martedì 8 novembre 2011

Treia: "L'amore per il creato che si manifesta nelle piccole cose della vita quotidiana"

Una lettera di grande saggezza e amore per tutto quel che ci circonda da Caterina Regazzi

 Due cose: ieri ti sei quasi stupito della mia insofferenza a certe frasi dette sulla chiesa. devi sapere che io non frequento più la chiesa da quando avevo circa 12-13 anni ma ho frequentato una scuola religiosa fino alla bellezza dei 15 anni. Ho sempre visto i "religiosi" come esseri umani, c'era chi mi piaceva di più, chi di meno, ma io un certo senso di spiritualità l'ho percepito le prime volte proprio dentro alla cattedrale di Treia.

Poi, se ne può fare anche a meno, e in seguito forse (perché non l'ho etichettato) quel senso l'ho percepito davanti alla natura sconfinata, davanti a un orizzonte marino o in un grande parco o osservando una fila di formiche che sa benissimo dove andare (al contrario di molti esseri umani) o una mamma gatta che accudisce ai suoi cuccioli (senza bisogno di dieci corsi di praparazione al parto).

Si lo so, quello é l'istinto, noi purtroppo l'abbiamo perso, ma che differenza fa? Non siamo forse piccole molecole di un universo infinito e l'importante é la vita, in tutte le sue manifestazioni, materiali, psichiche, spirituali.

Poi, tu canti (ed io lo canto con te) OM NAMAH SHIVAYA ed io da piccola cantavo Laudato sii, o mi signore... e tante altre.

E andavo a giocare a biliardino al seminario prima e a ping-pong con le amiche al circolo dei preti, perché a Treia quello c'era (e ho visto che l'hanno riaperto, bello!) e quando avevo voglia di stare "in pace con me stessa" me ne andavo al Duomo e lì magari incontravo don Vittorio, che mi dava un buffetto e mi diceva una parola.
Lo so, faccio quasi tenerezza da quanto sono ingenua, vero?
Ho fatto il ritiro prima della cresima al santuario dove ti ho portato l'altro giorno. In tutti quegli anni non ho mai avuto sentore di qualcosa di male.
Certo che per chi intraprende la via religisa dovrebbero esserci delle motivazioni forti e si dovrebbe respirare attorno a loro un'aria di "santità"(?) che  a volte non c'è, e sono convinta che la chiesa dovrebbe pensare meno alla politica e più a stare vicino alla gente e spogliarsi di tutti quei beni materiali, economici e finanziari di cui certo Gesù non é stato ispiratore. E cosa si può fare per questo?

Tu dici sempre che noi non possiamo fare niente, che é il destino, ecc. ecc. ma io non ne sono tanto convinta, oppure può darsi che nel destino di qualcuno ci sia il fatto di mostrare agli altri, a certi altri, le ingiustizie e i soprusi a cui buona parte dell'umanità é sottoposta, anche ad opera di chi dice di occupare una certa posizione (e qui li metterei dentro tuttti forse mi ci metterei pure io) per il bene di tutti.
L'altra cosa non me la ricordo più.
Baci, Caterina



P.S. Ho scritto a Beatrice Polidori per invitarla a postare le sue cose sul gruppo F.B.  sulla Spiritualità Laica e lei l'ha fatto, ringraziando. 
http://www.facebook.com/?ref=tn_tinyman#!/groups/195270400546639/

Qui oggi c'è un po' di sole, finalmente, tutto va per il bene.

Caterina Regazzi, sorridente

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