mercoledì 9 gennaio 2013

Franco Libero Manco: "In difesa e giustificazione dei vegani animalisti..."



            C’è chi crede che essere vegani o animalisti sia
un’attitudine di gente che non ha altro a cui pensare; gente impegnata
in problematiche senza importanza, secondarie; gente che non sta con i
piedi per terra, preoccupata più della condizione degli animali che
delle necessità umane.

            Non è facile avere la visione esatta ed esauriente della
grande rivoluzione vegana-animalista: nessuna filosofia come questa
implica l’aspetto etico, spirituale, antropologico, ecologico,
economico, salutistico dell’essere umano: nella sua essenza profonda e
nella sua pratica attuazione tale filosofia di vita supera di gran
lunga ogni principio esistenziale, ogni dottrina morale, ogni etica ed
ogni interesse che limita il suo campo d’azione alla sola specie
umana: è l’espressione della nuova coscienza umana, matura,
responsabile, giusta e sensibile, protesa verso l’evoluzione integrale
dell’uomo; è estensione del sentimento dell’amore e del rispetto
dell’altro in senso lato; è la filosofia di vita che supera le
barriere antropocentriche e si espande sfericamente a tutti gli esseri
viventi i cui effetti contribuiscono in modo determinate a rendere
l’uomo migliore e favorire lo sviluppo dei suoi valori morali  in
armonia con i suoi simili ed il creato tutto.

            Non esiste rivoluzione esistenziale che superi in ampiezza
e profondità i valori della rivoluzione culturale vegana-animalista:
la sola che interviene sulle cause dei problemi, la sola che considera
l’individuo nella sua interezza psico-fisica-morale-spirituale, la
sola che interviene non sui meccanismi ma sull’uomo che li produce e
li gestisce, la sola che ha una visione sincretista della cultura
umana e che considera tutte le cose come tessere di un solo grande
mosaico col loro intrinseco e individuale valore.

            Attraverso uno stile di vita conforme alle sue esigenze
fisico-chimico-biologiche-energetiche e per mezzo dell’alimentazione
giusta e adatta alla sua natura di fruttariano, l’essere umano ritrova
il suo benessere fisico dal quale dipende il suo giusto equilibrio
mentale, il quale a sua volta influenza la sua componente emozionale,
dalla quale dipende la sua sfera spirituale e il suo contesto
naturale. Nel rifiuto della violenza in senso lato inclina l’essere
umano alla tolleranza, alla fraterna collaborazione, alla bontà del
cuore, alla valorizzazione delle differenze formali che compongono la
Vita: realtà imprescindibili per la realizzazione di un mondo
migliore, non riconducibili ad alcun’altra filosofia.

            La dimensione vegana-animalista è, nella sua essenza,
l’anello mancante per il genere umano, ciò che gli consente di
superare la lunga fase cruenta della storia e porre le basi per la
realizzazione di una società in cui tutti gli esseri umani
rifiuteranno la violenza come principio, il sopruso, lo sfruttamento,
la sottomissione. Essere vegani-animalisti significa incarnare la
nuova coscienza umana universalista, protesa verso l’amore universale.


Franco Libero Manco

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