giovedì 14 gennaio 2016

16 gennaio 2016 - A Torino ed in Val di Susa preparazioni per la giornata contro la guerra



La sera dell'11 gennaio    in Val di Susa alla "Credenza" di
Bussoleno (un luogo storico per il movimento No Tav) si è svolta
un'assemblea di presentazione dei temi della piattaforma sociale
Eurostop, e in particolare sulla giornata contro la guerra di Sabato
16 Gennaio 2016  per la quale la piattaforma ha indetto due manifestazioni
nazionali a Milano e a Roma.


La serata è cominciata con la proiezione del documentario di Fulvio
Grimaldi "Iraq, il genocidio dell'Eden" - frutto di un viaggio
dell'autore nelle terre colpite dai bombardamenti statunitensi
all'epoca della prima guerra del Golfo, di cui sabato si celebra il
venticinquesimo anniversario. I vari interventi hanno ricordato la
necessità di prestare attenzione a tutte le guerre, siano esse
combattute in forma economica o direttamente con interventi militari.
Si è sottolineato inoltre il legame esistente tra guerra portata
all'esterno in un periodo di crisi globale del capitalismo e guerra
all'interno dei paesi occidentali, con particolare riferimento a
quanto sta accadendo nell'Unione Europea, in cui le politiche di
austerity si accompagnano ad una stretta repressiva nei confronti del
dissenso sociale e del conflitto interno. Un punto, quest'ultimo,
particolarmente sentito dal Movimento No Tav.


Martedì pomeriggio invece la Piattaforma Eurostop Torino ha
organizzato un dibattito al Campus Einaudi del capoluogo piemontese
sulla tematica della guerra insieme a Fulvio Scaglione (vicedirettore
di Famiglia Cristiana) e Marco Santopadre (contropiano.org). Scaglione
nel suo intervento ha attaccato la mentalità coloniale dell'occidente
che, a partire dagli accordi di Sykes-Picot, ha generato equilibri
politici del tutto estranei alla storia e all'identità dei popoli
della regione. Questo da un lato ha fatto sì che come unico elemento
di aggregazione dei popoli del Medio Oriente ci fosse la religione,
spesso sfociata nel fondamentalismo. Scaglione ha fortemente criticato
la vulgata comune che ha generato in Occidente una narrazione
deresponsabilizzante che assume la contrapposizione culturale e
religiosa come elemento fondamentale, descrivendo l'occidente come 'vittima', dimenticando elementi economici e politici fondamentali e le responsabilità delle
politiche europee e statunitensi nella generazione del caos, della
destabilizzazione e della guerra. Non ci si può stupire, ha detto
Scaglione, se buona parte della popolazione del Medio Oriente ci odia
dopo un embargo e una guerra che in Iraq hanno causato milioni di
morti.


Si ignora, tra le altre cose, il ruolo del mercato delle armi, che
vede come primi esportatori i cinque stati del Consiglio di sicurezza
dell'Onu, e primo acquirente al mondo i nostri alleati sauditi, tra i
primi responsabili di aver fomentato la diffusione del fondamentalismo
islamico.


Santopadre ha ricordato che, dopo una breve stagione in cui a dominare
incontrastata è stata la superpotenza statunitense, da tempo ormai ci
troviamo in una situazione di mondo multipolare, caratterizzato però
dalla presenza di un certo numero di poli imperialisti e di potenze in
conflitto fra loro, in un contesto di competizione globale e di
crescente tendenza alla guerra.


Per far fronte alla quale bisogna allora denunciare i meccanismi che
muovono l'imperialismo occidentale, lottando per rompere l'Ue e la
Nato, per sottrarre i territori alle servitù militari, per garantire
al popolo palestinese, a quello curdo e a tutti i popoli dl Medio
Oriente i loro diritti negati. Occorre rifiutare - ha ricordato
Santopadre - il restringimento delle libertà personali giustificato da
motivi securitari dopo gli attacchi di Parigi che stanno conducendo
l'UE ad un nuovo giro di vite militarista con la preparazione di nuove
missioni militari all'estero (a partire dalle mire italiane in Libia e
Iraq) e adoperarsi per affinare una analisi che sappia sostanziare
progetti politici, di organizzazione e mobilitazione contro la guerra
e la militarizzazione delle società.


Un buon punto di partenza sarà la manifestazione di Sabato 16 gennaio 2016
a Milano e Roma, che deve essere il più partecipata possibile. E'
previsto un pullman per Milano che partirà da Torino davanti alla sede
USB (Corso Tassoni 37/B) alle 12.00. Per prenotarlo occorre telefonare
al 328 757 4601



La Val di Susa e Torino si preparano al 16 Gennaio contro la guerra
(Fonte: http://www.contropiano.org/)

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