Lasciata Taranto lungo la Statale Ionica, la 107, si arriva a Metaponto antica città della Magna Grecia dove si racconta visse Pitagora negli ultimi anni della sua vita. Si riprende il cammino verso Policoro e dopo un pò si incontra alla foce il fiume Sinni, Siris in greco antico e risalendolo si arriva tra i monti nell’Alto Sinni, precisamente nel paese di Teana. Se alcune fonti fanno derivare il suo nome da quello della moglie di Pitagora, “Teana” – e non a caso la leggenda vuole che il paese sia stato fondato da appartenenti alla scuola pitagorica – altri attribuiscono la fondazione del borgo ad antichi coloni greci. I pitagorici risalgono il fiume fino qui a piedi e con muli e asinelli per trasportare le poche vettovaglie e per sfuggire e ripararsi dalla calura estiva della costa nella freschezza di boschi e torrenti. Un piccolo villaggio, Kome in greco, composto di poche casupole costruite con pietre terra e tetti di paglia, attorno alla piccola piazza, agorà, dove i pitagorici si riuniscono per le loro lezioni conviviali. Tra loro Timeo di Locri, personaggio del famoso dialogo di Platone, su cui si hanno poche informazioni certe e descritto come un grande filosofo, matematico e astronomo, nonché politico della Magna Grecia e Teana, filosofa e matematica greca, probabile moglie di Pitagora, riuscita assieme ad altre discepole ad aprire le porte della conoscenza al mondo femminile. La scuola pitagorica venne fondata da Pitagora a Crotone attorno al 530 a.c. e la particolarità della scuola era di presentarsi come setta religiosa e anche come comunità scientifica e partito politico, Vi si studiava filosofia matematica cosmologia astronomia musica fisiologia. Insomma la mattina i pitagorici si riuniscono alle prime luci dell’alba tutti vestiti di lino bianco nella piccola agorà, al centro della kome e guidati da Teano e Timeo praticano una lunga seduta di trans bioenergetica, meditazione dinamica di corpo e voce, orfismo pitagorico. Dopo una breve colazione con fichi secchi miele olive e focaccia bassa di farina di orzo, seduti in circoloiniziano il dialogo conviviale quotidiano. Attorno a Timeo e Teana discepoli e discepole disposti in cerchio discutono e parlano un po tutti in piccoli gruppi esprimendo ognuno un pensiero più o meno pratico o astratto. Alla fine Timeo e Teana prendono la parola e tutti rimangono in silenzio ad ascoltare.
Timeo inizia il suo discorso in questo modo: Dentro le pietre sovrapposte si conserva l’anima antica dei luoghi, la loro essenza interiore di oggetti preistorici e modernissimi, capaci di parlarci ancora a distanza di millenni. la voce inesorabile della Madre Terra: Il calcare ha un suono liquido, è acqua fossilizzata e la memoria è rimasta impressa dentro la pietra. Il basalto, di origine vulcanica, è fuoco, trasmette il suono della terra. Ascoltandola si sente che al suo interno c’è un grande brusìo sonoro.
Teana allora prende la parola e risponde: L’Universo è in continua espansione e la Natura segue un percorso di sviluppo miracoloso che progredisce con l’avanzare del tempo, provvedendo al necessario per la vita dei suoi figli, siano essi fiori, piante, germi, batteri, animali o esseri umani, a formare una catena indispensabile alla vita del Pianeta. La vita è una cosa spaventosa. Mille e mille tentativi possiamo intraprendere per cercare di renderla pacifica, prevedibile, meno temibile, più addomesticabile. Possiamo ingabbiarla in matrici matematiche, in forme geometriche, in formule fisiche, e la realtà continua a scivolarci di mano, sguscia da ogni parte, ci aggira: più vogliamo controllarla, più ci aggredisce. Specie quando le certezze che nutriamo crollano, lasciandoci in balia dell’ignoto.
Timeo: Gli Universi rimbalzano all’infinito… La scienza si avvicina sempre più alla filosofia. In effetti il pensiero metafisico e l’analisi del mondo fisico sono due descrizioni che collidono, entrambe attingono alla realtà percepibile per mezzo della coscienza. Anche se molto simili fra loro, gli universi “pre” e “post” rimbalzo non sono uguali: le equazioni che li governano infatti hanno almeno una variabile differente, il “fattore di dimenticanza cosmica”
Teana: Seguiamo un Processo evolutivo - agiamo secondo natura, in chiave evolutiva, nella consapevolezza del bene comune, poiché noi siamo in ogni forma! Anche l’io individuale ha la sua importanza nel processo evolutivo della coscienza. Insomma partiamo da noi stessi. La specie umana è in continua evoluzione e così dovremmo essere coscienti che il nostro vivere si svolge in un contesto inscindibile... Di fatto è così… solo che possiamo capirlo e viverlo consapevolmente, prima a livello personale e poi a livello di comunità…
Timeo: Il tutto nel Tutto... Animali, piante, montagne, corsi d’acqua, mari, cielo stellato, luna, esseri umani… tutto compartecipa ed è espressione dell’atto creativo, parte indivisibile di un Unicum. Tutto è presente nel Tutto, nell’eterno qui ed ora. Questa beata visione non si è esaurita con il trascorrere delle generazioni, essa è durata a lungo, ed ancora permane nelle menti illuminate. Questo immaginario è un serbatoio di soggettività, fonte di tranquillità e nostro orizzonte. Immaginario che passa indubbiamente attraverso un preciso paesaggio, anche attraverso le parole che lo nominano: ogni albero ha un nome, ogni animale, ogni cibo. C’è un altro legame con il circostante, con la natura, con l’animale. È una conoscenza, una saggezza. Quando un tempo era normale passare le ore a chiacchierare in compagnia, raccontandosi storie e progetti di vita ora Non siamo più abituati allo stare assieme, senza finalità, tra esseri umani. Inoltre non dimentichiamo che le piante hanno un valore ed uno scopo, esse sono necessarie al mantenimento della biodiversità, che significa humus e vita.
Teana: Tutto molto bello e suggestivo, certo! Quello che mi preme di più raccontare, è che nella nostra Terra, da sempre, quello che conta è il "viaggio" e non è l'approdo. E in questo “percorso” delle donne c’è una miriade di sentimenti e di esperienza atavica: la sapienza antica che si tramanda, c’è la pazienza, ci sono le mani che lavorano e il cuore che le accompagna, c’è il sole caldo e l'aria pulita, ci sono i profumi, il canto delle ragazze, il vocio delle vicine e i giochi dei fanciulli,le strade invase di tavolee di allegria. Questo è il nostro passato, la nostra Storia. E le nostre madri, le nostre nonne, che lavoravano con le loro sante mani.
Timeo: Velocità e lentezza percorso tragitto, antropologia dello spazio… buona parte dell'umanità percorre e basta e sosta nei soliti luoghi senza rapporto più con il tangibile intorno... ci si puo fermare per riflettere sullo spazio e il tempo… chi si ferma si incontra oppure stiamo perdendoci qcosa di prezioso
Teana: la nostra è una rivoluzione culturale a partire dalla scuola. Voci ricche di sorprese: Comunità educanti, Apprendimento esperienziale, Outdoor educativo (in risposta all’iper-protezione che diseduca), l’Educazione ecologica con le relazioni socio ambientali al centro. Il Glossario ecologista è un utile sussidio per educatrici ed educatori.
Timeo: la nostra casa più preziosa il pianeta azzurro, disegnamo il mondo e coltiviamo la fiducia, ripensando il nostro modo di abitarci. Gettiamo semi che raccontano di fiducia attenzione e cura per l’uomo e la terra. Biodiversità significa anche prendersi cura di noi stessi con la consapevolezza che ogni giorno siamo immersi in un flusso circolare fatto di gesti che dati al terreno ci restituiscono fiori e frutti.
Teana: Officina di inventiva e ingegno dove il «lavoro in cerchio», non esclude nessuno e infatti ci si trova subito al cospetto di un cosmo messo per iscritto, dove il centro compare dappertutto e i confini da nessuna parte. Una Botanica parallela erbario contemporaneo vegetazione naturale, piante che rotolano come pietre nel giardino del tempo: noi donne raccogliamo l’olio essenziale, ovvero l’anima delle piante officinali che entra in relazione con il nostro corpo, toccando parti profonde, aiutandolo nei processi evolutivi: profumi e odori attivano un’area del cervello deputata alle memorie emotive ancestrali.
Timeo: E non è questione di perfezionismo appunto di energia. Per esempio ieri non era perfetto-perfetto, ed era perfetto. Nella mia idea la perfezione è l’inizio. Allora si possono prendere dei rischi, perché essere in uno stato di libertà, di coraggio, anche di timore, questo è super importante. Se eccediamo nel controllo, se teniamo le cose troppo strette, non c’è libertà, occorre il flow, la fluidità. Mi capita che dei giovani dicano che oggi una certa cosa non ce la fanno a farla: e se si aspetta non si è nel presente, e il presente è la cosa più importante.
Teana: so dove ci porta il vento. Cristallizzazione amorosa la compresenza dei tempi nell’universale singolare passione di vita il nostro mondo senso e significato singolarità selezionata indecomponibile totalità dall’universale astratto all’universale concreto infinita contemporaneità dell’esistenza coesistente nel contemporaneo della contemporaneità illimitata un contemporaneo degli uomini nuovi nell’alterità del presente l’eternità individuale.
Timeo: ci troviamo a fronteggiare un tempo curvo che sembra non avere ne inizio ne fine, corrente di un fiume che conduce alla foce e alla sorgente. Sembra attutirsi l’intensità della nostra esistenza sfumando la distinzione tra finzione e realtà, con la consapevolezza che anche le pagine bianche come le cose vive sgualciscono e avvizziscono.
Teana: zero virgola zero zero eccetera per cento fino a scomparire nella fitta nuvola la vertigine di un vuoto tutto l’altrove altra volta altrimenti possibile è di sapere la serie di cui questo secondo fa parte, se è aperta o chiusa, se voglio vivere il mio istante-universo per fermarmi nel tempo e muovermi col tempo.
Timeo: l’unica azione possibile sullo spazio è la negazione dello spazio verso la sua irraggiungibile circonferenza: in qualsiasi punto ci troviamo l’ipersfera si allarga intorno a noi in ogni direzione, il centro è dappertutto. Mi domando se davvero questo mondo è il nostro mondo, quello che c’è e quello che non c’è.
Teana: Questa volta la protagonista assoluta è Umana e vegetale, trionfa e segna la scena e calamita a sé, energetica figura immagine lega immediatamente al flusso sonoro e al movimento incessante lungo quel luogo polveroso, reso più forte respiro dello spazio. LA SEMPLICITÀ si innesta nella trasparenza e nella luminosità offuscata da quel movimento segnato, paesaggio dell’anima, sequenza liberatoria agita con energia controllata e calibrata.
Timeo: Questo rapporto con l’altro – richiamo al prendersene cura, che passa attraverso l’indispensabile mediazione delle parole. Tra il linguaggio e il mondo non c’è corrispondenza. E quindi c’è bisogno di un di più: riconoscere il diritto di ogni umano alla sua diversità».
Teana: Dove va la coscienza quando dormiamo? Nelle regioni più remote dell’io o, forse, del tu e del noi. Di un noi lontano e irrecuperabile oppure vicino, il più vicino possibile. Il bordo del corpo riesce quindi a parlare e ad ascoltarci: con esso – con il corpo degli altri, silenti, variazioni nel vuoto.
Il dialogo a questo punto si conclude, tutti si alzano e si dirigono verso i boschi per eseguire altri esercizi di danza, euritmia, meditazione silenziosa. Il tessuto urbano civile che emerge dalle parole dei dialoghi anche nel Timeo, rivela una societa mobile e curiosa abituata a viaggiare e a confrontarsi, una orizzontalità del sapere che ammette tutti al fuoco, all’agon della discussione. Una strana umanità quella che si aggira e circola nei dialoghi, discussioni interminabili che continuano anche di notte, si traferiscono di casa in casa prolungandosi per giorni, in cui sempre nuovi personaggi entrano in scena e in cui si affollano tante domande e tante risposte. Una umanità quella che socrate produce intorno a se e al se, che ritiene che tutto sia problema e su tutto sia lecito argomentare, dividersi e concordare. Nell’inarrestabile risacca del logos il filo della discussione, della pace e dell’amicizia non si interrompe mai.
C’erano in un paese un re e una regina. E’ l’inizio della fiaba. Il c’era una volta immerge subito in una atmosfera magica: un paese indefinito, un re una regina e la loro bellissima figlia, così bella da far ingelosire venere e da far innamorare anche amore in persona…
Storia ri-raccontata da Ferdinando Renzetti
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