Presenti alla riunione del 14 luglio 2025: Emanuele Lepore (ANVUI) - Mario Sanguinetti (Sindacato Sociale di Base) – Marianna Panico (Generazioni Future, Tavolo Uniti contro la Guerra) – Chiara Masini (P.Carc) – Stefano Antonelli (Brigate Verdi) – Gabriele Abrotini (Resistenza Popolare) – Vania Valeriani (No comando Nato né a Firenze né altrove) – Piero Vannuccini, Federico Roberti, Mauro Murini e Claudia Benedetti (Coordinamento Paradiso) – Patrick Boylan, Paola Slaviero (Rete No War Roma) – Gabriele Giovanoli (Carpi Consapevole) -Loredana Soffio (Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università) – Leonardo Mazzei (Fronte del dissenso) - Pietro Morace (Coordinamento no riarmo – Coordinamento per la pace, Milano) – Tito (Coordinamento no green paas e oltre, Trieste) – Patrizia Morciano (Pace, terra e dignità, Puglia) - Ida Merello, Genova, Giusy Vanadia' (Generazioni Future Sicilia).
Emanuele Lepore apre l’assemblea plenaria che serve a fare il bilancio, in particolare rispetto alle mobilitazioni del 21 giugno, e a fissare le linee di sviluppo. Il CNNN ha promosso un appello per far convergere le due mobilitazioni del 21 giugno e anche se non se l’appello non si è concretizzato in una piazza unica ha comunque favorito lo sviluppo del dibattito a livello nazionale sulla necessità di trovare obiettivi e pratiche comuni per far crescere la mobilitazione popolare contro la guerra. In merito a questo chiede di mettere sul piatto considerazioni e le linee di sviluppo. Passa poi ad alcune proposte legate alla crescente mobilitazione dei lavoratori (dal blocco del carico di armi a Brescia per cui il delegato sindacale Luigi Borelli è sotto minaccia di licenziamento all’appello dei ricercatori del CNR contro la collaborazione a progetti di ricerca in ambito militare, fino ai Ferrovieri contro la Guerra che hanno denunciato la chiusura di un tratto della ferrovia civile per procedere con l’ampliamento della base di Camp Darby ecc.) che rende possibile e necessario organizzare iniziative con i lavoratori in varie città: oggettivamente quando i lavoratori si mobilitano c’è un salto di qualità nella lotta contro guerra perché la mobilitazione dei lavoratori incide direttamente sugli interessi dei guerrafondai.
Interviene Patrizia Morciano (Pace, Terra e Dignità, Puglia) che auspica la collaborazione con i lavoratori in quanto unica strada percorribile in grado di cambiare la realtà. Chiede di adoperarsi per organizzare la partecipazione dei lavoratori al tavolo tematico della alla Festa di Riscossa Popolare del 2 agosto; segnala infine la loro partecipazione alla manifestazione contro la guerra del 19 luglio a Brindisi esempio di mobilitazione unitaria e trasversale come tante ce ne sono a livello regionale.
Emanuele Lepore riprende parola per mettere in fila alcune delle prossime mobilitazioni: 19 luglio manifestazione a Brindisi e a Camp Darby, assemblea contro la guerra al Festival dell’Alta Felicità in Val Susa il 27 luglio e 2 agosto mobilitazione a Niscemi promossa dal Movimento No Muos.
Interviene Mauro Murini (Coordinamento Paradiso) che ha partecipato all’assemblea del 21 giugno promossa dal CNNN e allo spezzone di corteo nella piazza promossa da Stop Rearm Europe. Parla della numerosa partecipazione al corteo e della contestazione fatta a Conte. Sottolinea che lo spezzone del CNNN era composto da poche persone, il fatto di essere un “intergruppo” ha penalizzato la creazione di uno spezzone più nutrito, e per il futuro propone di organizzare un punto di ritrovo ben preciso. Rispetto ai prossimi appuntamenti, segnala l’appuntamento promosso dal No Comando Nato Né a Firenze né altrove dell’11 ottobre.
Prende parola Patrick Boylan (Rete No War Roma) che sottolinea l’importanza dell’intervento dei lavoratori ma anche di altri organismi come Extinction Rebellion che hanno una buona condotta a fronte degli attacchi repressivi; dice poi che dovremmo maggiormente parlare di imperialismo, radice di ogni problema.
Interviene Leonardo Mazzei (Fronte del Dissenso) che annuncia che il Fronte del Dissenso, dopo le ultime prese di posizione del CNNN a favore della convergenze e per lo sviluppo del movimento di massa contro la guerra, aderisce formalmente al CNNN. Il 21 giugno hanno partecipato alla manifestazione promossa dalla rete Stop Rearm Europe e in quell’occasione hanno espresso solidarietà all’Iran. Aggiunge che è necessario lo sviluppo di un movimento contro la guerra che possa incidere sulle scelte del governo e che la manifestazione del 21 ha dimostrato che c’è risposta. Quindi si chiede che contributo possiamo dare affinché avvenga il superamento dei limiti.
Interviene Vania Valeriani (No Comando Nato né a Firenze né altrove) che lancia l’appello a partecipare alla manifestazione dell’11 ottobre a Firenze e a tal proposito informa che il primo luglio c’è stato l’insediamento del comando Nato. Il tessuto sociale del quartiere è molto vivo e ostile alla presenza militare nonostante la propaganda governativa e le dichiarazioni di Crosetto che parla solo di vantaggi (le 854 persone che arriveranno in loco vengono presentate come risorse, il comando come un’opportunità per incrementare il tessuto sociale in una “zona deserta” ecc.). In conclusione ribadisce i rischi che il comando comporta per la popolazione e la portata delle operazioni promosse dal comando.
Prende parola Chiara Masini (P.Carc) che sottolinea l’importanza di mobilitarsi come CNNN all’iniziativa dell’11 ottobre. Ritorna poi sul bilancio del 21 giugno, quando il CNNN ha promosso un’assemblea in cui sono emerse la concretezza degli interventi nel legare la Terza guerra mondiale in corso alle lotte specifiche dei vari territori e la necessità di lottare per superare settarismo e spirito di concorrenza e ha poi partecipato ad entrambe le piazze. Il CNNN con il 21 giugno si è speso nella lotta contro il settarismo e lo spirito di concorrenza, battaglia che ovviamente è ancora in corso, è e rimane il collo di bottiglia in questa fase: oggi il movimento contro la guerra si sta allargando ma può crescere se operiamo trasversalmente tra le varie aree per promuovere la lotta contro la concorrenza e via via ampliare la convergenza, non manca chi lotta, molti sono i comitati, le associazioni, realtà politiche e sindacali che lottano contra la guerra. La situazione è fertile anche per fare pressione dal basso sulle varie Amministrazioni Locali (fa l’esempio del Comune di Sesto Fiorentino che ha vietato la vendita di farmaci Teva e della mozione votata a Napoli in consiglio comunale per interrompere gli accordi con Israele). Concorda poi con le osservazioni fatte da Mauro sullo spezzone del CNNN nella piazza di Stop Rearm Europe e sulla necessità di migliorare questi aspetti (fissare un punto di ritrovo, responsabili ecc.), al contempo sottolinea che tra le due piazze erano presenti circa 80/100 persone afferenti al CNNN, questo è un risultato raggiunto e deve servire come spinta per migliorare i limiti attuali. Infine, rispetto alla lotta contro la guerra dei lavoratori, invita ognuno dei presenti a fare mente locale sulle relazioni nei propri territori con i lavoratori e mettersi a disposizione per costruire iniziative.
Interviene Stefano Antonelli (Brigate Verdi) che si sofferma sull’importanza di essere presenti nelle scuole ed intercettare i giovani portandogli nuovi modelli di riferimento, come ad esempio i lavoratori che lottano contro la guerra. Auspica di riuscire ad allargare la partecipazione alle assemblee plenarie.
Prende parola Tito (Coordinamento no green paas e oltre, Trieste) che parla di due aspetti fondamentali, il primo riguarda la centralità dei lavoratori (sostenere i lavoratori colpiti dalla repressione e la capacità del movimento contro la guerra di entrare nei posti di lavoro rappresenterebbe infatti un salto qualitativo notevole), il secondo riguarda la lotta al settarismo. Stante le sfide epocali che ci troviamo ad affrontare l’allargamento del fronte di lotta deve essere l’obiettivo principale aldilà dei promotori delle singole iniziative. A questo proposito riporta l’esperienza del Coordinamento No Green Pass e oltre che sostiene anche le iniziative che hanno parole d’ordine limitate allo scopo di portare parole d’ordine più avanzate. Informa che hanno partecipato alla manifestazione contro la guerra in Slovenia dove si incontrano sempre maggiori difficoltà ad imporre un’egemonia di guerra, che il 15 settembre aderiranno a una manifestazione promossa dall’area indipendentista triestina che mette al centro il trattato di pace che prevedeva la de-militarizzazione della città e che oggi assume una valenza anti Nato e UE (basti pensare che il porto di Trieste è stato soprannominato “porto dell’Ucraina” nell’ultimo incontro tenuto a Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina) e che il 13 settembre parteciperanno al corteo a Ronchi dei Legionari a Gorizia contro la fabbrica Leonardo, unica fabbrica di droni del gruppo Leonardo in Italia.
Prende parola Federico Roberti (Coordinamento Paradiso) che in merito al 21 giugno sottolinea l’importanza di precisare i dettagli logistici e organizzativi per future manifestazioni e si complimenta con i compagni di Trieste per il lavoro di convergenza sul territorio. Come CNNN, per essere di esempio a livello nazionale, dobbiamo ragionare su questioni di metodo per migliorare poi gli aspetti quantitativi. Propone di replicare meccanismi di coordinamento a livello locale (regionale o singole città) così da allargare anche la partecipazione alle assemblee plenarie.
Prende nuovamente parola Patrizia Morciano che, in quanto docente liceale, riprende il ragionamento fatto da Stefano Antonelli. La sua esperienza le mostra che stanno aumentando il numero di ragazzi che scelgono la strada della carriera militare anche perché l’esercito offre la possibilità di studiare gratis. Personalmente cerca di dissuaderli ma vede sostanziale indifferenza e senso di impotenza, per molti invece la Terza Guerra Mondiale non è vicina. Chiede se c’è la possibilità di opporsi all’ingresso degli uomini armati a scuola.
Risponde Loredana Soffio, docente e membro dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e università. L’osservatorio ha prodotto un vademecum che fornisce elementi concreti per opporsi come collegio docenti (sempre più mezzo di ratifica delle decisioni del dirigente su proposte che arrivano direttamente dal Ministero), insegnanti, studenti e genitori. Dice che questi sono strumenti efficaci a patto che ci si costruisca una rete.
Interviene Mario Sanguinetti (Sindacato Sociale di Base e Osservatorio contro la militarizzazione di scuole e università) che invita a prendere contatto con l’osservatorio. Rispetto all’intervento sui lavoratori ritiene fondamentale arrivare a una giornata di mobilitazione, a uno sciopero, del mondo della scuola e non solo contro la nuova finanziaria e la Terza guerra mondiale. Per fare uno scatto in avanti occorre tenere insieme parole d’ordine chiare con il massimo dell’unità possibile e far emergere il conflitto che esiste tra gli interessi dei lavoratori e quelli dei guerrafondai. Nelle scuole ciò che vede non è il consenso alle politiche di guerra ma molta sfiducia, quindi dobbiamo darci come obiettivo quello di dare fiducia che le cose possano cambiare. Chiede infine di ragionare sulla nostra partecipazione alla marcia della pace Perugia-Assisi.
Prende parola Emanuele Lepore che sulla questione di creare un movimento di massa, specifica che non si tratta di arrivare a milioni di individui ma che l’aspetto decisivo è che questi siano ben decisi a fare la differenza (a questo proposito riflette sul fatto che dopo la manifestazione del 5 ottobre non sono state più vietate manifestazioni e piazze, quindi il carattere deciso e combattivo delle mobilitazioni conta in questa fase per incidere sui rapporti di forza), quindi dobbiamo concentraci non solo sulla quantità ma soprattutto sulla qualità. Rispetto alla lotta contro la concorrenza, occorre affrontare le divergenze nel dibattito politico e costruire, anche alla luce delle divergenze, unità su obiettivi contingenti comuni.
Riassume poi le proposte emerse:
1. mettere al centro le iniziative dei lavoratori (iniziative che devono avere anche l’obiettivo di intercettare altri lavoratori e smuovere le acque). A tal proposito chiede chi tra i presenti ha intenzione di organizzare nei propri territori le iniziative con i lavoratori e di coordinarle tra le varie città e organismi. Viene inoltre deciso di fare un comunicato in solidarietà a Luigi Borrelli.
2. Intervenire nelle scuole (da intendere dentro le scuole ma anche “verso” le scuole, quindi promuovere volantinaggi ecc. per rafforzare il legame e lotte degli studenti con quelle degli insegnanti). Chiede se è possibile fare una riunione con i responsabili nazionali dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e università per stabilire un metodo, diffonderlo e coordinare l’attività.
4. Rafforzamento dell’assemblea plenaria: un metodo è quello di sviluppare delle assemblee in presenza a livello territoriale per allargare relazioni del territorio con organismi, combinando assemblee con attività da fronte con altri organismi per avviare collaborazioni e coordinamento a livello locale.
5. Agli appuntamenti fissati ad inizio riunione vengono aggiunti la mobilitazione dell’11 ottobre a Firenze e la marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre 2025.
P.S. - Il CNNN si prodigherà nelle prossime settimane per organizzare, a partire da settembre 2025, iniziative con al centro le esperienze di lotta e organizzazione dei lavoratori contro la guerra. Chiunque fosse interessato ad organizzarle nel proprio territorio, scriva a coordinamentonazionalenonato@
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