lunedì 30 novembre 2020

La base per la salvezza nazionale è l'Agricoltura Biologica e Bioregionale



E' in discussione parlamentare la Legge di Delegazione Europea n. 117 del 2019 (con scadenza di recepimento entro il 2020).

Nel merito,  all'Art. 11 è previsto il riordino delle normative riguardanti ...attività ufficiali per garantire l'applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante e sui prodotti fitosanitari, nonché l'adeguamento della normativa nazionale in materia di sementi, di materiali di moltiplicazione delle piante…

Pertanto, si forniscono le seguenti indicazioni Agroecologiche per il diritto prevalente alla salute ambientale, costituzionalmente tutelato e legalmente sostenuto, con normative e finanziamenti ad hoc.

PROGRAMMA AGROECOLOGICO ITALIANO (sintesi)

Sementi OGM (mantenimento ed espansione del divieto)

E' necessario ribadire l'assoluto divieto nazionale di coltivazioni OGM (in applicazione della clausola di salvaguardia), includendo tra questi le varietà "clearfields" e ogni altro genere di ogm derivante da "gene editing" o altre tecniche di manipolazione genetica "casuale", in quanto forzate con agenti mutageni, virus e batteri e mai precise, nel momento in cui prevedono trasferimenti di sequenze geniche inter/intra specifiche in modo approssimato, con effetti sconosciuti sul genoma complessivo e nelle sue complicatissime e tuttora sconosciute interazioni intra e/o inter-specifiche.

Molto differenti sono le ricombinazioni genetiche "causali" che avvengono nella selezione e incroci da impollinazioni naturali o "mutazioni spontanee naturali", più lente ma precise, che accompagnano il miglioramento genetico classico, a partire dal germoplasma autoctono.

Gli OGM, pertanto, rappresentano un grave pericolo per la salute ambientale, per la tutela della biodiversità vegetale e microbiologica e per le tradizioni agroalimentari locali, nonché per la sanità delle piante, a causa della comparsa di nuove avversità e resistenze da parte di erbe infestanti, insetti e patogeni.

Alimenti e mangimi OGM (per un immediato divieto)

In questo momento di particolare emergenza sanitaria è necessario inoltre prendere coscienza che ogni importazione di alimenti e mangimi derivanti o contenenti OGM rappresenta un grave pericolo per la salute ambientale, umana ed animale, dal momento che, attraverso il trasferimento genico orizzontale di frammenti di DNA "altamente instabili", è possibile il passaggio di sequenze geniche (frammenti di DNA ed Rna) ai microrganismi intestinali (umani ed animali) e a quelli dei terreni coltivati, con gravi rischi per l'Umanità.
Come dimostrano i "salti di specie dei microrganismi e la comparsa di virus mutanti" già avvenuti in passato con epidemie influenzali, in particolare nel settore della Zootecnia Industriale, diffuse a livello mondiale. Con gravi ripercussioni nell'ultimo ventennio, in particolare (e non sarà solo per caso) da quando son comparsi sul mercato mondiale mangimi e sementi ogm.
Pertanto, ai fini della tutela sanitaria, diritto prioritario inviolabile, immodificabile e non delegabile ai trattati internazionali di commercio, il Principio di Precauzione ci impone di interrompere immediatamente tutte le importazioni di ogm, con un sistema di sorveglianza basato sulla tolleranza zero, come quello in atto per i controlli sulle sementi, facendo riferimento alle analisi qualitative di presenza /assenza.


Pesticidi e misure europee per l'agricoltura biologica, agro-climatico-ambientali e per il benessere animale (illegittimità rilevate e corretta applicazione delle norme di recepimento regionali e nazionali)

Al fine di ridurre le concause di pericolo attuale, per tutelare la Salute umana ed ambientale da innumerevoli patologie degenerative che comportano costi sociali ormai insostenibili, è necessario implementare al massimo le misure di difesa e coltivazione Agroeco-Biologica e di "Benessere Animale" a livello nazionale, in particolare nelle aree agricole e zootecniche industriali, intensive e fortemente inquinate (in sostanza disumane) e/o sottoposte ad altre fonti inquinanti extra-agricole (aree limitrofe a quelle industriali e urbane).

In primis, attraverso le normative di recepimento della Direttiva sull'uso sostenibile dei Pesticidi (D. lgs. 150/2012) e relativo Piano d'Azione Nazionale (PAN). Ovvero, provvedendo a rendere obbligatorio e prioritario l'impiego di ogni tecnica disponibile che sia alternativa ai pesticidi di sintesi chimica, pericolosi per la salute e l'ambiente. Rispondendo in tal modo, da una parte, agli obblighi di Produzione Integrata su tutto il territorio nazionale ed europeo, vigenti e non rispettati dal 2016 (D. lgs. 150/2012).
Dal momento che in Italia esiste ancor oggi una forma di Produzione Integrata cosiddetta "volontaria" che gode illegittimamente di fondi europei di sostegno agro-climatico-ambientali in diversi PSR Regionali, riservati altresì ad impegni "facoltativi" degli agricoltori, che comportino benefici sociali misurabili.

Rispettando, nel contempo, la corretta applicazione della Difesa Integrata delle coltivazioni nell'ambito della Produzione Integrata obbligatoria, ai sensi della ormai lontana Decisione CE del 30-12-1996 - All. 1 Norme OILB, di cui si fa esplicito riferimento nel D. lgs.150/2012 - Recepimento della Direttiva UE sull'Uso sostenibile dei pesticidi. Decisione d'immediata applicazione, ma mai applicata correttamente, dai tempi del Reg. 2078/92 e successivi, attraverso i quali si è finanziata la Difesa e la Produzione Integrata per oltre un ventennio. 

Norme OILB che prevedevano e prevedono, appunto, l'impiego "prioritario" e pertanto obbligatorio di tutte le tecniche alternative ai pesticidi di sintesi chimica, mai rispettate nei disciplinari di produzione e difesa integrata attraverso i quali sono state distratte enormi risorse europee agro-ambientali, che di fatto hanno sostenuto e tutt'ora sostengono l'impiego dei pesticidi chimici sintetici, prevedendone il largo uso, senza obblighi di tecniche alternative di tipo "biologico", semplicemente elencate nei disciplinari.
Uno scandalo che ha comportato e comporta enormi ricadute negative sulla salute umana, sottoposta alla pressione di innumerevoli residui chimici, con peggioramento continuo di tutti gli indicatori agro-ambientali (residui nelle acque, api e impollinatori, Humus e fertilità dei suoli, fertilità umana, tassi di patologie degenerative, aspettativa di vita sana, ecc).

Come ci ricorda puntualmente la Corte dei Conti UE, nelle sue relazioni sulla spesa agroambientale (N. 3 /2005 e N. 7/2011) e, recentissima, quella sull'uso sostenibile dei pesticidi.
Pesticidi che contribuiscono drammaticamente alla mutagenesi e teratogenesi di tutte le specie viventi, alterando il "microbiota" intestinale e dei terreni, provocando distruzione ormonale ed emergenza di sempre nuove patologie, disbiotiche, degenerative e infettive, epigenetiche, ecc.

Benessere Animale

Allo stesso modo, è necessaria la riconversione biologica progressiva di tutti gli allevamenti intensivi e industriali senza terra, insostenibili per le ricadute ambientali sui gas serra, il consumo energetico e idrico, la deforestazione, lo spreco di risorse alimentari destinabili altrimenti agli esseri umani, focolai di pericolose infezioni e di drammatiche resistenze agli antibiotici (ritrovate anche nelle feci dei lupi in aree con allevamenti intensivi), con pericolo di salti di specie. E per i costi delle patologie degenerative e obesità collegati all'eccessivo consumo di alimenti animali che dovranno essere adeguati alla sostenibilità dei territori, attraverso un programma di riconversione agroeco-biologica.

Misure Agro-climatico-ambientali

Per quanto concerne le misure Agro-climatico-ambientali a sostegno degli impegni facoltativi degli agricoltori, queste devono esse riservate ad attività volontarie che comportino benefici misurabili e cumulabili agli obblighi previsti dell'agricoltura biologica. Non è possibile quindi sostenere con miliardi di € l'acquisto di pesticidi e glifosate, attraverso misure di produzione integrata cosiddetta "volontaria", in quanto obbligatoria in tutta europa (tranne che in Italia, ndr) o, peggio, di cosiddetta agricoltura conservativa, basata sulle irrorazioni di Glifosate, pesticida oltretutto di fatto vietato in quanto incompatibile con gli obblighi di produzione integrata.
Tra queste misure si segnalano il recupero delle siepi e alberature ai fini della tutela della biodiversità e della protezione del dissesto idrogeologico, promuovendo risorse produttive complementari tipiche della tradizione mediterranea (seta, piccoli frutti, legno, noci, ecc), colture di copertura invernale ed estiva dei terreni (per la protezione dall'erosione), sovesci e consociazioni (inter-cropping), coltivazioni di varietà autoctone tradizionali, rispetto delle fasce di sicurezza ai fini della tutela delle produzioni biologiche e del diritto dei cittadini all'assenza di contaminazioni da pesticidi sintetici, sostituzione dei materiali plastici inquinanti (pacciamature, legature di foraggi, sostegni e protezioni, imballaggi, ecc), tecniche di difesa biologica particolarmente costose, prioritarie nelle produzioni integrate, sistemi di monitoraggio agro-climatico ai fini della difesa biologica avanzata e dei programmi assicurativi  con polizze agevolate per la difesa biologica, aree vegetazioni indisturbate per la tutela della biodiversità, tecniche di sfruttamento della biodiversità funzionale (specie fiorigene, impollinatori, ecc), fertilizzazioni organiche compostate, rigenerazione microbiologica dei terreni, ecc.

La riconversione biologica dell'Agricoltura e della Zootecnia rientra nel Diritto Costituzionale tutelato e sostenuto dalle misure aurore di sostegno (Art. 3 comma 2 …"impegno dello stato per la rimozione degli ostacoli ai fini dell'orientamento sociale delle attività economiche").

Oltretutto, la riconversione biologica è conveniente per gli agricoltori, nel momento in cui usufruiscono di enormi fondi europei a disposizione per l'agricoltura biologica, per misure agro-climatico-ambientali e per il benessere animale, che compensano tutti i mancati ricavi e i maggiori costi, più un 30% per le azioni collettive territoriali (Bioterritori).

Ciò a parità di prezzi di mercato, in quanto la politica comunitaria deve promuovere i prodotti più sani e che godano delle migliori condizioni di mercato, un extra-prezzo che non deve essere considerato del calcolo dei pagamenti agroambeintali e di benessere animale, essendo frutto della libera concorrenza che non può essere violata, come troppe volte successo in passato, penalizzando le produzioni biologiche.

Un'azione collettiva Nazionale è quella che oramai si impone, mettendo in atto tutti gli strumenti a disposizione per la riconversione Agroecologica dei territori italici, improcrastinabile se non vogliamo rischiare l'estinzione Umana di massa.

L'Italia, con le sue eccellenti tradizioni nelle produzioni e trasformazioni agroalimentari può trascinare tutta l'Europa alla produzione di materie prime  e Bio-eccellenze da metter all'asta mondiale della sana alimentazione.

Giuseppe Altieri, agroecologo












Studio AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
Docente di Agroecologia, Fitopatologia, Entomologia e Biotecnologie - Ist. Agrario Todi "A. Ciuffelli"
Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG)
Tel 075-8947433, Cell 347-4259872

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