domenica 22 dicembre 2024

In trepida attesa della "fine del mondo"...

 


 ...la fine del nostro mondo, se dovesse arrivare, è in ritardo di oltre 1.000 anni, sì perché la prima fine del mondo i cristiani l’aspettavano già nell’anno 1000, infatti sul Vangelo era scritto: “mille e non più mille”. Dopo quella data fallita si sono prodotte decine e decine di altre previsioni catastrofiche che, ovviamente, non si sono mai avverate. Tra queste va ricordata la predizione della fine del mondo del 1666, annunciata dal rabbino sefardita Sabbatai Zevi, dove i nobili e gli intellettuali dell’epoca ci avevano creduto fortemente. In effetti questo rabbino era ritenuto un grande saggio e poi la sua analisi del 666, il numero della bestia dalle oscure proprietà, come si legge in Apocalisse 13, 16-18, aveva convinto quasi tutti, compresi gli "scienziati" dell’epoca. Ovviamente non accadde nulla!

Arriviamo così alla nostra epoca in cui l'estinzione era stata prevista per l’anno 2012,  secondo il calendario Maya si aspettava la fine della quinta umanità, cioè la nostra. Questa fu la fine del mondo più pubblicizzata, non solo nelle pagine web, ma in decine di libri, video e in un famoso colossal cinematografico hollywoodiano. Poi però non accadde nulla...

Ora i catastrofisti sono ansiosi di vedere quando ci sarà l'olocausto atomico  non vogliono aspettare troppo e partono subito dal 2025, con nuove previsioni nefaste di una guerra termonucleare o di una “guerra dei mondi”.

Tuttavia di “fine del mondo” nella storia geologica del nostro pianeta ce ne sono state veramente diverse, per gli scienziati almeno 5 ( c’è chi dice 8 ), in cui la vita degli esseri viventi è stata stravolta e ridotta ai minimi termini. La peggiore catastrofe subita sulla Terra accadde più di 200 milioni di anni fa, tra il Triassico e il Giurassico, quando sul nostro pianeta per una immane catastrofe (forse grandi e prolungate eruzioni vulcaniche, modificazioni profonde del clima, impatti spaziali, ecc.) scomparve l’80% della vita biologica terrestre. L’ultima catastrofe, causata da un gigantesco asteroide, accadde 65 milioni di anni fa, dove scomparvero definitivamente tutti i dinosauri.

La fine dei tempi per il nostro pianeta è comunque scientificamente prevista ed è quella quando il nostro Sole, esaurito il suo combustibile, comincerà ad espandersi fino a diventare una gigante rossa in cui verranno inghiottiti pianeti come Mercurio, Venere e la Terra. Ma questo accadrà tra qualche miliardo di anni e forse in quel tempo l’uomo sulla Terra sarà già scomparso o si sarà trasferito su un altro sistema solare.

E allora? “ Viviamo questo nostro tempo”, come dicono i Buddisti, “in armonia e in equilibrio con noi stessi e con chi ci è vicino, senza spingerci oltre l’impensabile e il mistero” oppure come dicevano i saggi Indiani d’America prima di coricarsi: “Oggi non ho fatto del male, offeso nessuno fratello, chiesto scusa ai bufali della prateria se ne ho preso qualcuno per nutrire i miei figli, ho pregato gli spiriti sacri… ora potrei morire sereno”.

L’uomo comunque conosce già la fine dei tempi, è cioè il momento in cui deve morire e questo è un destino che ci accomuna tutti. Su questa base di convincimento una catastrofica fine del mondo non dovrebbe preoccuparci più di tanto. E allora perché non fare propri i pensieri del Buddha e dei saggi indiani d’America? Forse vivremo i nostri giorni con più serenità, tolleranza verso gli altri e amore verso lo stesso Creato. In fondo, non dimentichiamocelo, siamo su questo pianeta solo di passaggio!

Stralcio di un articolo di Filippo Mariani 




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