martedì 8 luglio 2025

Il cammino della Rete Italiana Villaggi Ecologici...

 


L’evidente diversità delle persone sedute in cerchio e la loro capacità di dialogare è stato ciò che mi ha fatto innamorare della RIVE, fin dal primo punto all’ordine del giorno della mia prima assemblea a Torri Superiore nel gennaio 2010.

Da allora sono passati 15 anni e tante, tante assemblee. 


Il desiderio di una collettività inclusiva e le diversità interne sono rimaste nel tempo un tratto caratteristico dell’associazione. Puoi trovare chi è idealista a fianco della persona spiritual-olistica, da chi è spiccatamente frick o appartenente alla rainbow family a chi viene dalla città e ha una formazione di manager d’azienda, a persone intellettuali come anche “praticone”,  d’inclinazione artistica o logico-informatica.


Questa umanità variegata che affluisce nell’alveo della RIVE, ha sempre nutrito il Senso del mio adoperarmi nell’associazione perché rappresenta il riflesso del tipo di società che desidero. A fianco a questo, ogni tanto la tendenza al “volemose bene” ha creato dei cortocircuiti, mettendo a disagio alcune persone e generato il rischio di omologazione.

 

È stato grazie all’attenzione acuta di Rosalinda Quintieri, “Ros”, che arrivava da anni di ricerca ed insegnamento all’estero su temi EDI e “capitalismo interiore”, e ai dialoghi con lei, che ho iniziato a notare alcune dinamiche relazionali e comunicative potenzialmente escludenti. Certa delle buone intenzioni di chi ha attraversato la collettività RIVE negli anni, come della mia, ho sentito il bisogno di fare qualcosa di concreto ed ho accolto con entusiasmo la proposta di Ros, Silvia Stradi (la comune di Alvador), Veronica Magli (casa Crisalide) e Cristina Evangelisti (Torri Superiore) di fondare un gruppo di lavoro che si occupasse dei temi EDI - Equità Diversità e Inclusione.

 

Così nel 2024 è nata RIVEEDI, una “gruppa” basata sui principi della Giustizia Sociale, inclusi nel manifesto RIVE (2010), che propone sessioni di approfondimento al raduno e negli incontri stagionali. Abbiamo lavorato su stereotipi, pregiudizi e discriminazioni e abbiamo visto - analizzando con strumenti adeguati come la ruota dell’identità sociale - come le oppressioni si fondano sul binarismo “giusto” o "sbagliato" rispetto alla nostra ed altrui identità. Quindi, se avere un atteggiamento a cuore aperto verso le altre persone è un’attitudine che segna un buon punto di partenza per costruire ponti tra le diversità, non possiamo ignorare i privilegi del nostro ruolo sociale, del potere che esercitiamo (o no), delle credenze personali che affermano “come dovrebbero essere le cose”, o ancora peggio, come dovrebbero essere le persone che fonderanno una nuova società.

 

Attenzione!

Perchè ogni volta che sminuisco, svaluto, o semplicemente ignoro, le caratteristiche fisiche e identitarie, le scelte o le diverse modalità di espressione di chi è a fianco a me, sto riproducendo il sistema di monocultura ed oppressione da cui diciamo di volerci emancipare. Nei tempi che corrono, e corrono in fretta, l’invito di RIVEEDI è soffermarsi a guardare insieme le nostre micro abitudini relazionali per individuare cosa e quanto diamo per scontato e come, invece, per essere più congruenti al nostro sogno di futuro comunitario ed ecologico, è necessaria una presa di respons-abilità pratica e quotidiana, interrogandosi sulle dinamiche identitarie che intercorrono nelle relazioni comunitarie, al fine di praticare il mondo che desideriamo.

 

Chi parteciperà al prossimo Raduno RIVE a Vidracco (IV), presso la federazione di comunità di Damanhur - dal 24 al 27 luglio 2025 - potrà venire a parlare di questi temi direttamente al presidio di RIVEEDI e rivolgersi a noi in caso sorgesse un disagio durante il raduno rispetto ai temi che ci competono. Un segno concreto di una RIVE che, nonostante i suoi 26 raduni estivi, continua a mettersi in discussione e a considerare la diversità un elemento di stimolo ed ispirazione per il cambiamento.

 

Francesca Guidotti e “gruppa” RIVEEDI


Info: newsletter@ecovillaggi.it

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