venerdì 2 gennaio 2015

Ecologia sociale, politica democratica e bisogni primari



Avere di che mangiare, bere, vestire e dormire era giusto nel 1792 così come è giusto oggi. Non disporne, era ingiusto allora ed oggi pure.
Di fatto i legislatori non riescono nemmeno a produrre un risultato conforme alle semplici "Opere di misericordia" della tradizione cristiana popolare (anche un bambino li capisce, e ne capisce l'importanza).
Dietro tanta retorica legalista si trova una profonda inconsistenza, inadeguatezza e povertà d'animo di istituzioni che non rappresentano i bisogni umani.
Una evidente vergogna per i sedicenti "civili" istituzionali.
E' forse per questo che la fiducia nelle istituzioni è in caduta libera."
"Ci sono persone (e non poche), in Italia, che non sanno come fare a poter soddisfare i bisogni primari, e la situazione è che sono affidati alle iniziative di carità (non è retorica dirlo), a fronte di una società politica incapace di organizzarsi, mentre lascia spendere cifre folli per gli atti di guerra imperialista.
In due sole parole: una vergogna". (Da discussioni elettroniche).


Credo che allo stato attuale delle cose solo ciechi, tonti e malintenzionati possano non aver visto quanta povertà e miseria è stata prodotta ed esiste nel mondo in cui attualmente viviamo.

Nel 2014, alle ultime elezioni amministrative, la percentuale dei votanti è stata inferiore al 50% degli aventi diritto, segno evidente che la maggioranza della popolazione ormai non ripone alcuna fiducia nell'organizzazione stato, e che ogni e qualsivoglia governo istituzionale (nazionale o locale che sia) è di fatto in minoranza nel paese reale.

Il continuo crollo di consenso sta ad indicare un corrispondente crollo di potere effettivo, salvo quello della forza bruta, poiché l'inganno è sempre meno creduto, ed è evidente che i cittadini non hanno altra alternativa efficace se non quella di creare e sviluppare le forme dell'autonomia, autogoverno, auto-organizzazione e democrazia diretta, riprendendo in mano la propria sovranità popolare negata da prepotenti impostori di governo e di incivile sopraffazione.

Non un uomo, non un voto, non un soldo, non un appoggio alla infame partitocrazia usurocratica di guerra e rapina contro i popoli, senza se né ma o però, né oggi né mai: gli esseri umani riprendano in mano la loro sorte negata dai traditori di regime.

La vita è ciò che si fa, non ciò che si delega votando.

Sarvamangalam

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