giovedì 27 settembre 2012

Spilamberto 2012 - Settimana Internazionale Vegetariana e Giornata Mondiale della Nonviolenza - Appuntamenti al Circolo Vegetariano VV.TT.

Treia - Ritorno notturno dalla passeggiata


Come è già avvenuto in passato anche per l’edizione 2012 il Circolo vegetariano VV.TT. aderisce alla settimana internazionale del vegetarismo, che si svolge dal 1 al 7  di ottobre, ed alla giornata mondiale della Nonviolenza che ricorre il 2 ottobre.  Abbiamo perciò predisposto due appuntamenti.  

Ed ancora una volta parleremo e dimostreremo esempi di Ecologia Profonda, Alimentazione naturale e Spiritualità Laica.

Tanto per cominciare il 2 ottobre ricorre la nascita di Mohandas Karamchand Gandhi, nato in quel giorno del 1869. Qui vorrei ricordare che Gandhi fu preso a modello della Nonviolenza da Aldo Capitini che fondò sia il Movimento Nonviolento Italiano che l’Associazione Vegetariana Italiana, di cui il nostro Circolo Vegetariano VV.TT. è un membro storico. 

Pertanto in questa giornata organizziamo una passeggiata bioregionale, ove sono le nostre radici,  Pertanto il 2 ottobre 2012,  a Spilamberto (Mo), appuntamento alle h. 17 (in Via Gibellini, ingresso sentiero natura), per un'escursione erboristica lungo il fiume Panaro.  Al ritorno si terrà una sessione di canti sacri e la condivisione del Prasad  vegetariano da ognuno portato.    

Particolarmente cara mi è la celebrazione di San Francesco, patrono d’Italia e vegetariano antesignano, che ricorre il 4 ottobre, in cui  sempre  a Spilamberto (a casa di Caterina), si terrà verso sera una recita di brani edificanti tratti dai Fioretti di San Francesco. La recitazione sarà seguita da una condivisione del cibo vegetariano da ognuno portato.

Info. e prenotazioni:  Paolo D’Arpini – circolo.vegetariano@libero.it -  333.6023090

Via le armi....


Alcune notizie su Gandhi e la Nonviolenza

La non-violenza è un valore che fa parte delle tradizioni etiche di alcune religioni, come si riscontra nel Buddismo, Induismo e nel pacifismo cristiano. Comunque, ha raggiunto una tale statura, da essere considerato un valore cui aspirare, oltre ad essere divenuto un principio da seguire ed adottare contro la violenza della guerra.
Il miglior maestro della non-violenza dei tempi moderni è Gandhi. Egli è anche considerato dalla maggior parte degli Indiani il fondatore della loro Patria, e da tanti altri come il maggior esponente di questa pratica al punto da essere anche ritenuto una sorta di santo.

Infatti ha sperimentato l’uso della resistenza passiva e della non-violenza sia come approccio filosofico e spirituale alla vita di tutti i giorni, sia come tecnica da seguire per raggiungere un vero cambiamento politico e sociale.

Gandhi era conosciuto tra gli Indiani come “Mahatma”, ovvero Grande Anima, per il suo coraggio, per la sua semplicità, e per lo straordinario impatto che i suoi insegnamenti avevano su tutti, e per l’esempio di vita che ha saputo dare.

Il tema centrale della ricerca di Gandhi è la “verità” come si può desumere dalla lettura della sua autobiografia intitolata “I miei sperimenti sulla verità”; riteneva che l’amore per la non-violenza potesse raggiungersi solo con la compassione e la tolleranza per le altre persone e che il suo concreto esercizio implicasse una continua prova, sperimentazioni, a volte errori e continui sforzi.

Forse il concetto più importante dei suoi insegnamenti è satyagraha, che tradotto letteralmente significa “ la forza dell’anima” o “ la verità dell’anima”. Questo è un valore che per essere vissuto in pieno, richiede una aderenza piena e interiore al rispetto ed amore per il prossimo.

Mohandas Gandhi nasce in India nel 1869; i suoi genitori appartenevano alla casta dei commercianti Hindu. Egli rimase sempre devoto alla sua religione ma esercitarono forti influenze anche le tradizioni e i valori di altre religioni, come ad esempio il principio pacifista del Cristianesimo, e gli scritti di Thoreau e Tolstoi sui diritti e doveri degli individui di praticare la disobbedienza civile quando le autorità politiche violano le libertà personali e i diritti politici.

Gandhi ha con forza sottolineato a più riprese che satyagraha deve essere distinta dal passivo desiderio di evitare conflitti a tutti i costi. La classe media in particolare, ha sempre tollerato situazioni scomode pur di poter continuare ad avere una vita sicura e comoda.

“La mia fede nella non-violenza è una forza estremamente attiva”, scrisse Gandhi, “ non c’è posto per i codardi o per i deboli. Si spera che un uomo violento possa, un giorno, diventare un non-violento, ma non c’è speranza per i codardi”

La non-vilenza e la disobbedienza civile ricerca il diritto di scelta del singolo,e anche l’obbligo di ognuno,di sperimentare fino in fondo le conseguenze di quella scelta ed essere anche giudicati, di conseguenza, dalla società in cui vive.

La scelta della strada della non-violenza non è sempre semplice: arresti, torture, a volte persino la morte possono far parte di questo modo di combattere. Gli individui sono chiamati a svolgere tutte queste funzioni e a soffrire, anche per tutti gli altri.

Inoltre richiede anche un profondo rispetto per i propri nemici; deve basarsi su una profonda onestà e verità. Occorre considerare il proprio nemico molto seriamente e instaurarci un dialogo che lo porti ad una auto-analisi perché possa fargli cambiare direzione senza fargli perdere l’onore.

In un qualsiasi conflitto in cui vengono usate le armi c’è sempre un vinto da una parte, un vincitore dall’altra.

Nel concetto di satyagraha, l’obiettivo da raggiungere è quello che entrambi le parti vincano agendo con l’amore e in armonia reciproca, piuttosto che continuare nella strada della discordia e della violenza. (A. B.)

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Ed ora un pensiero edificante:

“La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è di essere potenti ogni oltre limite. E’ la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più. Ci domandiamo ” chi sono io per essere brillante , pieno di talento, favoloso? ” In realtà, chi sei tu per NON esserlo? Siamo figli di Dio. Il nostro giocare in piccolo non serve al mondo. Non c’è nulla di illuminato nello sminuire se stessi così gli altri non si sentano insicuri intorno a noi. Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini. Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi….. E quando ci liberiamo delle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri”.  (Nelson Mandela)

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