domenica 20 ottobre 2013

Marche intense - In nemmeno due giorni: Treia, Macerata e Cingoli e due grandi abbuffate


Treia - Scorcio della Cattedrale

Sono a Treia solo da un giorno e mezzo, ma, casualmente, siamo stati impegnatissimi in questi due giorni. 

Infatti, già da qualche mese i nostri due amici Francesca S. e Francesco O. di Treia ci avevano invitato al loro matrimonio che si sarebbe tenuto il 20 ottobre. Abbiamo accettato subito con entusiasmo: erano anni ed anni che non mi capitava un matrimonio e, di questi tempi è un evento veramente raro. 

Così avevamo anche approfittato per proporre all'incirca nella stessa data, una presentazione del libro di Paolo "Riciclaggio della memoria" al Ristorante Natura di Macerata. 

Questa estate eravamo andati a fare conoscenza con Mauro Garbuglia a Macerata titolare del Ristorante, con cui ci siamo subito trovati a nostro agio ed in sintonia,condividendo idee ed interessi. 

Insomma per farla breve la sera del 19 ottobre siamo arrivati verso le 18 e 30 a Macerata, in Via Pace 87, al Ristorante e lì, dopo un po' di chiacchiere sparse con le persone presenti tanto per instaurare un clima amichevole e confidenziale, ci siamo seduti attorno a un tavolo e Paolo ha cominciato a parlarci del bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica. 


Ristorante Natura di Macerata - In attesa di sederci al tavolo

E' stato un discorso un po' letto, ma la maggior parte a braccio, che credo, ci ha fatto sentire tutti come parte di quella grande famiglia che si chiama Umanità. 

Raramente le persone prestano tanta attenzione, ma ieri sera tutti erano veramente presenti e partecipi, ognuno con la propria sensibilità. Una cosa credo tutti abbiamo percepito e fatto nostra, perché è già nostra: la capacità di essere sempre presenti a noi stessi ed in grado di sintonizzarsi sul resto del mondo che non è "altro" da noi. 

Basta solo ricordarselo. Eravamo persone diverse provenienti da luoghi diversi, tutti accomunati dall'attenzione per l'altro e dalla volontà di dare il proprio contributo e di seguire un percorso di ricerca ormai intrapreso.

Oggi, il 20 ottobre, il matrimonio dei Francsechi.... come dicevo un evento raro di questi tempi, addirittura mentre aspettavamo l'arrivo dei futuri sposi nella piazza, è passato Dumì (un amico pittore di Treia) che ha commentato "...strano che ci sia ancora gente che si sposa". Insomma tutti vogliamo sentirci "liberi" (di fare cosa... poi?) e nessuno ha voglia di assumersi un impegno anche se un impegno come questo deve e dovrebbe sempre essere accompagnato dalla gioia della condivisione. 

Comune di Treia - Preparativi per la cerimonia nuziale

E' stato un matrimonio estremamente tradizionale, nel senso buono del termine, gli sposi e gli invitati elegantissimi (la sposa raggiante in un abito bianco vaporoso e scollato - per fortuna il tempo è stato sempre favorevole), con un pranzo luculliano, musica, giochi, balli, scherzi fino a sera. Si respirava un'atmosfera di gioia irrefrenabile e bambinesca, bellissima. Mi sono sentita un po' bambina anch'io (ho fatto un sacco di foto....).

Cingoli - Pronti al brindisi ed al taglio della torta nuziale

Grazie a voi due sposi, e che la gioia di oggi sia con voi per sempre e sia con voi per sempre quell'Amore che abbiamo tutti letto nei vostri occhi.



Caterina Regazzi


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Mia integrazione:

La cosa che mi aveva chiesto Caterina era quella di inserire alcuni concetti e spiegazioni sulle cose di cui abbiamo discusso a Macerata. Mi sembra che l'argomento più importante, emerso in seguito alle domande di Robertino Perfetti, è quello della non trasmissibilità della pratica spirituale e bioregionale. Ovvero ognuno di noi dovrebbe sviluppare in se stesso la forma idonea per riscoprire la sua matrice spirituale e riconoscerla anche negli altri ed in tutto ciò che ci circonda. L'unico aiuto possibile che possiamo fornire è quello dell'esempio non volontario, ovvero del retto comportamento, in piena sincerità e onestà, non indirizzato a dimostrare alcunchè bensì semplicemente ad esprimere noi stessi nella nostra verità. 

Se la perfezione non fosse intrinseca nella nostra vita come potrebbe esserci nella vita universale, in Dio? La perfezione è la nostra vera natura ma non siamo in grado di riconoscerla e ci logoriamo tremendamente per raggiungerla. 

Ricordo un proverbio che mi citavano i vecchi contadini di Calcata: “il meglio è nemico del bene”… Ed è proprio così, arrabattandoci e cercando di migliorare non riusciamo a percepire il bene che già c’è in noi… Ed in fondo cosa significa essere perfetti? Semplicemente essere quel che si è senza remore né rimpianti, senza cercare l’approvazione di qualcuno, perché se siamo quel che siamo evidentemente ci compete. Da ciò nasce spontaneità e naturalezza… 

Purtroppo quel che ci manca è la fiducia… e da questa carenza sorge il desiderio e la paura e in tal modo si aziona quel meccanismo “diabolico” che ci fa commettere un errore dopo l’altro… e più sbagliamo e più commettiamo errori, cercando di rimediare.. con altri errori, altre paure ed altri desideri. Ed intanto la società umana va a rotoli, perché non può funzionare come un meccanismo, non è fatta di semplici ingranaggi e di numeri… 

Paolo D'Arpini

Caterina e Paolo a Cingoli - Dopo la mangiata paradisiaca... 

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