Nessun libro cambia la storia, ma qualche piccola spinta gentile, insieme a tante altre è possibile darla. Da qui l’idea di mettere insieme alcuni titoli che hanno come tema l’ambiente e il cambiamento climatico, a pochi mesi dalla conclusione, a Glasgow, della conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite.
Se non cambiamo stile di vita qui e ora, il nostro pianeta rischia di diventare irriconoscibile. Siamo abituati/e a credere che modificare i nostri comportamenti individuali non abbia un impatto significativo sul riscaldamento globale, ma la scienza ci dice esattamente il contrario: azioni semplici fanno la differenza.
Per questo abbiamo selezionato una serie di libri di recente pubblicazione, non si tratta di una selezione esaustiva, ma di offrire qualche consiglio di buona lettura.
"Spigolatrici d’ambiente, il contributo delle donne alla sfida dei cambiamenti climatici" è il libro curato da Pinuccia Montanari con la prefazione di Amedeo Postiglione, Presidente onorario della Corte Suprema di Cassazione, che segna il cammino, con riflessioni e azioni concrete, verso un‘inversione di rotta, verso la conversione ecologica.
Il volume raccoglie i contributi di molte donne (ricercatrici, artiste, scrittrici, giornaliste, amministratrici, docenti) protagoniste di nuovi percorsi di vita quotidiana, di analisi, studio e ricerca, attraversando saperi (dall'economia circolare alla ricerca ambientale al contributo del pensiero delle donne nella bioetica ambientale) ed esperienze concrete, come le mamme contro gli inceneritori, le prospettive di genere nell’ambito dei cambiamenti ecologici locali, il nesso tra agricoltura pulita e cibo sano.
Sul piano della divulgazione scientifica, Antonello Provenzale, uno degli scienziati che si occupano attivamente di questi argomenti in Italia, in “Coccodrilli al polo nord e ghiacci all’equatore” ci spiega come si comporta la macchina del clima planetario: un sistema complesso e dinamico in cui gli organismi viventi giocano un ruolo cruciale.
Si parte dagli eventi catastrofici che hanno segnato la storia della Terra nell’arco di milioni di anni, tra mari di magma, glaciazioni, estinzioni di massa e quelle ere inusuali in cui anche al Polo Nord abitavano i coccodrilli oppure altre in cui l’Equatore era ricoperto di ghiaccio. Da qui, si passa al funzionamento del clima planetario, determinato da fenomeni quali il ciclo dell’acqua, la composizione dell’atmosfera, l’effetto serra, le correnti oceaniche, i cicli degli elementi chimici, l’apporto energetico del Sole o la riflessione della luce da parte dei ghiacciai.
Ancora sul cambiamento climatico: “Effetto serra - effetto guerra. Il clima impazzito, le ondate migratorie, i conflitti. Il riscaldamento globale, i ricchi, i poveri”, il cui pregio è, invece, quello di mostrare perché il cambiamento climatico non è il solito problema ambientale, ma occupa un ruolo centrale in questo mondo interconnesso, in particolare da noi, nel Mediterraneo.
Il diplomatico e il climatologo ci raccontano che “la moderna scienza del clima e l’analisi geopolitica” arrivano alle stesse conclusioni: siccome “siamo sulla stessa barca” e “i problemi sono interconnessi e hanno una dinamica globale”, non ci potremo salvare dal soli.
È un libro per le nuove generazioni in cui si parla delle conseguenze conflittuali e migratorie dell'innalzamento del livello del mare, della fusione dei ghiacciai con conseguente scarsità delle risorse idriche, della siccità e della desertificazione, della maggiore virulenza delle piogge, un’analisi che risponde alla domanda cruciale: è veramente possibile risolvere il problema dei cambiamenti climatici senza risolvere i tanti squilibri economici e sociali che ci sono nel nostro mondo e che appaiono essere le cause principali di guerre e migrazioni?. Oggi sempre più si capisce come tutto ciò possa nascere da condizioni di disagio e difficoltà, per esempio alimentare, entro la quale anche il terrorismo trova terreno fertile.
Il tema delle migrazioni è al centro anche dell’analisi della giornalista Alessandra Santolini: “Profughi del clima. Chi sono, da dove vengono, dove andranno”.
Migranti climatici, rifugiati ambientali, eco profughi, indignados del clima: sono le tante le espressioni per definire la nuova migrazione forzata alle aree più povere del pianeta, popolazioni costrette all’esodo man mano che le condizioni di vita diventano impossibili per catastrofi meteo-climatiche come alluvioni, siccità, desertificazione.
La categoria del migrante ambientale o di rifugiato ambientale, ancora non esiste nel diritto internazionale, ma gli effetti delle migrazioni per mancanza di accesso a terra, acqua, mezzi di sussistenza sono sotto gli occhi di tutti, assisteremo, entro il 2050, alla migrazione di circa 200/250 milioni di rifugiati ambientali e in base all’UNEP (Programma delle Nazioni Unite sull’ambiente), nell’anno 2060 avremo all’incirca 50milioni di profughi climatici soltanto all’interno del territorio africano.
Concludiamo la nostra rassegna con "Laura non c'è. Dialoghi possibili con Laura Conti", sette incontri immaginari tra Laura Conti (che oggi avrebbe 100 anni) e altrettante donne con le quali discutere temi a lei cari: i disastri ambientali e il lavoro, la caccia, la vita e la salute delle donne, l’aborto, la politica e l’ecologia nel senso più ampio.
Attraverso l’analisi dei fenomeni, dall’odierna pandemia ai disastri di Seveso, da Greta Thunberg all’ecologia sociale, le autrici Romagnoli e Turi ripercorrono le ricerche di Laura Conti, una delle più importanti figure dell’ambientalismo italiano, ridandole voce e riportandola al centro della scena come protagonista della nostra epoca.
Nei dialoghi, si incontrano il pensiero di Rachel Carson, Alex Langer, Lyubov Sirotà, Giorgio Nebbia, Barry Commoner. Il Fondo, costituito dalla biblioteca di Laura Conti (circa seimila volumi) e dall’archivio di carte, si trova alla Fondazione Micheletti di Brescia, è proprio lì che Bonomi Romagnoli e Turi hanno effettuato letture e ricerche, trovando infine connessioni originali e ironiche, dando all’incedere della scrittura l’ordito di una storia diversa, facendo emergere la scienziata che è stata profetica su molti avvenimenti che stanno accadendo.
Laura non c’è è una lettura per chiunque ami un po’ questa Terra e voglia impegnarsi per difenderla, tentando così di salvare noi e chi verrà dopo di noi.
Se non cambiamo stile di vita qui e ora, il nostro pianeta rischia di diventare irriconoscibile. Siamo abituati/e a credere che modificare i nostri comportamenti individuali non abbia un impatto significativo sul riscaldamento globale, ma la scienza ci dice esattamente il contrario: azioni semplici fanno la differenza.
Per questo abbiamo selezionato una serie di libri di recente pubblicazione, non si tratta di una selezione esaustiva, ma di offrire qualche consiglio di buona lettura.
"Spigolatrici d’ambiente, il contributo delle donne alla sfida dei cambiamenti climatici" è il libro curato da Pinuccia Montanari con la prefazione di Amedeo Postiglione, Presidente onorario della Corte Suprema di Cassazione, che segna il cammino, con riflessioni e azioni concrete, verso un‘inversione di rotta, verso la conversione ecologica.
Il volume raccoglie i contributi di molte donne (ricercatrici, artiste, scrittrici, giornaliste, amministratrici, docenti) protagoniste di nuovi percorsi di vita quotidiana, di analisi, studio e ricerca, attraversando saperi (dall'economia circolare alla ricerca ambientale al contributo del pensiero delle donne nella bioetica ambientale) ed esperienze concrete, come le mamme contro gli inceneritori, le prospettive di genere nell’ambito dei cambiamenti ecologici locali, il nesso tra agricoltura pulita e cibo sano.
Sul piano della divulgazione scientifica, Antonello Provenzale, uno degli scienziati che si occupano attivamente di questi argomenti in Italia, in “Coccodrilli al polo nord e ghiacci all’equatore” ci spiega come si comporta la macchina del clima planetario: un sistema complesso e dinamico in cui gli organismi viventi giocano un ruolo cruciale.
Si parte dagli eventi catastrofici che hanno segnato la storia della Terra nell’arco di milioni di anni, tra mari di magma, glaciazioni, estinzioni di massa e quelle ere inusuali in cui anche al Polo Nord abitavano i coccodrilli oppure altre in cui l’Equatore era ricoperto di ghiaccio. Da qui, si passa al funzionamento del clima planetario, determinato da fenomeni quali il ciclo dell’acqua, la composizione dell’atmosfera, l’effetto serra, le correnti oceaniche, i cicli degli elementi chimici, l’apporto energetico del Sole o la riflessione della luce da parte dei ghiacciai.
Ancora sul cambiamento climatico: “Effetto serra - effetto guerra. Il clima impazzito, le ondate migratorie, i conflitti. Il riscaldamento globale, i ricchi, i poveri”, il cui pregio è, invece, quello di mostrare perché il cambiamento climatico non è il solito problema ambientale, ma occupa un ruolo centrale in questo mondo interconnesso, in particolare da noi, nel Mediterraneo.
Il diplomatico e il climatologo ci raccontano che “la moderna scienza del clima e l’analisi geopolitica” arrivano alle stesse conclusioni: siccome “siamo sulla stessa barca” e “i problemi sono interconnessi e hanno una dinamica globale”, non ci potremo salvare dal soli.
È un libro per le nuove generazioni in cui si parla delle conseguenze conflittuali e migratorie dell'innalzamento del livello del mare, della fusione dei ghiacciai con conseguente scarsità delle risorse idriche, della siccità e della desertificazione, della maggiore virulenza delle piogge, un’analisi che risponde alla domanda cruciale: è veramente possibile risolvere il problema dei cambiamenti climatici senza risolvere i tanti squilibri economici e sociali che ci sono nel nostro mondo e che appaiono essere le cause principali di guerre e migrazioni?. Oggi sempre più si capisce come tutto ciò possa nascere da condizioni di disagio e difficoltà, per esempio alimentare, entro la quale anche il terrorismo trova terreno fertile.
Il tema delle migrazioni è al centro anche dell’analisi della giornalista Alessandra Santolini: “Profughi del clima. Chi sono, da dove vengono, dove andranno”.
Migranti climatici, rifugiati ambientali, eco profughi, indignados del clima: sono le tante le espressioni per definire la nuova migrazione forzata alle aree più povere del pianeta, popolazioni costrette all’esodo man mano che le condizioni di vita diventano impossibili per catastrofi meteo-climatiche come alluvioni, siccità, desertificazione.
La categoria del migrante ambientale o di rifugiato ambientale, ancora non esiste nel diritto internazionale, ma gli effetti delle migrazioni per mancanza di accesso a terra, acqua, mezzi di sussistenza sono sotto gli occhi di tutti, assisteremo, entro il 2050, alla migrazione di circa 200/250 milioni di rifugiati ambientali e in base all’UNEP (Programma delle Nazioni Unite sull’ambiente), nell’anno 2060 avremo all’incirca 50milioni di profughi climatici soltanto all’interno del territorio africano.
Concludiamo la nostra rassegna con "Laura non c'è. Dialoghi possibili con Laura Conti", sette incontri immaginari tra Laura Conti (che oggi avrebbe 100 anni) e altrettante donne con le quali discutere temi a lei cari: i disastri ambientali e il lavoro, la caccia, la vita e la salute delle donne, l’aborto, la politica e l’ecologia nel senso più ampio.
Attraverso l’analisi dei fenomeni, dall’odierna pandemia ai disastri di Seveso, da Greta Thunberg all’ecologia sociale, le autrici Romagnoli e Turi ripercorrono le ricerche di Laura Conti, una delle più importanti figure dell’ambientalismo italiano, ridandole voce e riportandola al centro della scena come protagonista della nostra epoca.
Nei dialoghi, si incontrano il pensiero di Rachel Carson, Alex Langer, Lyubov Sirotà, Giorgio Nebbia, Barry Commoner. Il Fondo, costituito dalla biblioteca di Laura Conti (circa seimila volumi) e dall’archivio di carte, si trova alla Fondazione Micheletti di Brescia, è proprio lì che Bonomi Romagnoli e Turi hanno effettuato letture e ricerche, trovando infine connessioni originali e ironiche, dando all’incedere della scrittura l’ordito di una storia diversa, facendo emergere la scienziata che è stata profetica su molti avvenimenti che stanno accadendo.
Laura non c’è è una lettura per chiunque ami un po’ questa Terra e voglia impegnarsi per difenderla, tentando così di salvare noi e chi verrà dopo di noi.
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