domenica 6 aprile 2014

Rapporto sui cambiamenti climatici del Secondo Working Group IPCC




Farà più caldo del normale, ci saranno fenomeni atmosferici più violenti, disporremo di minori risorse idriche, aumenteranno i prezzi dei beni alimentari, cresceranno le diseguaglianze sociali per l'aumento incontrollato delle migrazioni dalle aree rurali a quelle urbane: queste alcune delle conseguenze dirette e più evidenti che i cambiamenti del clima determineranno da qui a pochi anni.  È il quadro drammatico emerso dal Rapporto reso pubblico dal Secondo Working Group dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), il panel intergovernativo sui cambiamenti climatici promosso dalle Nazioni Unite, che chiede a Governi, amministrazioni locali e organizzazioni di settore la massima attenzione sugli effetti che i cambiamenti climatici produrranno, già da subito, sulle città di tutto il mondo, sull'ecosistema nel suo complesso (biodiversità, piante, animali), sulla sicurezza dei cittadini e delle infrastrutture considerate critiche (acqua, energia elettrica, gas).

Acqua potabile, cibo e ambiente sono i temi centrali del Rapporto "Climate Change 2014: Impacts, Adaptation, and Vulnerability", presentato ai media a Yokohama in Giappone, che costituirà il materiale di base per i prossimi negoziati sul clima di Lima (2014) e Parigi (2015).

L'aumento delle temperatura, lo scioglimento dei ghiacci e l'innalzamento del livello dei mari metteranno in pericolo tutte le città costiere del mondo (e sono la maggioranza) e causeranno fenomeni atmosferici sempre più violenti, esaltati in città della forte presenza di agenti inquinanti che favoriscono l'accumulo di umidità e calore, ingredienti base per l'innesco delle cosiddette 'bome d'acqua', ma anche per il perdurare di periodi siccitosi.

I flussi migratori verso le città (l'80% della popolazione mondiale si riverserà nei centri urbani nel 2035), da soli, causeranno una forte crescita di domanda di risorse alimentari (grano e mais), di quelle idriche e ed energetiche (luce soprattutto e gas). Se ci aggiungiamo i rischi legati al cambiamento climatico in atto, la situazione necessita di interventi strutturali decisi ed efficaci.

Sempre a causa dei processi atmosferici indotti dal global warming, dall'erosione del suolo causata dell'uomo, anche con l'agricoltura intensiva e l'edilizia selvaggia, si avranno inoltre ulteriori situazioni diffuse di siccità e carestie, ma anche di distruzioni dovute a inondazioni e alluvioni.

Si fa quindi urgente, da parte delle Istituzioni e dei centri di ricerca, una più profonda e consapevole comprensione di questi fenomeni "per essere il prima possibile pronti a gestire e risolvere situazioni di crisi", ha spiegato Rajendra Pachauri, co-chairman dell'IPCC.


Flavio Fabbri (Smart City)

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Commento di ETC-Group 

L'ultima puntata del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico dell'ONU (IPCC) Assessment Report (AR5), non contiene alcun riferimento alla geoingegneria nella sua sintesi per i decisori politici, commenta l'ETC-Group e prosegue: Il rilascio della relazione WGII potrebbe semplicemente riflettere la calma prima della tempesta; la geoingegneria dovrebbe tornare in vigore quando il Working Group III (WGIII) si riunisce a Berlino il mese prossimo. ( April 7-11). Un colpo importante per i sostenitori della geoingegneria sarebbe una menzione nella relazione di sintesi AR5, un messaggio unificato dai contributi di tutti e tre gruppi di lavoro, che uscirà entro la fine del 2014. 

http://www.etcgroup.org/news/2014/ipcc-delegates-geoengineering

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Di questo e simili temi se ne parlerà durante l'Incontro Collettivo Ecologista del 21 e 22 giugno 2014 a Montesilvano: 
http://www.aamterranuova.it/Movimenti/Collettivo-Ecologista-nel-2014-a-Montesilvano



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Commento ricevuto da Marco Bracci: "Come dice Estulin nel suo nuovo libro sul Bilderberg, i gestori del mondo sono combattuti su quale metodo usare per ridurre la popolazione mondiale. Il più accreditato e condiviso fra di loro è quello di concentrare la gente in grandi città e poi di fare in modo che muoia di fame.
Ringrazio IPCC per l’accorato appello, ma direi che, prima di tutto, chi è accorto e previdente e che non si butta certe cose dietro le spalle marchiandole come fantasie di complottisti fuori di testa, attui l’unica prevenzione materiale possibile: starsene in campagna o in piccoli paesini vicino alle campagne e lasci le città a chi si beve i telegiornali e le notizie mainstream."

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