lunedì 25 gennaio 2016

Il sistema solare ha un nuovo asset - Dopo la scoperta del nono pianeta torna l'ipotesi Ibiru



Verso la fine del 2012 gli astronomi della NASA Sheppard e Trujillo, scoprirono nella nube di Oort un minuscolo pianeta con un diametro inferiore ai 500 Km che battezzarono 2012 VP113. Qualche anno prima era stato scoperto sempre nella nube di Oort un altro piccolo pianeta delle dimensioni di Plutone battezzato Sedna e poi ancora nella fascia di Kuiper un altro pianetino un po’ più grande di Plutone dal nome Eris (per colpa di questa scoperta Plutone fu retrocesso a pianeta nano e tolto nella lista dei pianeti del Sistema Solare). Tutto questo determinò nel mondo scientifico un particolare fermento, avvalorato anche dal comportamento anomalo delle nostre prime sonde spaziali Viking che nei pressi del confine del nostro sistema solare modificavano misteriosamente le loro traiettorie come se fossero attratti da un invisibile grande corpo celeste. Pur non vedendolo direttamente questo corpo astrale fu chiamato “Pianeta X “ oppure: Hercolobus o Nibiru.

Si deve agli anni ’50 la rivisitazione del nostro sistema solare da parte degli astronomi che individuarono subito dopo Plutone una fascia contenente residui di materiale che, subito dopo la formazione del sistema solare,  non era riuscito ad amalgamarsi per trasformarsi in pianeta. Zona questa affollata di frammenti rocciosi e di ghiaccio. Questa zona esterna oggi è conosciuta come la fascia di Kuiper.

La cosa non finì li, subito dopo fu scoperto che oltre questa zona ne esisteva un'altra ancora più lontana dalla quale, alcuni anni più tardi, gli scienziati dimostrarono che da li nascevano le comete, quest’ultima zona oggi è conosciuta come la nube di Oort.

Quindi il nostro sistema solare è un qualcosa di molto più complesso rispetto a come lo immaginavamo nel 1930, quando fu scoperto Plutone. La scoperta di un pianeta dieci volte più grande della nostra Terra nascosto tra le due fasce esterne (Kuiper e Oort) è la dimostrazione che dobbiamo fare ancora molta strada prima di conoscere a pieno il nostro sistema solare. 


E allora quante altre sorprese dobbiamo attenderci in futuro? Forse la legenda dei Sumeri su Nibiru, un grande pianeta, che ogni tanti millenni viene a trovarci da vicino interessando le orbite dei pianeti interni (Marte, Terra, Venere e Mercurio) e causando inimmaginabili cataclismi,  non va del tutto scartata. Intanto però cerchiamo di capirne di più su questo nuovo grande inquilino del nostro sistema solare, che al momento è stato rilevato da calcoli al computer, ma ancora non visto direttamente perché profondamente scuro. Gli scienziati al momento lo hanno battezzato: “Nove” o N come Nibiru…

Filippo Mariani (Accademia Kronos)



1 commento:

  1. A proposito di Nibiru e delle vicende ad esso collegate, si legga il molto interessante e documentato libro di Alan Alfort: "Il mistero della genesi delle antiche civiltà"

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