lunedì 8 ottobre 2018

Veneto inquieto - Se il Prosecco DOCG diventa fonte d'inquinamento...


DOCG prosecco - Sprechi per sovrapproduzione fuori controllo e torrenti inquinati dalle cantine

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Lettera aperta al  Presidente ICOMOS Italia
 (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO


Con un’ennesima nota (la 18^ in due anni) dobbiamo purtroppo continuare a inviare informazioni su inquinamenti e disagi nei 15 comuni della   prosecco.

Quest’anno la favorevole annata produttiva e l’aumento continuo delle nuove superfici viticole, hanno saturato le potenzialità di molte cantine, che hanno dovuto rifiutare i conferimenti in eccesso. Anche la Diocesi di Vittorio Veneto denuncia la “bolla” del prosecco, insieme con la poca sostenibilità del prodotto dovuta all’uso di pesticidi.

 Le perplessità per questa forte espansione viticola nella DOCG prosecco era già descritta nel  documento ICOMOS-UNESCO 2018, al capitolo Hystory and Development - Evaluation of nomination of cultural and mixed properties” a pag 232, dove si legge una delle tante motivazioniaddotte per bocciare l’anno scorso la candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: “The broader vineyard landscape of the prosecco, has seen a DRAMATIC INCREASE IN THIS PRODUCTION AREA IN RECENT TIMES”.

Si sta comunque pensando ad uno sfogo, soprattutto a livello di grosse cantine DOC e DOCG: produrre vini a basso costo con l’uva in più.

Purtroppo, però non tutta l’uva prodotta in eccesso riesce ad essere trasformata in vino a basso prezzo o essere distillata come grappa a causa della saturazione delle distillerie.
Così una situazione paradossale, che si verifica per la prima volta per il prosecco,  è quella  di minacciare, da parte degli Enti Certificatori, di declassare i vigneti di coloro che non vorranno eliminare l’uva in eccesso sui filari.

Un sacrilegio che porta a sprecare irresponsabilmente prodotti della terra dopo aver inquinato il territorio e incrementato il caos climatico, come si può vedere dal filmato: Stiamo facendo un SACRILEGIO – Durata 2’  https://youtu.be/wLkuykIQiTE

La distruzione dell’uva avviene celermente grazie all’utilizzo di potenti e devastanti vendemmiatrici meccaniche, oramai diffuse nella DOC e nella DOCG.

Senza contare che la  sovrapproduzione di uva, grazie anche a protesi chimiche di sintesi, usate in particolare nei nuovi vigneti situati magari in terreni poco adatti o poco esposti , ha portato alla raccolta di un’uva a tassi zuccherini ridotti. In questi casi  si è fatto ricorso allo zucchero per adulterare il vino. Questo è accaduto in alcune Cantine della DOC e DOCG prosecco.

Per finire, in questo periodo, ancora di più rispetto agli anni precedenti, si sono verificati diffusi inquinamenti dei torrenti di molti comuni della fascia collinare che va da Valdobbiadene a Conegliano (Valdobbiadene, Vidor, Farra di Soligo, Col San Martino, Ogliano Collalbrigo di Conegliano e altri) a causa degli sversamenti, soprattutto delle cantine, con inquinamento pericoloso degli ecosistemi fluviali.

L’aumento delle cantine industriali e la loro diffusione casuale sulle colline della DOCG prosecco, nuove cantine lautamente incentivate dalla Regione Veneto con decine di milioni di euro in questi ultimi anni, ha creato squilibri negli ecosistemi di un territorio collinare fragile a causa dell’aumento del traffico, del forte utilizzo di energia elettrica e acqua potabile e soprattutto di grandi quantità di scarti e liquami. Le cantine industriali che hanno molte delle caratteristiche di un impianto industriale, dovrebbero infatti essere trasferite in aree industriali appositamente attrezzate.

Per concludere sottolineiamo  che questo aumento drammatico di produzione in tempi recenti in questa zona” come afferma l’ICOMOS UNESCO, sviluppatosi solo a fini produttivi, con disprezzo per la qualità di tutti i fattori ambientali, viene percepito e sofferto dalla grande maggioranza della popolazione della zona.

Lo dimostra il fatto che nel comune di Conegliano, entro la DOCG prosecco, sono state oramai raccolte, in metà tempo sui tempi definiti dallo Statuto comunale, tutte le firme autenticate necessarie per un referendum consultivo per il divieto di tutti i pesticidi di sintesi nel territorio comunale.

E’ questo un sintomo del forte consenso della popolazione della DOCG prosecco per coltivazioni sane biologiche, orientate ad una strategia che tuteli prima di tutto la salute dell’uomo e dell’ambiente, secondo il principio europeo di precauzione.


Gianluigi Salvador
t. 0438.894072
del direttivo PAN Italia (Pesticide Action Network)

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1 commento:

  1. purtroppo è grave il disastro ambientale causato da una mancanza di piano regolatore agricolo serio e mancanza di onestà dei coltivatori, nel pordenonese fino al veneto è stata massacrata la biodiversità in nome dell'oro paglierino-bollicine (neppure gradevole sinceramente ma ormai la gente ingurgita senza capire aromi e sapori), con un accanimento mai visto nel irrorare continuamente e ripetutamente le mono-cultivar con pesticidi, erbicidi, anticrittogamici e via dicendo... una vergogna, tasso incidenza cancro discretamente elevato, altre azioni correlate alla coltivazione vitigni producono ulteriore barbaro inquinamento. i soldi comprano le coscienze e le giunte e le associazioni coltivatori, al momento la resilienza è ancora battaglia persa. ambiente degradato e depauperato così pure le persone se ancora persone si possono definire. triste, terribilmente triste... ormai le poche volte che posso, devo affrontare molti km di strada per trovare un area verde dove poter passeggiare, perchè qui l'aria è satura h24 per 366giorni l'anno di ogni anno anche non bisestile, perchè è in eccedenza... sempre

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