lunedì 14 settembre 2020

Il pedone ha diritto alla legittima difesa della sua Vita

Siamo alla vigilia della Settimana Europea della Mobilità senza auto (dal 16 al 22 settembre).
La Mobilità in Italia: perdura il tempo delle “Tre carte” (e/o del gattopardismo) e il massacro delle persone,
Una novità del Codice della strada si chiama “Strada Scolastica” (e a Torino: siamo alla “pista scolastica”?)
I Comuni, per le strade in prossimità delle Scuole, devono “consentire la sosta, il movimento e le manovre connesse” alle Scuole e “stabilire limitazioni alla circolazione almeno negli orari di attività didattica e di ingresso e uscita degli alunni”. (30 km/h; Zone a traffico limitato; ecc.)
La “Strada Scolastica”, secondo l’ADP – Associazione Diritti dei Pedoni di Roma e Lazio, deve essere quella struttura stradale che:
- riconosce e rispetta l’umana dignità al “Pedibus” (alla nuova generazione);
- attiva la dignitosa collaborazione Scuola – Famiglia, con la partecipazione degli Enti Locali;
- partecipa alla realizzazione della “convivenza civile”;
- è il veicolo che deve attraversare lo spazio del pedone;
- produce la Libertà dalla paura e rispetta il diritto alla eguaglianza della “Strada, bene comune”.
La “Strada Scolastica” – secondo l’ADP – collega le abitazioni della popolazione scolastica all’ “Area Scolastica” di appartenenza e viceversa, permettendo al “Pedibus” e al pedone di percorrerla senza scendere mai dal marciapiede normale e/o ortogonale.
Vito De Russis

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