domenica 25 marzo 2018

Esperienze bioregionali - Vivere in un bosco di abeti




Niente rende più tranquilli di un bosco di abeti... Il sottobosco è un ambiente fatto di essenzialità e dolcezza, e vi si può trovare riparo con molta facilità. Dormirci per moltissime notti, anche con la pioggia battente, diventa la cosa più naturale al mondo, proprio per quel senso di protezione che solo un bosco di abeti, con la sua conformazione di rami balsami, sa dare. 



Gli unici tempi che esistono qui sono l'alba e il tramonto, e le notti più belle della mia vita le ho trascorse in questo posto. In primavera, soprattutto, il profumo misto a muschio che esala da questi immensi alberi è ineffabile, e per me rappresenta il profumo del bosco per antonomasia; le numerose primule e pulmonarie che spuntano ovunque in questo sottobosco e che contrastano con il tappeto ramato di aghi e di muschio, hanno sempre avuto su di me una misteriosa influenza, tanto che niente, come quella visione e quell'odore, mi emoziona così profondamente. 

Adoravo rievocare l'accensione del fuoco con metodi "primitivi", e il momento della giornata più gioioso era per me esplorare oltre il campo tra quegli alberi enormi e accoglienti, cercare nuovi anfratti al di là da quello, scoprire nuove erbe e rimanere a contemplarle inebetita per un tempo indefinito. 

L'immagine può contenere: una o più persone, primo piano e spazio all'aperto

Soprattutto, adoravo preparare gli strati secchi più sottili che avrebbero dovuto accogliere l'innesco con la scintilla catturata sul Fomes perché mi faceva apprezzare il valore determinante dell'azione: sistemare ogni singolo rametto uno su l'altro, in modo scalare ed ordinato, era una operazione cadenzata che mi imponeva di essere presente al momento e di dare valore e immersione al gesto che compivo. 

Che meraviglia primigenia, alla fine, vedere ogni volta quella fiamma che spuntava dal nulla!


Questo, comunque, non è un bosco di abeti qualsiasi: questo è il bosco di abeti bianchi...

Martina De Gregoris









1 commento:

  1. Scopro solo ora che un mio testo Facebook è stato pubblicato su questo blog. Grazie per questa condivisione �� Martina De Gregoris

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