giovedì 7 gennaio 2016

FRAME - Nuovo progetto europeo per il riutilizzo delle acque reflue



L'Istituto Superiore di Sanità e l'Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR insieme in uno dei progetti pilota della UE, nati nell’ambito della Water Joint Programming Initiative

Il progetto europeo FRAME, “A novel FRamework to Assess and Manage contaminants of Emerging concern in indirect potable reuse”, nato nell’ambito della Water Joint Programming Initiative - Water challenges for a changing world - rappresenta il riferimento per gestire nuove strategie di riduzione dell'impatto di inquinanti emergenti e agenti patogeni che deriva dal riutilizzo di acque reflue trattate di origine domestica.

Gli inquinanti emergenti sono rappresentati, ad esempio, da residui di antibiotici, farmaci, cosmetici, prodotti chimici utilizzati per l’igiene personale che, insieme ad agenti patogeni quali batteri resistenti agli antibiotici o virus, vengono solo parzialmente rimossi dagli impianti convenzionali di trattamento delle acque reflue.

L’obiettivo del progetto, a cui lavorano ricercatori sostenuti finanziariamente dagli Istituti di ricerca di 4 Paesi europei (Germania, Italia, Francia e Norvegia), è quello di garantire una quantità sufficiente di acqua potabile sicura, migliorando così il livello di protezione della salute dell’uomo e dell’ambiente.

Il progetto si propone di aumentare le risorse di acqua potabile attraverso “ravvenamento” di falde (deviando cioè artificialmente le acque di un fiume sul terreno sopra la falda), una metodologia emergente in Europa definita anche come "riutilizzo potabile indiretto".

Molti i punti presi in considerazione dagli esperti in materia di riuso di acque reflue trattate, e tra questi l’efficienza dei diversi processi di trattamento nella rimozione di contaminanti emergenti; l’inattivazione dei virus e altri agenti patogeni; la rimozione di batteri resistenti agli antibiotici; la rilevazione degli effetti causati da specifici agenti inquinanti e da miscele di sostanze inquinanti; la stima della riduzione dei rischi ambientali e per la salute umana; l’analisi dei costi e dei benefici non monetari e i potenziali svantaggi delle diverse strategie di trattamento.

Nell’ambito del progetto si stanno sperimentando diverse combinazioni di trattamenti, la cui efficacia globale, che verrà testata e validata in impianti reali di trattamento e ravvenamento in Germania e in Spagna, andrà a influenzare lo sviluppo delle normative europee e nazionali in materia.


(Fonte: Arpat)

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