giovedì 24 gennaio 2013

Ecologia mentale ed armonia fra gli emisferi cerebrali



Il cervello  è  formato da due parti collegate tra loro, chiamate emisferi cerebrali: quello sinistro è la parte più ’’razionale’, quello destro la parte più sensibile e creativa. (Sperry R., 81; Trimarchi M., 82)

Vediamo meglio cosa dicono i recenti studi scientifici basati su tecnologie, dette ‘Brain imaging’, che permettono di vedere quali parti del cervello si mettono in funzione maggiormente durante certi pensieri, parole e azioni.

Da queste ‘mappe del cervello’ risulta che il pensiero razionale e il linguaggio attivano nella maggior parte dei casi l’emisfero sinistro, che e’ simile a un computer, in quanto accumula i dati delle esperienze in memoria e li ripete su richiesta. La parte destra del cervello e’ attivata dalla musica, dal linguaggio non-verbale, che è fatto di intonazioni della voce, sguardi, gesti, mimica facciale, ecc. e dalla creatività, che e’ la combinazione originale di elementi presenti in natura. 

Quindi l’emisfero sinistro memorizza in modo schematico attraverso modelli ripetitivi e categorie rigide e rifiuta quello che non riesce a incasellare in questi schemi. Questo emisfero è il più veloce e serve per la sopravvivenza in quanto non si può perdere tempo se si devono dare risposte rapide a stimoli, per es. in auto, in situazioni di rischio per la vita o di pericolo per la salute, il lavoro, ecc. o percepite come tali dall’individuo, questo aspetto è più sviluppato in genere negli uomini. 

L’emisfero destro non ha sviluppato il linguaggio verbale o esso è molto semplice e integra, cioè unisce, stimoli diversi in modo non ripetitivo, ma creativo e giusto in quel momento per l’individuo. Tuttavia per fare questo lavoro è più lento dell’altro nel dare una risposta. Esso prevale nei bambini, in cui il sinistro non si è ancora sviluppato, negli artisti che l’hanno sviluppato maggiormente, nelle persone sensibili.
Nelle donne si è visto che i due emisferi normalmente lavorano insieme, perché devono possedere sia la capacita’ di percepire sfumature di emozioni e situazioni per occuparsi dei bambini, che ancora non parlano, sia a volte essere veloce nella risposta, per proteggerli, oltre che per difendere se stesse. Questo si ottiene con un maggior numero di fibre che collegano i due emisferi, tramite una parte centrale detta corpo calloso, circa il 20 % più degli uomini, queste cose spesso la scienza per maschilismo le ha finora trascurate.

Tutto questo vale naturalmente in generale, perché il cervello e’ anche plasmabile dall’ambiente a seconda delle circostanze, educazione, decisioni, ecc.
Così possiamo spiegarci come nelle persone in cui prevale per educazione, ecc. la parte sinistra del cervello la visione delle cose avviene per schemi, modelli, pregiudizi, molto rigidi e resistenti al cambiamento; mentre nelle persone in cui prevale l’emisfero destro la percezione del mondo avviene in modo libero e creativo con apertura al nuovo e al giusto, tuttavia spesso con difficoltà di adattamento e ipersensibilità. 

Ciò spiega anche le difficoltà di comunicazione tra uomo e donna, tra persone con prevalente raziocinio o sensitività, tra bambini e adulti, ecc.
Il condizionamento in psicologia comportamentale è considerato una associazione tra uno stimolo neutro e uno piacevole o spiacevole, ripetuti, con una risposta, in seguito, anche di fronte allo stimolo neutro.

Ad es. associazione ‘scuola’ – ‘paura del giudizio’,poi viene ansia anche se si entra in una istituzione simile, come università, ministeri, ecc.
Infatti più un pensiero o una abitudine si ripetono più si rinforzano nel cervello e più tempo e sforzo ci vuole per cambiare schemi diventati automatici e ripetitivi. 

Per gli anziani, che hanno rinforzato gli schemi avuti da giovani, è molto più difficile cambiarli. Per questo tutti dovremmo avere pazienza con noi stessi e con gli altri, poiché anche con la ‘volontà non si può fisiologicamente cambiare a piacimento da un giorno o da un mese all’altro, ma solo gradualmente e con costanza nel tempo.

Ad es. smettere di fumare o bere da un giorno all’altro o diete drastiche, provocano all’organismo una forte pressione che può sfociare in altri vizi o problemi in seguito, a volte così forti da non riuscire a controllarli (es. mangiare molto, uso di farmaci, malattie, ansie, ecc.) o anche frustrazione e bisogno di parlare male o rabbia verso chi si concede cose che la persona si è proibita con violenza (si tratta quindi di una repressione ).

Se si sono formati i condizionamenti nell’infanzia, solo in seguito, quando cresciamo, possiamo, spesso con grande sforzo, decidere di combattere le cattive abitudini che riconosciamo negative per noi e per gli altri, ma solo con ripetuto impegno, con contro-programmi positivi o alternativi e a piccoli passi. 

Applicando questo all’alimentazione osserviamo che   la dieta vegetariana o vegana non dovrebbe essere una moda o una scelta puramente ideologica, sotto l'influsso di un modello socio-culturale,  o una imposizione a se stessi e poi agli altri… o una paura delle malattie o del peccato… a motivarne l’adesione, ma una profonda presa di coscienza fisiologica ed ecologica della nostra natura umana e  dell’unità di tutti gli esseri viventi e che il benessere personale non può essere disgiunto da quello altrui e da quello dell’ambiente naturale e quindi animale… una espansione di coscienza che sta, per fortuna di tutti, prendendo piede nel mondo in innumerevoli associazioni e movimenti ecologici e spirituali, che dovrebbero poi cooperare e non combattersi a vicenda, secondo i meccanismi cerebrali automatici prima spiegati, per essere coerenti ed utili a tutto il Pianeta in difficoltà.

Ciro Aurigemma, psicologo

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Di questo e simili argomenti se ne parlerà durante la Festa dei Precursori che si tiene al Circolo Vegetariano VV.TT. a  Treia dal 25 al 28 aprile 2013 - Programma: 

Interno del Circolo Vegetariano VV.TT. a Treia

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