Quella che segue è la sintesi dei risultati del nuovo rapporto di Oil Change International, intitolato “Distruttori del Pianeta.
Il rapporto mostra che:
1) Solo 20 paesi Distruttori del Pianeta sono responsabili di quasi il 90% dell’inquinamento da anidride carbonica (CO2) derivante dai nuovi giacimenti di petrolio e gas e dai pozzi di fratturazione pianificati tra il 2023 e il 2050.
2) Se questi 20 Planet Wreckers dicessero “no” alla loro nuova produzione di petrolio e gas, come li esorta a fare il Segretario Generale delle Nazioni Unite, 173 miliardi di tonnellate (Gt) di inquinamento da carbonio rimarrebbero nel sottosuolo. Ciò equivale all’inquinamento prodotto da quasi 1.100 nuove centrali a carbone, o a più di 30 anni di emissioni annuali di carbonio negli Stati Uniti.
3) L’espansione del petrolio e del gas da parte dei 20 paesi Planet Wreckers renderebbe impossibile contenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C. Anche estrarre solo i combustibili fossili dai siti esistenti a livello globale comporterebbe un inquinamento da carbonio del 140% in più rispetto al budget consentito per 1,5°C. Se questi paesi procedessero con la loro nuova estrazione, l’inquinamento da carbonio supererebbe del 190% il budget di 1,5°C, rischiando di bloccare più di 2°C pericolosi di riscaldamento.
4) Fermare la produzione di nuovo petrolio e gas avvicinerebbe il mondo ad una traiettoria di emissioni allineata a 1,5°C, ma non sarebbe sufficiente. Senza nuovi giacimenti di petrolio e gas o con zero licenze, la produzione globale di petrolio e gas diminuirebbe del 2% all’anno fino al 2030 e del 5% all’anno dal 2030 al 2050. Tuttavia, limitare il riscaldamento a 1,5°C richiederebbe che i governi andassero oltre, chiudendo giacimenti già produttivi.
5) Gli USA sono il principale Planet Wrecker e rappresentano oltre un terzo dell’espansione globale pianificata di petrolio e gas fino al 2050, seguiti da Canada e Russia. Anche gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sono destinati a diventare uno dei maggiori paesi in espansione della produzione di petrolio e gas, nonostante si siano impegnati a sfruttare la presidenza della COP per “mantenere in vita l’obiettivo 1,5°C”.
6) Cinque paesi del nord del mondo con i maggiori mezzi economici per eliminare gradualmente la produzione sono responsabili della maggioranza (51%) dell’espansione pianificata da nuovi giacimenti di petrolio e gas fino al 2050: Stati Uniti, Canada, Australia, Norvegia e Regno Unito.
Nuove trivellazioni in paesi con redditi elevati, economie diversificate e con un’enorme responsabilità storica nel causare la crisi climatica, nonostante affermino di essere leader climatici, sono imperdonabili. Questi paesi non devono solo fermare immediatamente l’espansione, ma anche muoversi per primi e più velocemente per eliminare gradualmente la loro produzione e pagare la loro giusta quota per finanziare una giusta transizione energetica globale.
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Il rapporto:
Planet Wreckers: How 20 Countries’ Oil and Gas Extraction Plans Risk Locking in Climate Chaos
Oil Change International
Report by Romain Ioualalen and Kelly Trout, based on research conducted by Kelly Trout
Oil Change International, September 2023 – 29 pp.
* Originale su Oil Change International. - Fonte secondaria: La Bottega del Barbieri
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