martedì 21 dicembre 2021

Eco-etica. “Natura naturans” e “Natura naturata”

 


Tornare alla natura tramite il pensiero classico:

“Prima il Nulla, poi una parvenza, poi quel grido  della forma che si fa inseguire da aquile bianche  immortali, e pretende dedizione totale” -  Dante Maffia, la Biblioteca di Alessandria

“La perfezione umana ed il perfezionamento tecnico Non sono conciliabili. Se vogliamo l’una bisogna sacrificare l’altra. A questo punto le strade si separano. Il perfezionamento mira al calcolabile ed il perfetto all’incalcolabile” -  Ernst Junger

“Qualsiasi cosa desideriamo in questo nostro mondo ipersofisticato e terrorizzato, alla fine è un fenomeno o prodotto memetico, un grumo di Memi materializzato in un oggetto Hi-tech, un indumento di tendenze, un cosmetico indispensabile, un corpo nuovo, snello e accattivante, un’immagine memetica di noi stessi, che conquisti un posto e un ruolo a sua volta memetico e vincente” -  Francesco Ianneo, Memetica, Genetica e Virologia di idee, credenze, mode. Castelvecchi.

Le reazioni.  Reazioni consistenti a questi assunti sono state prese in ambito cattolico e protestante, nonché in ambito laico.  Dai laici si è opportunamente obiettato che non è possibile ignorare le conquiste operate dal pensiero critico e dalla coscienza proprio grazie all’ affermazione del principio del relativismo gnoseologico ed antropologico.  Il pensiero moderno, sia pure fra errori e svarioni concettuali è però riuscito a restituire all’individuo ed al suo progredire storico la responsabilità della formazione dei valori, che nel travaglio del dubbio e dello spirito critico riescono a rendere omaggio al principio della responsabilità personale quale fondamento della verità e del bene. 

Non è questa la sede nella quale impiantare una querelle filosofica, ma ci sembra utile a questo punto sottolineare che la totalità del contendere è racchiusa in una manifestazione della modernità, e non dell’intero trascorrere del pensiero filosofico e scientifico. In questo scontro fra dogmatismo religioso e pensiero “laico” non è presente per nulla la grande stagione del pensiero classico, che viene negati aprioristicamente dal Ratzinger per il quale la Storia comincerebbe con la nascita, peraltro del tutto ipotetica, di Gesù, personaggio preso come manifestazione del divino sulla Terra (come se l’Umanità non avesse fino ad allora avuto a che fare con tante altre “incarnazioni” divine!)

Mentre per i “laici”, che fanno riferimento al pensiero “razionale”, è come se non fosse esistita una storia del pensiero prima dell’affermazione seicentesca della “razionalità” e della “scienza” presa come unica forma di conoscenza proprio perché proiettata nella misurazione del “sensibile”. Va aggiunto che siamo appena usciti dal conflitto fra il Razionalismo e la Scienza positiva. Il Razionalismo proclama l’eguaglianza naturale degli uomini, e l’identità della ragione in ciascuno di loro, la storia della scienza c’insegna invece che le verità razionali dichiarate a priori , necessarie ed eterne, sono delle astrazioni empiriche tardivamente conquistate nel corso dell’evoluzione umana. 

Per nostra fortuna, stiamo assistendo non solo ad un progredire delle conoscenze scientifiche che annullano qualsiasi presupposto scientista e positivista, ci riferiamo alla Fisica Post-Quantistica, alla Matrix Divina alla Sincronicità di Jung, Plank, Chopra, scienziati che hanno elevato la ricerca scientifica alle vette del pensiero creatore, alle Neuroscienze che, al di là delle necessarie concessioni ad una visione meccanicistica del funzionamento della Mente, hanno colto l’interconnessione pensiero/emozione/corporeità, e con esse sono giunte alla dimensione transpersonale della società e della vita quale era il principio uniformatore della Classicità.



Secondo il pensiero più evoluto dei nostri tempi, non può esistere separazione fra scienza e spirito.

La conoscenza scientifica della materia inanimata non è un sottoprodotto della conoscenza che attinge alle dimensioni metafisiche, come vorrebbero gli eredi del processo a Galileo dell’una e dell’altra fazione. La conoscenza è una e consiste nell’identificazione, e quindi nella morale che è ineludibile. Al contrario, gli scienziati razionalisti contemporanei parlano come se la metodologia della scienza sperimentale fosse la chiave unica per risolvere anche i problemi filosofici e morali. Infatti, non può esservi conoscenza senza Etica, perché se una conoscenza non determina un comportamento non può trattarsi di Vera Conoscenza. Ecco la ragione per la quale oggi si parla di Eco-etica.

La Cosmologia Quantistica parla, infatti, di 10 Dimensioni + 1, dove quell’uno è la Consapevolezza Umana.  Siamo in piena visione panteistica della natura.

Un pensiero di Giulio Cesare Vanini, martire del Pensiero, della Natura e di Italianità, morì sul rogo a fuoco lento il 9 febbraio 1619.  Egli scriveva: “La natura è il potere di Dio diretto a tutti gli ordinari movimenti; apparisce adunque come la stessa cosa della provvidenza. Però gli effetti di quest’ultima hanno un’ampiezza minore appartenendo allo stesso potere l’aver disteso il Cielo, creato l’Intelligenza, generata la zanzara dalla zanzara uscita dall’atto creativo. Aristotele… afferma come la natura nulla faccia con temerità, ragione per cui, giusta Aristotele, la natura è l’energia di Dio…”

Giorgio Vitali



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