venerdì 14 ottobre 2011

Ulteriori considerazioni sulla spiritualità laica... dal punto di vista materialista (o fisicista)..

In mezzo al ponte - Di qua e di là...


Scrive Antonio Pantano al proposito del concetto di Spiritualità Laica:  “Ritengo che la massa cerebrale, di mera natura organica, sia costretta, dalla funzione, a "creare" scienza in conseguenza della "conoscenza". La scienza non ha - e non deve avere - limiti, ed include anche le "astrazioni" oltre la materia organica.

Nelle astrazioni sono le intuizioni spirituali, e le creazioni "poetiche" (creazione, appunto!) - delle quali le religioni sono un frammento - che si concretano anche con le arti visive e con quelle "concrete" (architettura, urbanistica, medicina, musica, ingegneria, applicazioni in fisica e chimica, filosofìa, etc.). La gradualità delle varie creazioni è conseguente alla capacità individuale, alla tensione che ciascuno pone a disposizione della effimera "massa cerebrale".

Materialismo? Non direi! Ogni "creazione" ha essenza altamente spirituale. Ma, ogni tanto, ad imitazione dei "dettagli della natura", la creazione ha periodi distruttivi. E ciò accade anche nelle religioni, frammento episodico della scienza. Lieto di essermi "distratto" dal quotidiano”


 
Mia risposta:
Per quel che mi riguarda non ho nulla in contrario alla visione "fisicista", ritengo che la materia sia energia in una certa fase di condensazione ed è la stessa energia del pensiero o della coscienza. Poi ti dirò che allorché accettai il termine "spiritualità laica" per indicare un "quid" che non poteva essere diversamente indicato (trattandosi di elemento sottile e non specificatamente materiale e riscontrabile attraverso i sensi) ero stato in dubbio se non dare un nome più laico ancora, magari "spiritualità atea". Ma in fondo tutto sta mettersi d'accordo sui significati. Per me spirito è solo una sintesi di intelligenza e coscienza ed il suo riconoscimento non comporta alcuna assunzione di carattere filosofico o religioso. Lo spirito, e di conseguenza la spiritualità, è un semplice riconoscimento di sé, l'auto-consapevolezza...

E questa auto-consapevolezza è alla radice della nostra esistenza e non può essere negata in alcun modo (chi negherebbe di esistere?).
Le implicazioni "spirituali" di questa auto-consapevolezza sono evidenti nella formazione del pensiero e nel riconoscimento della parità di esperienza vitale che si manifesta a tutti i livelli nell'evento vita, che sia animale, vegetale, etc. Ed i risultati ci sono noti...

Insomma tutto quel che è pensiero, filosofia, etica, morale, scienza, etc. appartiene e sorge dalla presenza di uno "spirito" (intelligenza e coscienza). Credo che sin qui si possa essere d'accordo....

Per il resto lasciamo che le singole intuizioni ci conducano a riconoscere la presenza costante e continua di tale "spirito" in ogni manifestazione vitale... Chiamalo se vuoi "naturale progetto evolutivo"... ma c'è!

Paolo D'Arpini

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Replica di Antonio Pantano:

"Una ulteriore consideraz​ione ULTRA laica: “Fisicismo" limiterebbe! Viviamo in un frammento del "nostro" universo che è micro rispetto agli universi circostanti. Vittorio Castellani, mio compagno di liceo, e, morto da 5 anni, in vita uno dei massimi astrofisici mondiali, mi accennò che l'infinito da noi concepito ha ipotetici "confini" in altri infiniti. E di ciò sono convinto. La "fisicità" è relativa alla "nostra" natura. Einstein, imbrigliato nelle regole matematiche (forse per conquidere il Nobel! e, a mio parere, "operaio" della meccanica), non seppe vedere che oltre la velocità della luce è molto altro. I nostri pensieri sono più rapidi (gli eventuali "neutrini" rientrano nella concezione). La materia ha una a-materia che la supera (non ne è complementare). Le "idee" non sottostanno al "tempo/spazio". Anche quelle che venissero concepite da "altri" al di fuori della nostra galassia.
Le "idee di religione" sono identiche astrazioni. Purtroppo la modestia di chi le formula (sovente per mere ragioni strumentali e di potere sui fedeli) conduce a vedere/auspicare "dei" identici allo "ideatore", animati da "sentimenti umani". Lo "UOMO" sa andare oltre. Oltre "Gerusalemme e le Colonne d'Ercole", come ammonì Ezra Pound. Ed il pensiero - con la "maiuscola" è solo creativo, edificante! - parrebbe astrazione, ma è fuori del tempo e dello spazio, anche se "prodotto dalla massa cerebrale", oltre la luce, l'energia, e le "leggi della fisica" che i fisici tentano di individuare, in una infinita corsa verso l'infinito. E non mi porrei problemi di "laicità"! Questi creati dalle "religioni" istituzionali, maxime le tre di origine mesopotamica, che sono intolleranti verso "il pensiero". Così è, .... se ci pare!”

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