mercoledì 21 gennaio 2015

Salviamo l'Agricoltura con il biologico bioregionale




Abbiamo tutti i dati disponibili sui responsabili del fallimento delle
politiche agroambientali europee in Italia, miliardi di € stanziati
dal 1992 (e in forma obbligata e prioritaria dal 2000), per sostenere
le coltivazioni biologiche e la sostituzione dei pesticidi chimici in
agricoltura, ovvero la loro reale riduzione, obiettivo principali dei
regolamenti europei in materia.

Gli Agricoltori Biologici hanno diritto al pagamento dei mancati
ricavi (considerato un calo del 30% di rese), maggiori costi, più un
20% per i costi di transazione (burocrazie), più un 30% per azioni
d'area collettive che possano comportare un beneficio territoriale (ad
esempio nell'area del Lago Trasimeno, di interesse naturalistico
europeo strategico, che poteva godere anche di sussidi aggiuntivi
ulteriori, mai utilizzati). I riferimenti medi a superficie europei
sono di 600 €/ha per le colture erbacee e 900 €/ha per quelle arboree,
salvo possibilità di aumentare adeguatamente tali pagamenti per
colture particolarmente sensibili e costose (Orto-frutticole, Tabacco,
Ornamentali, Ulivi secolari, Vigneti di pregio, ecc.).

Soldi che, purtroppo, hanno invece sostenuto prima una falsa riduzione
dei Pesticidi (Reg. 2078/92) e poi una falsa Agricoltura Integrata (da
2000 al 2013), senza obbligo di utilizzo dei prodotti biologici
"sostitutivi dei pesticidi" chimici, come previsto dalla Decisione CE
del 30-12-1996 in materia di Produzione Integrata.

E, dopo 20 anni di disastro chimico e truffe agroambientali, dal 1
gennaio 2014 l'Agricoltura Integrata è diventata obbligatoria su tutto
il territorio nazionale con l'entrata in vigore del D. lgsl. 150/2012
che recepisce la Direttiva UE sull'uso sostenibile dei Pesticidi e non
potrà pertanto più godere dei pagamenti agroambientali, previsti per
impegni facoltativi a benefico ambientale e sanitario. Nonostante ciò
alcune regioni (Umbria, Toscana, ecc.) hanno aperto bandi
agroambientali nel 2014 per continuare a pagare l'agricoltura
"cosiddetta integrata".

Mentre i disciplinari di Agricoltura integrata, ancora oggi come da 20
anni, prevedono trattamenti chimici molto superiori al normale uso in
agricoltura convenzionale. Una truffa comunitaria, denunciata dagli
agricoltori Umbri alla Corte dei Conti dell'Umbria, nel 2001
(Procuratore Minerva) e alla Corte dei Conti UE nel 2007, al MIPAAF e
alla Commissione UE, con uno studio inviato dal sottoscritto che segue
la relazione durissima della stessa corte dei Conti UE sulla spesa
agroambientale (Rel. n. 3/2005).

Con segnalazioni ed esposti al Comando NAC, gia dal lontano 2001-2002,
alle Trasmissioni Report e ad Ambiente Italia negli stessi anni
2001-2002 e in svariate denunce pubbliche e convegni... fino ai giorni
nostri, laddove le colline in primavera, invece che verdi diventano
arancio, per l'uso assurdo dei disseccanti totali, che prima non si
utilizzavano in agricoltura. Mentre ora sono addirittura inseriti nei
disciplinari di Agricoltura Integrata con cui si prende il pagamento
europeo agroambientale (i soldi delle nostre tasse), con conseguenze
disastrose per la distruzione dell'humus dei terreni e le conseguenti
alluvioni per mancanza di trattenimento dell'acqua... fino al delirio
legislativo di autorizzarli per disseccare il Grano e gli altri
cereali prima della raccolta, in modo da avvelenare la base della
dieta Italica, provocando esplosioni di allergie, celiachia, tumori
dell'apparato digerente, leucemi e linfomi, ecc... causati dai residui
dei disseccanti stessi.

L'Italia, in tal modo, ha costantemente aumentato le vendite di
pesticidi chimici di sintesi negli ultimi 20 anni, acquistati spesso a
scontrino, da agricoltori che hanno percepito e continuano a percepire
pagamenti agroambientali, coperti e incentivati dai Sindacati
Agricoli, mentre l'agricoltura biologica ha visto ridurre i terreni
certificati (a fine conversione) di oltre il 20% negli ultimi 10 anni.
E l'incremento continuo dei residui chimici nelle acque superficiali e
profonde è il principale indicatore del risultato fallimentare e
negativo della politica agroambientale delle regioni e del ministero,
che rischiano una procedura d'infrazione comunitaria. Oltre alla
riduzione drammatica degli insetti impollinatori (Api), ...e degli
spermatozooi degli esseri umani, come ci ricorda il Dr. Luigi Montano.

Mentre i Sindacati Agricoli continuano a vivere in un conflitto di
interessi, essendo partecipi dei Consorzi agrari che vendono pesticidi
chimici, mentre decidono le politiche regionali agroambientali nei
cosiddetti Tavoli Verdi insieme alle regioni...

Invece di riconvertire i consorzi all'Agroecologia e vendere mezzi
tecnici biologici, supportati dai pagamenti agroambientali comunitari,
attuando una convergenza di interesse per il bene collettivo, che era
l'obiettivo della politica agroambientale europea, ndr.

Manca ancora la necessaria assistenza tecnica specialistica nella
difesa delle coltivazioni, nonostante sia finanziata dalla Comunità
europea con 1.500 € a consulenza aziendale dal 2007, mentre i tecnici
divulgatori agricoli han finito per diventare burocrati dei sindacati
stessi per le pratiche dei contributi europei, in concorrenza
(sleale?) nei confronti dei tecnici privati iscritti agli albi
professionali, non adeguatamente difesi dagli albi professionali.
Agroecologi che dovevano essere invece da guida per le politiche
agroambientali europee, prioritarie ed obbligatorie, assistendo in
maniera indipendetne gli agricoltori nella riconversione alle tecniche
biologiche.

Mentre i venditori di pesticidi (o i loro cosiddetti "tecnici
dipendenti") abusano della loro professione, consigliando direttamente
gli agricoltori sull'uso dei Pesticidi chimici di sintesi, senza la
necessaria prescrizione da parte di tecnici abilitati e indipendenti
dalla vendita dei pesticidi chimici, come previsto dalla circolare
MIPAAF sull'atto fitoiatrico.

E gli albi professionali, dopo un ventennio in cui sono stati a
guardare, sono ricorsi finalmente al TAR del Lazio... mentre per
comprare un semplice antibiotico bisogna andare dal veterinario.

Insomma mi pare ce ne sia abbastanza per un'indagine parlamentare e
una commissione d'inchiesta che metta un pò d'ordine in materia. Oltre
che per una denuncia alle Procure della Repubblica. Intanto, sono in
corso ricorsi ai TAR (degli agricoltori biologici in Toscana) e
appelli al Consiglio di Stato sulla materia agroambientale. Che
speriamo si concludano positivamente con il rimborso delle somme
percepite da chi ha praticato una falsa agricoltura integrata e per il
trasferimento dei fondi stessi verso chi si impegna nella
riconversione biologica, con commisurazione adeguata dei Pagamenti
Agroambientali corrrispondenti (oggi molto ridotti rispetto a quanto
previsto dalle norme UE).

Mentre i nostri figli hanno raggiunto il record mondiale dei tumori
dell'infanzia (OMS), con allergie su oltre 2 milioni di bambini e
l'aspettativa di vita sana Italiana è crollata di almeno 8 anni dal
2003 ad oggi (Eurostat). Con la spesa sanitaria che incide oggi per
oltre l'80% dei bilanci regionali (almeno 100 miliardi all'anno per
malattie degenerative, con conseguenze, purtroppo, spesso mortali)

I Pesticidi sono definiti dalla Dir. in materia di Uso sostenibile
come Pericolosi per la salute e rappresentano le principali concause
aggravanti della maggior parte delle patologie degenerative gravi,
come dimostrano auterevoli entità di ricerca (IARC Lione, Ist.
Oncologico Ramazzini - Bologna, ecc.).

E' troppo tardi ormai per essere pessimisti o catastrofisti... è solo
tempo di Agire.

Mentre si stanno decidendo in questi mesi i nuovi PSR Regionali, le
ricchissime finanziarie agricole che hanno a disposizione degli
agricoltori i fondi adeguati per riconvertire tutta l'Agricoltura
italiana al Biologico, e prevedono anche il pagamento di ulteriori
azioni a beneficio agroclimatico-ambientale (incremento dell'humus e
della biodiversità, riduzione della CO2, Siepi e alberature,
forestazioni e aree naturali, ecc.), dell'Assistenza Tecnica (1.500 €
per consulenza), per la formazione dei tecnici (200.000 € all'anno),
per la certificazione biologica (3.000 € ad azienda), per i giovani
agricoltori (70.000 € per ogni nuova partita iva), per Innovazioni e
Diffusione delle tecniche agroecologiche, per la promozione dei
prodotti agroalimentari biologici e la vendita diretta, per le
fattorie biologiche didattiche e sociali, per i progetti agroecologici
intercomunali dei GAL, per le Assicurazioni agevolate in agricoltura,
con rimborso del 65% dei costi delle polizze in caso di Assicurazioni
Mutualistiche tra gli agricoltori per la Difesa Biologica dalle
avversità (malattie e insetti dannosi, grandine ecc.) delle
coltivazioni, per gli investimenti agricoli e per l'informazione degli
agricoltori... oggi disinformati quasi su tutto in materia
agroecologica. E per i consulenti delle Regioni e del Ministero, che
dovrebbero essere esperti in materia agroambientale, obbligatoria,
prioritaria e trasversale su tutte le azioni previste dalla PAC per
l'Italia, che gode di oltre 50 miliardi di € (dal 2015 al 2020) e dai
Regolamenti Europei che finanziano i PSR (20 miliardi di € per
l'Italia).

Non perdiamo anche quest'ennesima occasione... sono esattamente 25
anni che ripetiamo le stesse cose.

Salviamo l'Agricoltura Italiana e soprattutto salviamo gli agricoltori
dal suicidio chimico, da altri premeditato...

Giuseppe Altieri

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