domenica 26 novembre 2023

Paolo Cognetti: "…lotto contro lo scempio dello sci sul Cervino”

 


Al via le prove della discesa libera di Coppa del mondo. Le benne hanno riempito i crepacci snaturando la montagna. E assetando le fonti d’acqua...

È dura, la vita dell’ambientalista. Non fai in tempo a sospirare di sollievo per la pista da bob scampata a Cortina, a passare in Val Susa a tirare un petardo sui cantieri della Tav, e scopri che sono spuntate le ruspe sul ghiacciaio sopra a casa tua. Riponi la bandiera, posi il sampietrino, e vedi che il ghiacciaio che frequenti fin da bambino, che si squaglia a vista d’occhio di anno in anno, viene arato dagli escavatori per fare una pista da sci.

Quello è il ghiacciaio per cui d’estate ti chiamano le televisioni. Ti chiedono: Quand’è che scomparirà del tutto? E chi lo sa, rispondi, si diceva 2100, ma qui sembra che la cosa stia accelerando, non so mica se arriva al 2050. Vedi questa foto che non pensavi mai di vedere e ripensi ad altre immagini che hai impresse in testa.

L’offesa alla Gran Becca

Ricordate Filippo Timi che spiega il ghiacciaio ai due bambini delle Otto montagne? «Il ghiacciaio è la memoria degli inverni passati che la montagna custodisce per noi». Poi c’è uno zoom che va verso una magnifica seraccata, che si chiama Ghiacciaio di Ventina e poi Gobba di Rollin dalla nostra parte, o Plateau Rosà dall’altra (metto l’accento solo per semplificare la lettura). Eh sì, è proprio quello lì.

Cosa sta succedendo, ti chiedi? Svuoti la molotov nel serbatoio della macchina e ti informi. Anche un estremista sa informarsi. Eccoci, in breve: hanno inventato una nuova pista da sci che si chiama la Gran Becca. Sai che quello è il soprannome del Cervino perché te lo raccontava tuo papà da piccolo. La pista è transfrontaliera, ovvero parte nel comune di Zermatt (Svizzera) e arriva in quello di Valtournenche (Italia), che tanti conoscono con il nome di Cervinia. Dai 3.800 metri della cosiddetta Gobba di Rollin ai 2.800 dei cosiddetti Laghi di Cime Bianche (scusate la pignoleria, ma ci tengo sempre a ricordare che i nomi alla montagna li abbiamo dati noi, lei ne fa tranquillamente a meno).

La prima pista transfrontaliera del Circo bianco

Questo vanto dell’internazionalismo è bizzarro, per te che sei appena tornato da Cortina con il treno del Leoncavallo. Perché là si vergognavano di andare a Innsbruck a fare il bob — Cortina-Innsbruck, che umiliazione! — e qua invece vanno orgogliosi della pista Zermatt-Cervinia, la prima pista transfrontaliera di una gara di Coppa del Mondo di sci. Sono solo le ipocrisie della propaganda, pensi, accendendoti la pipa del subcomandante Marcos. Ti affacci alla finestra e guardi se per caso lassù ha nevicato — perché già l’anno scorso era prevista questa gara ma non nevicava mai, e non si può mica sciare sul ghiacciaio nudo e crudo — e vedi che sì, la pioggia di novembre lassù è neve e si festeggia. Anche tu festeggi per la neve, beninteso. Vuol dire che forse l’anno prossimo riavrai l’acqua in casa. La tua casa ecologica, di legno, coi pannelli fotovoltaici da sovversivo. E allora cosa ci fanno le ruspe lassù?

 Stralcio di un articolo di Paolo Cognetti  


 (Da www.notav.info e La bottega del Barbieri)



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