero poi anni ed anni per risorgere dalle ceneri. Sta di fatto che in questa eventualità di guerra l'Italia, suo malgrado, potrebbe trovarsi coinvolta. A questo punto le economie del mondo, di quello che resta, riprenderebbero a girare. Questo "gli illuminati" lo hanno già studiato a tavolino e sanno che dopo questo evento il mondo avrà un altro aspetto, un aspetto a loro più congeniale. In tutto questo cosa centrano i Gruppi di Solidarietà e di Sopravvivenza (GSS) ?

Centrano e come! Se crolla l'euro perché le manovre speculative e politiche internazionali avranno vinto, oppure perché è scoppiata la guerra tra Paesi Arabi e l'Occidente, il popolo europeo e in particolare il nostro, potrebbe trovare grosse difficoltà a continuare una vita normale.

Dove trovare da mangiare, dove curarsi, dove vestirsi, dove rifugiarsi? Forse Paesi più organizzati e seri del nostro, vedi quelli scandinavi, la Germania e la stessa Inghilterra, riuscirebbero ad aiutare i propri cittadini nei momenti difficili, ma è legittimo nutrire forti dubbi sulla capacità di nazioni come la Grecia, L'Italia e la Spagna. In queste aree dopo un po’ ognuno dovrebbe arrangiarsi da solo. Regnerebbe così il caos, la violenza delle bande, l'inettitudine dei pochi politici sopravvissuti. E allora?

E allora perché non pensare di organizzarsi in gruppi di sopravvivenza; in gruppi di 10 o 20 famiglie al massimo in cui trovare tra di loro la solidarietà necessaria per sopravvivere ad eventuali situazioni limite. Non è fantascienza è solo prevenzione. Perché non pensare di prevedere e prevenire quello che, ci auguriamo, non debba mai accadere? Se tutte queste fosche previsioni non dovessero avverarsi, sarà stato per molti un esercizio, quasi un gioco, senza arrecare danni a persone e cose, solo una esercitazione preventiva. Poi ognuno tornerà a fare quello che ha sempre fatto e i GSS potrebbero restare come un momento di aggregazione tra amici. Ma se invece le previsioni più nere dovessero avverarsi, il non essersi organizzati in tempo potrebbe rappresentare una catastrofe ulteriore per molte famiglie.

All'inizio si possono consultare amici e parenti, esporre loro il progetto e valutare la
fattibilità. Si può partire con un gruppo formato con almeno 10 famiglie e tra queste
individuare ed inserire chi possiede un pezzo di terra agricola fuori città. Serviranno anche persone competenti nell'utilizzo di energie caloriche ed elettriche ricavate dal fotovoltaico o dall'eolico e poi un medico, un paio di artigiani delle costruzioni in legno e, ovviamente, esperti in agricoltura e zootecnia. Tutte queste persone dovranno elaborare un piano di sostentamento alimentare in caso di crisi e, in caso di peggioramento della situazione, prevedere anche un eventuale trasferimento nell'appezzamento di terreno già inserito nel GSS.

Qualcuno legittimamente potrebbe obiettare e chiederci: -"La situazione è così drammatica, come descritta fin qui al punto di organizzarci in gruppi di sopravvivenza? Non è questa pura fantascienza?

Forse si e forse no! Ma allora perché aspettare che gli eventi possano ulteriormente
precipitare senza muovere un dito, senza almeno cercare un piano "B" per sé e per la propria famiglia? Dobbiamo ragionevolmente valutare tutto senza isterismi, esaltazioni o completo menefreghismo; valutare se è il caso oppure no di pensare a qualche scappatoia qualora la situazione già pesante dovesse ulteriormente precipitare. Ma intanto tra amici potremmo pensare non alla grande fuga dalle città, come si è visto in passato in molti film di fantascienza, ma ad organizzarci per costituire un semplice gruppo di acquisti di generi di prima necessità. In questo modo oltre al beneficio per l'abbattimento dei costi dei generi alimentari, si potrebbe sperimentare in maniera molto soft l'eventuale istituzione di un GSS.

Filippo Mariani -   Accademia Kronos

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