lunedì 11 agosto 2014

Cranno, piove piove sulla giungla di Teodoro Margarita



La mia jungla.


Dieci giorni o poco più passati al mare, ritorno e non capisco più nulla. Temporali tutti i giorni, acqua ed umidità tropicale ed il risultato è che i vialetti tra i pomodori ed il mais, i girasoli, le zucche son diventati un ginepraio impraticabile. 

Le zucche si sono incamminate per ogni dove, una punta decisa sul melo, un'altra si è innamorata del ciliegio e litiga con fagiolini rampicanti penzoloni ed ormai da cogliere, il suo posto al sole. I gladioli son sfioriti, solamente le fresie ancora inondano d'arancio arrossato il loro verde lucente. Una rosa gialla, imponente, profumata, troneggia tra boccioli che germoglieranno bellezza nei prossimi giorni. Da raccogliere zucche e zucchine da tutte le parti, i pomodori, molti, esplosi per la troppa acqua. Io, un'estate così non l'ho mai vista. 

E belve feroci dette "Berc" o "Beghe" qui in Lombardia, limacce rosse dappertutto a banchettare sui fiori, persino sui bastoni dei pomodori, proprio dappertutto, sfrontate che a volerle ammazzare si riempirebbero secchi. Facendo un bilancio, non saprei cosa dire. Mele e pere crescono a vista d'occhio, fiori come cosmos, cosmee avanzano in altezza e sono pieni di gemme, dove le limacce non hanno rasato a zero ogni verzura, tutto è florido.


Se dovessero scoppiare dieci, solo dieci giorni di caldo o almeno asciutto, la jungla si riassesterebbe. Stagione balorda, qui in Vallassina. Ad Amalfi qualche goccia d'acqua faceva gridare allo scandalo "Male tiempo" dicevano ed io ho fatto il bagno tutti i giorni. Sapevo della pioggia, al nord, ed anche delle esondazioni, non m'aspettavo questo risultato nell'orto. 

E' una jungla ma è la mia jungla, i semi sono i miei, pure le limacce abitano qui, da sempre. Una jungla di fiori, un caos primigenio ed inestricabile, nei prossimi giorni proverò ad entrare... armato di una buona carabina? Chissà che qualche leopardo sfuggito, ed ha fatto bene, da un circo, non abbia trovato il suo habitat a Cranno, ma, non gli sparerei, lo convincerei a sbranare tutte le limacce rosse, in cambio, gli porterei qualche carcassa di cacciatore da safari da spolpare. 

Credo che ne sarebbe contento. Io, alla mia jungla son già affezionato. Entrerò prudentemente, mi guarderò le spalle e coglierò le zucche, grosse da spaventare, con la carriola.


Teodoro Margarita

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