giovedì 19 luglio 2012

Lucilla Pavoni: "Per applaudire occorrono due mani..."

Lucilla Pavoni al Circolo Vegetariano VV.TT. di Treia


Cari Amici, ho scritto una favoletta per bambini, ma forse può andare bene anche per i grandi. Se volete ve la racconto.

Un giorno ad un pover'uomo, che non si sarebbe mai aspettato tanto, avvenne un fatto strano. Senza niente che lo facesse presagire, ad un certo momento la sua mano destra si mise a litigare con quella sinistra.

Cominciarono all'inizio a farsi innocui dispetti,poi passarono ai pizzicotti,arrivarono a "pacche" sempre piu' pesanti,e alla fine si tirarono addirittura gli anelli.
Il poveretto era proprio sconcertato e non sapeva piu'come fermare questa guerra all'ultimo sangue che le sue mani si erano dichiarata. Giorno e notte era la solita storia e bastava un nonnulla per far ricominciare quest'assurda battaglia che ormai gli impediva persino di dormire.

Nei brevi attimi di tregua cercava di prendere sonno ma, proprio sul più bello,  le mani ricominciavano a darsi botte da orbi, e siccome erano dotate della stessa forza, nessuna delle due vinceva mai, perpetuando così questo strazio senza fine.
All'inizio aveva cercato di ammansirle, le carezzava, le adulava, qualche volta le spalmava anche con una crema alla camomilla, nella speranza di farle stare un po' tranquille.

Macchè, non c'era verso di trovare una soluzione e siccome al peggio non c'è mai limite,anche le singole dita di ogni mano, cominciarono a litigare fra loro. Il pollice, che era stato sempre disposto ad aiutare anche gli altri, dichiarò senza mezzi termini che d'ora in poi avrebbe pensato solo a se stesso. L'indice si rifiutò di indicare le cose, e così il pover'uomo dovette supplire con un cenno del mento a questa insubordinazione. Il medio poi affermò che era stanco di fare l'eterno intermediario e prese il vizio di accavallarsi sulle altre dita, creando grande scompiglio. L'anulare, dal canto suo, rifiutò ogni tipo di anello, ndicendo che non ne poteva più d'essere sempre sposato o fidanzato. Alla fine,anche il mignolo smise di fare il vezzoso quando il suo padrone sollevava la tazzina di caffè.

Insomma, ormai ognuno viveva nell'anarchia più assoluta, era assolutamente indispensabile trovare una soluzione...

L'uomo allora cominciò ad indagare con molta discrezione. Raccolse una parolina dalla mano destra, poi una dal mignolo della sinistra, e poi ancora un'altra dai rispettivi pollici delle due mani. Alla fine dell'inchiesta venne fuori che la lotta era cominciata perchè ognuno si sentiva meno considerato degli altri.

L'invidia e la presunzione, li aveva resi pazzi e ormai nessuno voleva fare un passo indietro per non essere considerato debole e indegno di rispetto. A questo punto ci volle tutta la pazienza e la comprensione del loro padrone per mettere fine alla disputa.

Disse loro che per lui nessuno era più importante degli altri e che non avrebbe mai potuto fare a meno di ognuno di loro. Poi andò al lavandino e con le mani sotto l'acqua parlò alle sue mani: "Lo vedete anche voi, care mani, che ognuna lava l'altra. E allora per piacere fate la pace e riprendete il vostro ruolo. Fu allora che tornò la pace e tutti i rancori si sciolsero in un fragoroso applauso.

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Lucilla Pavoni

1 commento:

  1. ...bella e bellissima la vita ma senza rispetto e stima diventa un inferno. Speriamo che, i governi dei 4 paesi più martoriati in Europa lo capiscano.

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